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XX, XY primo passo nella tragedia di Amleto

Opera Bianco
Regia: Vincenzo Schino
Drammaturgia: Letizia Buoso
Attori: Emiliano Austeri, Marta Bichisao
Trailer: Link
Anno: 2013


Generi: Performance
Nel dramma di Amleto la realtà viene messa in crisi e modificata dal gioco della rappresentazione.
In questo primo passo Amleto diventa un dispositivo per la visione.
Non c'è descrizione diretta delle vicende dei personaggi, ma un ingresso letterale nella materia attraverso l'ingrandimento di un dettaglio modellato in argilla bianca in scena: l'orecchio del re. La narrazione si svolge per accumulo di linguaggi e stati di materia, intorno all’avvelenamento del padre Amleto.
La situazione iniziale vicina all’happening in cui una danzatrice dialoga con lo spazio e uno scultore modella realmente il gigantesco orecchio, lascia gli spettatori liberi di muoversi sul palco e toccare con mano l’azione, rendendoli direttamente partecipi della scena.
Improvvisamente lo spazio si trasforma ed è la presenza di una voce umana riprodotta dal vinile, capace di produrre insieme suono e significato, ad attivare trasformazioni di ruoli, entrando sempre più nel cuore del racconto e della dimensione onirica.
I performer sono un uomo e una donna. L’alto e il basso, il maschile e il femminile, XX e XY.
In questo primo passo all’interno di Amleto abbiamo utilizzato il linguaggio della scultura,
dell’arte plastica.
Le parole del poeta connettono continuamente il microcosmo con il macrocosmo.
Scultura e danza sono arti dinamiche, in stretta relazione con la consistenza e il peso
della materia e con la questione del luogo e della vicinanza tra spettatore e performer.
All’inizio era il suono.
Il suono era presso la madre.
La madre era il suono.
(F. Fornari)
Il suono ha avuto il compito di generare un’altra tipologia di corpo. Il corpo dell’assenza.
Attraverso il linguaggio verbale e preverbale abbiamo lavorato sul corpo assente.
Shakespeare ha trasformato la figura del padre morto e assente in uno spettro visibile e
armato, per noi la materia capace di toccare questo problema è la voce.

Altri crediti: coreografia marta bichisao -

suono federico ortica -

scenografia emiliano austeri -

scultura vito sabini / leonardo cruciano workshop -

cura marco betti -

in coproduzione con fondazione pier lombardo / teatro franco parenti -

con il sostegno di terni festival, associazione demetra, stefano romagnoli

Produzione: Opera

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OPERA BIANCO, gruppo di ricerca artistica con sede in Umbria, lavora dal 2006 con teatro, danza, performing e visual art in Italia e all’estero. E' guidato da Marta Bichisao, danzatrice e coreografa e Vincenzo Schino, regista e artista visivo. Per natura legato a una continua ricerca, il gruppo si riconfigura costantemente attraverso collaborazioni. La molteplicità di linguaggi di cui si nutre crea esperienze performative immersive, in cui la sfida alla forma tradizionale di fruizione offre al pubblico posture, visioni e punti di vista alternativi. I lavori sono prodotti e presentati in importanti festival di teatro e arte contemporanea (tra gli altri: Triennale - Milano; Festival dei 2 Mondi - Spoleto; Auditorium Parco della Musica - Roma, Teatro DiRoma, Teatro Franco Parenti -Milano; ERT Fondazione Emilia Romagna Spettacolo; Teatro Stabile dell'Umbria; Cango Virgilio Sieni danza - Firenze; Fondation Royaumont - FR; La Briqueterie - FR; Festival Unidram - DE; Kerguehénnec - FR) Nel 2010 vince i premi "Lia Lapini" e "Linea D’Ombra" e nel 2020 "Vivere all'italiana sul palcoscenico". Nel 2011 è tra i gruppi selezionati per rappresentare il teatro italiano a Mosca Il suo lavoro è oggetto di articoli, approfondimenti, tesi di laurea e dottorato in Italia e Francia. E' promotore della danza attraverso incontri multidisciplinari, laboratori, percorsi pedagogici e pratiche Dance Well (danza e Parkinson). OPERA BIANCO riceve il contributo della regione Umbria nel programma per lo spettacolo dal vivo L.R. 17/04.
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