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Q come Scuola - istruzioni per rompere le regole

Rossella Guidotti

Genere Teatroragazzi (11-14) Prosa Danza
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Regia: Luca Chieregato

Drammaturgia: Luca Chieregato

Attori: Rossella Guidotti

Altri crediti: Scene: Alessia Bussini Disegno Luci: Théo Longuemare Foto e Video: Pietro Pingitore

Parolechiave: regole, rivoluzione, desiderio, scuola, solitudine

Produzione: La produzione è totalmente autonoma e indipendente, a carico e a cura di Luca Chieregato.

Anno di produzione: 2022

Genere: Teatroragazzi (11-14) Prosa Danza

Giovanna non ama molto le regole: sedia e banco le stanno stretti, lei sogna di fare lezione sotto agli alberi e di studiare le canzoni al posto della storia e della geografia. La scuola le fa schifo, non capisce e si annoia.
Ma non è una ragazza stupida, anzi: è così sveglia che spesso le domande la travolgono, e gli adulti non sanno rispondere quasi mai. E poi si sente sola, molto spesso; non sa a chi dirlo e nemmeno se ha voglia di dirlo, a volte preferisce tenersi addosso la sua faccia insolente e il suo dolore invisibile, che non sa nominare. E così, tra una disavventura e l'altra, tra una sospensione e una mattinata nell’ufficio del preside, Giovanna si troverà al centro di una vera e propria rivoluzione, e in modo molto rocambolesco sarà scelta dal comitato studentesco per rappresentare gli studenti.
Ecco l'occasione per scrivere regole tutte nuove, sballate, strampalate, e di vedere cosa succede a metterle in pratica una per una. Ecco l’occasione per farsi sentire, per una volta, per lasciarsi vedere e magari per essere presa sul serio.
Q come scuola è un canto, un grido, un inno alla libertà e alla vitalità: è una corsa contro il vento, contro il temporale che ci capita addosso in adolescenza, quando tutto si rovescia e non sappiamo più dove guardare, dove stare, dove metterci. Una scuola con la Q è ciò che Giovanna desidera, quella che ci vorrebbe per disegnare un mondo bellissimo, pieno di felicità, per smettere di pensare che siamo nati per stare semplicemente al nostro posto.
E’ una proposta scritta e pensata per i ragazzi e per le ragazze, che potranno riconoscersi nel mondo interiore di Giovanna, nei suoi tormenti e nei suoi desideri; è anche uno spettacolo diretto agli adulti, rivolto agli adulti, una sorta di pugno in pancia per ricordarci della nostra funzione educativa, per ricordarci che siamo visti, a volte guardati a vista, spiati, presi a esempio, rifiutati, a volte criticati e che ne abbiamo tutta la responsabilità. Se crescere è un volo, uno strappo, una ferita, sta a noi adulti accudire quell’avventura affinché il volo avvenga, lo strappo si possa ricucire, la ferita trovi lo spazio e il tempo per sanguinare e per disegnare una dolce cicatrice. E sta ai ragazzi e alle ragazze fiorire, desiderare, progettare, tuffare semi di bellezza nel futuro affinché diventino la vita felice che hanno in mente e nel cuore.
Lo spettacolo affronta il tema delle regole sia in ambito sociale che scolastico, offrendo ai ragazzi l’opportunità di riflettere in modo spiazzante sui tanti perché che ci circondano e a cui spesso non sappiamo dare risposta. E in questo senso è un inno alla libertà e alla comunità, alla sua bellezza e alla fatica di mantenerla, vigilando ogni giorno su limiti e risorse che la libertà stessa ci offre, e a volte ci toglie. Giovanna non risponde: domanda. E le domande, si sa, sono capaci di travolgere confini, di regalare agli altri uno spazio di espressione per dire, per incontrarsi, per vivere meglio insieme.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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