Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

INFERNO

Ciurmastorta
Regia: Stefano Luci
Drammaturgia: Stefano Luci
Attori: Chiara Cappelli, Nadia Khajoub, Gianni Janez Calcinai, Stefano Luci e la compagnia de "La nuova Odissea dei rifugiati" Coop22
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: inferno, Dante, Divina Commedia, Libia, Immigrazione, Mediterraneo, UNHCR

“INFERNO”

è il nuovo progetto teatrale 2018/19 con messa in scena finale del laboratorio teatrale permanente COOP22 “La nuova Odissea dei rifugiati” sotto la direziona artistica della compagnia teatrale “Ciurmastorta” Teatro.


SINOSSI SPETTACOLO


INFERNO
è il viaggio dantesco di un richiedente asilo dallo smarrimento all'entrata nell'inferno delle miniere di Coltan, traghettato alla frontiera di Agades, attraversando il deserto dove un giudice decide il destino degli uomini seduto su un pick up e decide chi mandare avanti e chi resta invece a piedi, uomini e donne abbandonati in balia del vento di sabbia. Fino all'Inferno più profondo dei lager libici, dove Satana ha trovato il suo centro, strumento di violenza che domina i flussi migratori e la risalita ad un quanto mai improbabile approdo in un porto sicuro. Il migrante africano porta con sé qualcosa di prezioso per la nostra modernità, qualcosa di cui (noi) non possiamo più fare a meno e l'invito ad appropriarsene è di quelli a cui si resiste male.

LA STORIA


Impressionante vedere le foto dei migranti appena sbarcati dalla Libia: volti emaciati, smunti, magri, occhi spenti e privi di vita. A distanza di tempo per noi operatori dell’accoglienza è quasi difficile riconoscere l’ ospite in quelle foto. Cosa accade in Libia è difficile a dirsi. I rapporti UNHCR sono scarni e vaghi, ma noi operatori CAS purtroppo raccogliamo continue terribili testimonianze da parte dei richiedenti asilo che tracciano la loro memoria in attesa della commissione.

Aleggiano in quelle testimonianze fantasmi e demoni del passato, cose che pensavamo ormai vinte e sepolte. Cose che rimandano a campi di detenzione e di concentramento dove vengono perpetrati torture e abusi di ogni sorta. Non solo sugli uomini, ma molte sono anche le violenze di genere sulle donne; Procederemo solo per spunto e ispirazione per la rappresentazione a raccogliere fonti certe che poi verranno trasformate attraverso lo strumento teatrale come una metafora, come una similitudine dantesca. La Libia è la quarta sponda, una sponda acherontica; è la porta dell’Inferno in questo nuovo immaginario viaggio.

Il laboratorio si svilupperà e si concentrerà anche sull’inferno delle miniere di Coltan in Congo, recuperando le testimonianze di profughi (soprattutto sudanesi, ma non solo ) che hanno vissuto quell’inferno, lavorando in condizioni disumane. È per il coltan che, da vent’anni, qui si lavora,combatte e si muore: la miscela di columbite e tantalite utilizzata nella realizzazione di cellulari, tablet e computer simboli ormai della società moderna. Il 50 per cento si trova proprio nel Congo orientale, in una striscia che va da nord a sud.


IL COLTAN
In paese, nei locali di lamiera adibiti a bar e illuminati a gasolio, i minatori si ubriacano con la birra “Rambo” o con il “Simba Waragi”, una specie di grappa a 42 per cento di alcol. Baracche fungono da bordelli e le prostitute, giovanissime, accolgono un cliente dopo l’altro dietro a se

Altri crediti: intercultura, immigrazione, inclusione, integrazione, resilienza, withrefugees,

Produzione: Ciurmastorta

File scaricabili:
Comunicato.lancio.programmazione.Rai.Cinema.doc
Rassegna.stampa.INFERNO.pdf
Scheda.Tecnica.Artistica.illustrativa.Inferno.Ciurmastorta.pdf

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Stefano Luci e Davide Stecconi si conoscono alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano dove incominciano a collaborare alla creazione di spettacoli e dove si diplomano.

Davide Stecconi si diploma al corso di Drammaturgia (1999), Stefano Luci al corso Attori (2000).

I due fondatori successivamente incontrano Massimiliano Peri, musicista da 25 anni, ricercatore sonoro e maestro di percussione, diplomato all’Accademia Ignacio Servantes Havana di Cuba.
Ha studiato per tre anni sotto la guida personale del Maestro taoista Chino Chian, l’arte ed il segreto del suono cosmico-mistico del tamburo tradizionale. Ha collaborato con il gruppo Rossomaltese.
Ha collaborato con Teresa De Sio, Cristiano De Andrè, PFM e Mauro Pagani.
Condividi