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Trois Pièces Françaises

Riccardo Buscarini
Regia: Riccardo Buscarini
Drammaturgia:
Attori: Benedetto Boccuzzi - pianoforte Riccardo Buscarini - coreografia e danza
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Performance

Tags: ravel, satie, debussy, danza, pianoforte

Tableau I - Maurice Ravel, Valses nobles et sentimentales (1911)
Tableau II - Erik Satie, Relâche (1924)

Tableau III - Claude Debussy, Danse sacrée et danse profane (1904)

Concepito e creato a quattro mani da Benedetto Boccuzzi e Riccardo Buscarini, Trois Pièces Françaises è un omaggio alla Parigi degli inizi del 1900, un periodo storico e culturale di grande innovazione che rese possibile fruttuose collaborazioni tra figure provenienti da diversi ambiti artistici e che fu la culla di ardite concezioni estetiche che condizionarono irreversibilmente lo sviluppo della storia dell’arte a venire. I tre compositori in programma erano contemporanei, colleghi e amici. Non sono poche infatti le testimonianze storiche che dimostrano le concordanze estetiche e i legami personali tra i tre maestri. Ispirato da un contesto storico in continuo divenire, ognuno di loro esplorò le nuove possibilità espressive che il nuovo secolo aveva da offrire e trasfigurò la propria realtà in musica creando opere originali e pionieristiche.
Trois Pièces Françaises prende le mosse proprio dal concetto di trasfigurazione, processo artistico di trasformazione di concetti che passano dal dominio della storia umana al dominio delle arti. È così che i valzer schubertiani della Vienna del 1800 vengono trasfigurati con sensualità da Ravel; le attività sociali e mondane della Parigi di inizio secolo vengono evocate in musica, con ironia squisitamente Dada, da Satie; ed infine l'arcaico, tra luce e ombra, viene fatto riemergere nella moderna scrittura debussiana. Pièce concerto per pianoforte e danza in costante dialogo tra loro, Trois Pièces Françaises si articola in tre tableaux accomunati dalla episodicità - tutti i pezzi sono composti da più sezioni- e dal fatto che tutte sono partiture pensate per la danza, fattori importanti nello studio e nella realizzazione di questa opera. Ciascuno dei tre tableaux è inoltre caratterizzato dall’uso ed interazione di media -movimento, luce, costume, oggetto- proprio ad omaggiare le poliedriche collaborazioni artistiche di inizio 1900.
In Trois Pièces Françaises l’atto di trasfigurazione dalle partiture musicali al performativo è affidato al movimento sfaccettato di Riccardo Buscarini che, con il suono del pianoforte di Benedetto Boccuzzi - anch’egli corpo agente sulla scena - si propone come fil rouge tra le partiture, raramente eseguite dal vivo. I due artisti, con vaga sfumatura queer, trasfigurano le Trois Pièces Françaises portandole ad un nuovo presente in una originale versione fatta di suggestioni impalpabili e giocose che si rendono via via più luminose a vero tributo - più che metaforico - alla brillantezza delle idee della ville lumière di inizio 1900.

Altri crediti: Alessandro Gelmini - luci
Mara Leonora Pieri - costumi
Fabio Francesco Barletta - immagini del progetto

File scaricabili:
Trois.Pièces.Françaises._DOSSIER.pdf

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"A star is born" (The Huffington Post)Coreografo vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero, Riccardo Buscarini (Piacenza, 1985) è un artista che si concentra sul cambiamento costante del suo approccio creativo alla coreografia e sulle sue possibili interazioni con altre forme d’arte. Riccardo si diploma alla London Contemporary Dance School nel 2009. Vince The Place Prize 2013 con "Athletes" e partecipa ai progetti ArtsCross London 2013 (Regno Unito, Taiwan, Cina), Performing Gender 2013-15 (Italia, Croazia, Spagna, Paesi Bassi) e MAM-Maroc Artist Meeting (Marrakech). Il suo lavoro nel campo delle arti visive include collaborazioni con Summerhall (Edimburgo), London Festival of Architecture 2016 e 2019 e Nahmad Projects/Francesco Bonami (Londra e miart 2017). "Silk", la sua creazione per il Chelyabinsk Contemporary Dance Theater (Russia) riceve due nominations (Best Choreography e Best Choreographer) per la Golden Mask 2018 al Teatro Bolshoi, Mosca, per poi essere riallestita su ZfinMalta, National Dance Company of Malta, nell’autunno 2019. Nel 2019 lavora come coreografo/assistente alla regia del M° Italo Nunziata ne "La forza del destino" di G. Verdi a Piacenza, Modena e Reggio Emilia e firma due nuove creazioni, una sul Chelyabinsk Contemporary Dance Theater ed una su Compagnia Equilibrio Dinamico (Bari) selezionata per NID Platform 2022. Nel 2020 è assistente alla regia del M° Leonardo Lidi in "Falstaff" di G. Verdi a Piacenza, Modena e Reggio Emilia, e crea uno dei lavori per EDGE 2020, The Place, Londra. In Italia Buscarini ha vinto il Premio Prospettiva Danza 2011 con "volta", primo frammento della trilogia Family Tree di Chiara Bersani, il Fondo Fare Anticorpi 2012 con "10 tracce per la fine del mondo", ed è stato selezionato per il progetto Prove D'Autore 2015 ("non finito a sei voci" per il Nuovo Balletto di Toscana). Il suo lavoro è stato sostenuto da TIR Danza, Modena, dal 2012 al 2019. I suoi progetti più recenti includono commissioni per il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano 2020 ("Danse Sacrée et Danse Profane"), Spazio Leonardo Milano ("Il labirinto invisibile"), Festival Città di Velluto 2021 ("Sipario") e "Requiem for Juliet" (2022) commissione di 70 minuti su ZfinMalta, la Compagnia Nazionale di Danza di Malta.
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