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Io non sono un gabbiano

Oyes
Regia: Stefano Cordella
Drammaturgia: Drammaturgia collettiva a cura di Stefano Cordella
Attori: Daniele Crasti, Francesco Meola, Dario Merlini, Camilla Pistorello, Dario Sansalone, Umberto Terruso, Camilla Violante Scheller, Fabio Zulli
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa

Tags: amore, felicità, rappresentazione, convenzioni, fallimento

Un funerale. Quello di Arkadina, la celebre protagonista del capolavoro cechoviano. Così inizia “Io non sono un gabbiano”, una drammaturgia originale, frutto del lavoro di scrittura della Compagnia Oyes, che si confronta per la seconda volta con un testo di Cechov, dopo il successo di “Vania”.

Note di regia

Nella nostra rivisitazione del classico cechoviano è sempre l’amore a dominare le relazioni e i conflitti tra i personaggi, un amore inquinato dal bisogno di essere considerati e apprezzati, tra narcisismo e rappresentazione, un amore performativo che reclama attenzione e originalità.
“Sono necessarie forme nuove, e se non ce ne sono allora niente è necessario” questo è l'assunto che muove Kostia. Il giovane artista prova a sganciarsi dalle convenzioni di cui la madre è simbolo sgretolando i confini tra finzione e realtà con una sovrapposizione di piani che stravolge qualsiasi rapporto interpersonale. Ogni personaggio è pedina più o meno consapevole di questa dinamica e tutto diventa performance: dalle più semplici e “banali” dichiarazioni d'amore al momento della morte, ultimo grande show.
Sembra che i personaggi di questa commedia facciano di tutto per non essere felici, come se ci fosse una inesorabile tensione al fallimento. I pochi che provano a togliersi la morte di dosso risultano patetici, ridicoli o si scoprono già morti. Non sarà né il successo né l'illusione di una vita migliore a salvarli dalla melma in cui galleggiano. Forse solo la consapevolezza, la capacità di sopportare una vita infelice, mettendo da parte quei sogni di gloria così tremendamente vivi in gioventù.
Un quadro spietatamente tragicomico di una società devitalizzata senza azione e senza speranza.
“Voi rimproverate la mia obiettività” scriveva Cechov a Suvorin “la chiamate indifferenza al bene e al male, mancanza di ideali e via dicendo. Vorreste che, descrivendo i ladri di cavalli, dicessi ‘rubare è male’. Ma questo è già noto anche senza di me. Per condannarli ci sono i giudici, a me spetta di mostrarli come sono e basta”.

Altri crediti: disegno luci: Giuliano Almerighi
tecnico luci: Stefano Capra
sound design: Gianluca Agostini
costumi: Stefania Coretti e Simone Pisani
assistente alla regia: Noemi Radice
organizzazione: Valeria Brizzi
con il sostegno di Armunia- Centro di Residenze Teatrali
un sentito ringraziamento a Maurizio Porro

Produzione: Oyes

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Òyes nasce attorno a un nucleo di attori diplomati all'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Da subito la Compagnia si concentra sulle crepe che osserva nella società e da lì inizia a creare drammaturgie originali, in cui rimane vivo il processo di ricerca di nuovi linguaggi e lo studio di dinamiche sociali del presente. Dopo alcuni spettacoli originali influenzati da tematiche psicologiche alla base di comportamenti collettivi (ad es.: “Effetto Lucifero” basato sull'esperimento di Stanford), si dedica alla rilettura di alcuni testi classici: “Vania” e “Io non sono un gabbiano”.Nel 2018 con “Schianto” (menzione speciale Forever Young) inizia la collaborazione con La Corte Ospitale e con il Teatro Litta di Milano. Nello stesso anno Òyes vince il Premio Hystrio Iceberg come “migliore compagnia emergente italiana” . Negli ultimi progetti Òyes ha esplorato il mondo del teatro-ragazzi (“Mai Generation”), creazioni auto-narrative (“Vivere è un’altra cosa”), non scordando il legame con i classici (“Oblomov Show” e “La Coscienza di Zeno”).In seguito alla pandemia, la Compagnia ha approfondito una ricerca innovativa sul proprio territorio di provenienza, allo scopo di proporre un teatro inclusivo e partecipato. Così è nato il progetto “Cyrano xxxxx”, insieme alla compagnia Karakorum e a diverse cooperative che operano negli edifici di residenza popolare delle province di Milano e Varese. Anche grazie a questa esperienza si è sviluppato “Parchi Sommersi”, uno spettacolo itinerante in cuffia che riscopre i parchi periferici di Milano. Il progetto vince la prima edizione del bando Milano è Viva con un’indagine sul Parco Lambro. Nel 2023 con il sostegno della seconda edizione di Milano è Viva propone alla cittadinanza il Secondo Capitolo di “Parchi Sommersi”, incentrato sul Parco Nord Milano. Nel 2024, grazie al supporto di Fondazione di Comunità e Fondazione Cariplo, nasce il terzo capitolo di "Parchi Sommersi" su Parco delle Cave e una collaborazione con Associazione Consorzio Cascina Cuccagna, per un progetto che connetta l'antica cascina con il quartiere popolare di Molise-Calvairate-Ponti.
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