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A MAR, Come una formica in una terra di elefanti

Giulio Macrì

Genere Prosa
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Regia: Sara Pagani e Giulio Macrì

Drammaturgia: Giulio Macrì

Attori: Sara Pagani e Giulio Macrì

Altri crediti: Consulenza drammaturgica a cura di Elena Scolari Con la partecipazione di Matteo Bianchi e Paola Bonesi

Parolechiave: Identità, famiglia, disforia, incomprensione

Produzione: Pagani/Macrì

Anno di produzione: 2024

Genere: Prosa

"Come è possibile che in 16 anni non abbiamo mai capito chi fosse davvero nostro figlio?"

“A MAR, Come una formica in una terra di elefanti” è il viaggio di due genitori separati che attraverso pregiudizi, incomprensioni e barriere sociali si muovono per comprendere la vera identità del figlio Marco. Lo spettacolo vuole indagare il mondo LGBTQIA+ e in particolare l’identità di genere e disforia di genere attraverso gli occhi di una mamma e di un papà.

SINOSSI
Enzo e Francesca sono una coppia di genitori separati che hanno deciso di non parlarsi più da diversi anni. Finché, alla soglia della mezza età, si ritrovano obbligati a riallacciare il loro rapporto per far fronte alla fuga di Marco, loro figlio, che a soli 16 anni lascia una lettera e si allontana da casa. Lo spettacolo parte proprio da questo momento, un preciso istante in cui il pubblico viene catapultato di fronte a un serio interrogativo: “Perché Marco non si trova più?". Enzo e Francesca partono per un viaggio poetico fatto di ricordi, un'ironica macchina del tempo che ci permette di rivivere vecchie emozioni e nuove scoperte, passando dal presente a ciò che è stato:
"Chi siamo? Che genitori siamo stati, noi?"
Questo viaggio nei tempi e negli spazi della loro vita lì porrà infine davanti alle ultime parole che Marco ha lasciato su quella lettera.


NOTE DI REGIA: SCENOGRAFIA/ STILE/ TEMI
Un sofà è al centro della scena e al centro di questa storia. Un sofà è l’espediente per raccontare luoghi diversi; è casa, è treno, macchina, è studio dello psicologo, è solitudine, rabbia, dubbio e incomprensione.
Uno stile brillante e leggero contraddistingue l’intero spettacolo, che da un’iniziale impronta ironica trova una dimensione intima e poetica nella parte finale.
La ricerca di amore e di comprensione è alla base di tutto lo spettacolo, ma il tema centrale è senza dubbio "l'identità".
È proprio l'identità che muove ogni cosa, indagando la disforia di genere e sconfinando in un argomento ben più ampio che riguarda ognuno di noi: il vero amore per se stessi.

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