Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Un Coniglio, solo

exvUoto teatro
Regia: Tommaso Franchin
Drammaturgia: Andrea Dellai
Attori: Andrea Dellai Ermelinda Nasuto
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: modelli educativi, adolescenza, fuga, hikikomori

Un Coniglio, solo è un grottesco, irriverente tentativo di scardinare i concetti di giusto e buono: con un’allegoria da cartone animato e i toni di una dark comedy, racconta il crescente fenomeno degli hikikomori per cominciare a mettere in discussione alcuni dei valori fondanti la nostra società.
Hikikomori in giapponese significa letteralmente “stare in disparte” e definisce quegli individui, prevalentemente sotto i 35 anni di età, che scelgono deliberatamente di isolarsi e di escludersi dalla società.
Un ragazzo è seduto davanti al pc nella sua stanza, è il suo compleanno. In casa, con lui, vive la sua Fata madrina: ogni anno, da anni, cerca in tutti i modi di convincerlo a festeggiare il suo compleanno. Questa è la sua missione: farlo crescere. Il ragazzo tergiversa, non soffia sulle candeline perché non sa che desiderio esprimere. Costringe la fata a giocare con lui, ancora una volta: l’ultima. Questo tiro alla fune continua da anni. Il ragazzo, nel tentativo di fermare il tempo, non vuole festeggiare. Ogni volta la fata è sempre più stanca, il ragazzo sempre più immobile.
Un coniglio, solo è una fiaba sul desiderio di non scegliere. Attingiamo all’immaginario buonista e naif dei personaggi Disney e al chiasso iperbolico dei cartoni della Warner. Due personaggi: il ragazzo e l’immancabile Fata madrina dai capelli turchini, incarnazione delle regole e della buona educazione. Su di loro incombe l’ambigua presenza di Fata matrona che rappresenta chi esaudisce senza attrito i desideri considerati sbagliati dalla società. Per rendere più fluida la drammaturgia stiamo valutando però di elidere questa presenza e di lasciare in scena solo il suo contraltare: fata madrina.
Siamo immersi nella narrazione di un mondo al collasso, di un’umanità in pericolo di vita. Nonostante questo vige ancora la spietata regola del successo personale. Cosa succede a chi subisce la pressione che ci spinge a essere sempre performativi? Che possibilità ci sono per chi vuole sottrarsi a tutto questo?
Un Coniglio, solo parla di chi è fermo e si guarda attorno. Racconta una fuga dal reale, che è però anche la perenne esitazione del primo passo: un paradosso.
Sono stati coinvolti nella scrittura e nel progetto anche giovani di età compresa tra i 16 e i 26 anni, appartenenti alla fascia di età in cui si manifesta questa fuga dalla società, alcuni di loro sono effettivamente hikikomori. Hanno raccontato le loro manie, le loro fobie, hanno parlato della loro vita come fosse il loro film preferito. È uno spettacolo che parla prima di tutto la lingua di queste nuove generazioni.
Forse, questa chiusura in una stanza e questo ritiro dal mondo sono terribili perché costringono a mettere in discussione l’intero nostro sistema di valori. L’hikikomori costringe tutta la società a porsi delle domande scomode.
Non sappiamo ancora se ci sarà redenzione. Una cosa è certa: il pubblico dovrà uscire dal teatro con il desiderio di cambiare le cose, o quanto meno il proprio punto di vista.


Altri crediti: Scene e Costumi: Fabio Carpene
Parrucche in gomma e oggetti scenici: Michela Cannoletta
Luci: Manuel Garzetta
Visual e Sound Design: Andrea Santini
Regia: Tommaso Franchin

Consulenza scientifica
Psicologa Dott.ssa Giulia Rossetto, membro dell’associazione Hikikomori Italia

Una produzione exvUoto teatro
Con il sostegno di
Dedalofurioso Soc.Coop., Dueville (VI)
Teatro Le Forche, Massafra (TA)
Qui e Ora Residenza Teatrale, Milano
Theama Teatro - Teatro Bixio, Vicenza





Produzione: exvUoto teatro

File scaricabili:
Scene.e.costumi.coniglio.pdf

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Il gruppo exvUoto teatro si costituisce attorno al progetto Funi E Desideri Rapidamente Ammazzano, rilettura del mito di Fedra e Ippolito. Nel 2012 exvUoto teatro partecipa a BeAware, festival di performing arts a Vicenza durante il quale il gruppo comincia la sua sperimentazione in spazi non consueti per il teatro: le vetrine dei negozi e gli spazi sfitti. Crea così le performances Storie in Affitto, azione teatrale in un negozio sfitto e Postkarten incursioni teatrali nelle vetrine dei negozi. In seno a questo percorso matura anche WC (White Christmas), performance teatrale per due attori in un bagno pubblico. Questa ricerca sul luogo e sullo sguardo dello spettatore ha portato a definire la poetica di The Love Box.
Con il progetto The Love Box, exvUoto teatro è la compagnia vincitrice del bando di residenza teatrale IDRA 2012, progetto per il quale si aggiunge alla formazione anche lo scenografo e costumista Alberto Favretto. The Love Box – Blue Room è ad ArtVerona 2013 nella sezione Independents ospite di Archivio Queer Italia.
Nel Settembre 2013 debutta al Verdecoprente Festival 2.0 The Love Box – White Room.
The Love Box è vincitore del bando Assemblaggi Provvisori 2015 e The Love Box – Pink Room debutta all’Accademia dello Scompiglio nel 2016. Nel Settembre 2015 The Love Box Green Room viene ospitato in Residenza a Verdecoprente. Nel 2017, sempre in residenza a Verdecoprente, debutta il progetto Mappature Emotive-Alviano. Nel 2018 in residenza al Teatro Groggia a Venezia, nasce Mappatura Emotiva-Sant’Alvise.
Dal 2014 Collabora con Clessidra Teatro (Taranto) e Gigi Gherzi in progetti di rigenerazione urbana nel territorio tarantino.
A Settembre 2018 SISTER(s), già semifinalista al premio Scenario 2015 e vincitore del bando Progetto CURA 2016, è ospite al Festival Tramedautore al Piccolo Teatro a Milano.
exvUoto teatro organizza inoltre laboratori di formazione e ricerca teatrale aperti a professionisti e non.
Condividi