Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

De-Siderale

BEstand
Regia: Giuseppe Maria Martino
Drammaturgia: Giuseppe Maria Martino | Lauraluna Fanina
Attori: Lauraluna Fanina | Angela Dionisia Severino
Anno: 2019
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: Mare Anarchico - Togliersi la vita | Prendersi la vita - Madre | Figlio - Ricerca - Generazione

BEstand presenta
Mare Anarchico. Trilogia della nuda vita

L’esigenza nasce da uno studio storico-filosofico de “Le categorie del Politico” di Carl Schmitt e “Lo Stato di eccezione” di Giorgio Agamben. La prima fase del processo di ricerca teatrale è stata coronata con la scrittura del testo “nomoS&Mare”, vincitore del Premio Nazionale delle Arti (PNA) 2018, nella sezione drammaturgia. Da questo momento inizia la collaborazione con il drammaturgo Roberto Cavosi, il quale diventa relatore di una tesi su una trilogia di Mare Anarchico presso l’Accademia Nazionale d'arte drammatica Silvio d’Amico. 
La seconda fase inizia con la partecipazione al bando RICERCA PERMANENTE presso Teatro Studio Uno a Tor Pignattara (Roma), il quale ci seleziona per una residenza di 12 mesi dal mese di ottobre 2018. Da questo processo prende forma “De-Siderale”, II atto della trilogia. Successivamente il progetto viene ospitato dall’Ex Asilo Filangieri (NA), per una residenza artistica che vede come osservatori Vincenzo Del Prete e Ugo Fanina. Questo secondo capitolo della ricerca debutta presso Galleria Toledo nell'ambito della rassegna Stazioni d'Emergenza XI.

De-Siderale
Nel febbraio 2017 un giovane friulano, Michele, si uccide a trent’anni, lasciando una lettera che è stata letta come l’atto d’accusa di una generazione contro una “realtà sbagliata”, da cui “non si può pretendere niente”. Il suicidio è rivendicato come un atto di libertà, e dunque un atto politico: “il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare”. Siamo partiti da qui, ma non per indagare la vicenda personale del Michele che ci è stato consegnato dalla cronaca, quanto piuttosto per fissare lo sguardo su ciò che di quella lettera, di quell’atto, ci appartiene in quanto generazione. Non c’è nessuna storia da raccontare, nessuna metafora da cogliere o morale da suggerire, ogni scena è un quadro che consuma nascita-morte del personaggio assente e i quadri non sono collegati cronologicamente ma attraverso un processo di sintesi poetico-estetica che ricapitola di volta in volta il dramma modulandolo in una serie di variazioni sul tema. Il lavoro, dopo una serie di riflessioni e approfondimenti sul personaggio di Michele, trova un sua definizione in absentia. Michele è in scena solo quando evocato, un’apparizione, o meglio un fantasma.
Il punto di vista scelto è quello di una madre che attraversa il vuoto lasciato da suo figlio. La donna apre e chiude l’opera in quello che sembra un grande rito funebre a tappe. Intorno alla vicenda gravitano una serie di personaggi – vicini, conoscenti, giornalisti, psicologi da talk show – coinvolti o interpellati a dire la loro, a interpretare o “normalizzare” il gesto del suicida.
 


Altri crediti: AUTORI Giuseppe Maria Martino e Lauraluna Fanina | DRAMATURG Dario Postiglione | SCENE Simona Batticore | LUCI Sebastiano Cautiero | SUONO Mauro Varchetta | | ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE Emanuele Sacchetti | FOTO DI SCENA Armando Francesco Serrano | UFFICIO STAMPA Rosaria Vincelli | PRODUZIONE Teatro Studio Uno | CO-PRODUZIONE Casa del Contemporaneo | CON IL SOSTEGNO DI Ex Asilo Filangieri di Napoli
Si ringrazia Vincenzo Del Prete per la supervisione artistica

Produzione: Teatro Studio Uno | Co-produzione Casa del Contemporaneo

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Il Collettivo BEstand opera nell’ambito del teatro contemporaneo con progetti autoriali che indagano attualità, politica, immaginario. Il gruppo si occupa di scrittura scenica come via preferenziale per indagare e restituire un immaginario contemporaneo. Approfondisce il lavoro di autofiction – che assume di volta in volta le forme più adeguate al progetto di ricerca – coinvolgendo gli attori e le maestranze nel processo di creazione di un lavoro. Lo sguardo è rivolto alle relazioni umane e post-umane, alle loro mutazioni nell’accelerazione ipermoderna e a “ciò che rimane” (il tedesco bestand), in cerca di linguaggi che aprano nuovi modi di significare e visioni che mettano in crisi un’immagine consolidata di mondo. Gli autori si incontrano durante il Master in drammaturgia presso l’A.N.A.D. Silvio d’Amico nel 2018. Nello stesso anno il collettivo vince il bando di Ricerca Permanente presso Teatro Studio Uno con il progetto “Mare Anarchico”, finalista di “Stazioni d’Emergenza XI” presso Galleria Toledo. Nel 2019 con “Dov’è la Vittoria”, riceve una menzione speciale al premio “Nuove Sensibilità 2.0” (TPC), il premio “Antonio Neiwiller” e il premio di drammaturgia “Artigogolo”. Il progetto, prodotto da Casa del Contemporaneo e Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, debutta nel contesto del Campania Teatro Festival 2021 ed è inserito nella rassegna “Colpi di scena 2023” di Accademia Perduta, in Emilia Romagna. Nel marzo 2021 il collettivo riceve il premio di produzione “Leo de Berardinis” con “Occidente”, testo finalista al bando Autori della Biennale College Teatro 2019. L’opera debutta presso il Ridotto del Mercadante ed è finalista del premio “PimOff” a Milano. Il lavoro di scrittura scenica “Uccelli di passo” è finalista del premio alle arti sceniche “Dante Cappelletti” e selezionato per la rassegna “OVER/Emergenze Teatrali” ospitata da Argot Studio in collaborazione con NEST. Il progetto è andato in scena al Teatro India nell’ambito del festival Contemporaneo Futuro del Teatro di Roma, a Genova per la rassegna Voci dall’Arca, e al Teatro Elfo Puccini di Milano in occasione dell’Hystrio festival 2023. “Open House – Un’esposizione di Humana”, il più recente lavoro del collettivo, debutta nell'ambito dei progetti speciali del Campania Teatro Festival 2023. Il progetto “Ho visto un cavallo” è stato semifinalista al bando Registi della Biennale College Teatro 2022.
Condividi