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ROMEO E GIULIETTA NON SONO MORTI

CarusoGarante
Regia: CARUSO GARANTE
Drammaturgia: TONIA GARANTE
Attori: SALVATORE CARUSO TONIA GARANTE
Trailer: Link
Anno: 2018


Generi: Prosa, Teatro-danza
Nasce intorno ad una domanda: Che fine avrebbero fatto e che tipo di coppia sarebbero stati Romeo e Giulietta se non fossero morti? Nella nostra ipotesi i due non sono morti e si sono ritrovati. Dopo essere scappati all’ira spietata dei genitori, sono giunti a Napoli, dove vivono in affitto in una monocamera a piano terra fronte strada).
Le condizioni economiche non sono delle migliori: i due si sono arrangiati un po’ come potevano. E tra forti scontri e momenti di atroce tenerezza, Il pubblico assiste a un giorno del loro esasperato quotidiano.
I due, imprigionati in un “amore eterno”, non possono più tornare indietro, e per non deludere le aspettative dei lettori, e per assenza di alternative.
Il bisogno d’amore e di condivisione che caratterizza l’essere umano si trasforma all’interno della coppia in reiterazione di gesti quotidiani e dipendenza affettiva.
Nella tragedia Shakespeariana, Giulietta ha conosciuto Romeo a 14 anni e senza alcuna esperienza del mondo ha abbracciato totalmente la causa dell’amore. Romeo, di soli due anni più vecchio di lei, ha finalmente trovato una donna che lo corrisponde ed essa diventa l’unica e sola ragione della sua vita. Ma, da adolescenti, è rischioso decidere del proprio avvenire; non si può sapere chi, come e cosa si diventerà. La fase d’innamoramento finisce per dare luogo alle dinamiche dell’amore quotidiano.
Il nostro spettacolo racconta la storia di due persone che, non morendo, pongono fine all’idea dell’amore eterno per dare vita all’amore vissuto.
Per salvare l'amore, William Shakespeare uccise gli amanti, senza la loro morte, forse, avrebbero compromesso il sentimento, con la quotidianità, la noia, le necessità. Noi gli amanti li abbiamo tenuti in vita.
Prendiamo a pretesto la storia più inflazionata, per raccontare le dinamiche di una coppia di giovani troppo ingenui, appartenenti a un ceto sociale medio basso, in un contesto meridionale. I due ormai trentenni, sono ora consapevoli di essere vittime di un destino tracciato.
E la lotta quotidiana per la sopravvivenza, si traduce in esasperata sopportazione; parole vomitate; silenzi e incomprensioni. Ciò nonostante l’amore ruba al tempo piccoli attimi.
Il sommo scrittore e poeta è stato in parte dissacrato dalla nostra idea. Non è più la tragedia del sacro amore, quanto una tragedia familiare e un delitto sociale di due “deportati”, il cui linguaggio è contaminato dalla migrazione Verona -Napoli. I versi del loro autore cullano il presente come memoria del passato: l’amore che è l'idea di quel che fu. Le parole di Rimbaud sono a tratti lo strumento dell'intimo stato di coscienza delle solitudini di ciascuno dei due.

Produzione: SALVATORE CARUSO

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La compagnia nasce nel 2010 ed è formata da Salvatore Caruso e Tonia Garante, in occasione del primo studio dello spettacolo "Romeo e Giulietta non sono morti".
Salvatore Caruso si forma presso il Laboratorio Teatrale Permanente BARDEFE’ diretto da Umberto Serra, dal 1994 al 2000. Frequenta seminari teatrali tenuti da: Alfonso Santagata, Davide Iodice, Spiro Scimone, Francesco Sfarmeli, Pierpaolo Sepe, Lindsay Kemp.
E' attore della compagnia Liberamente dal 1997 al 2003, negli spettacoli Io non mi ricordo niente; I giganti della montagna; Dammi almeno un raggio di sole; la Bellezza.
Dal 2003 al 2016 fa parte della compagnia di Arturo Cirillo con cui lavora negli spettacoli L’Ereditiera; La Piramide; Le Intellettuali; Don Fausto; L’inseguitore; Studio su Fatto di Cronaca; Otello; L’avaro; Il vantone; La gatta sul tetto che scotta.
Dal 2012 al 2014 è in scena ne La serata a Colono, regia di Mario Martone. Dal 2016 al 2017 è in Mal’Essere, per la regia di Davide Iodice.
Nel 2018 incontra Massimiliano Civica, in Belve, di Armando Pirozzi, Produzione Metastasio Teatro (2018-2020).
Attualmente in scena in Va pensiero, di Marco Martinelli, regia Martinelli-Montanari, Ravenna Teatro, Teatro delle Albe (2017-2019).
Tonia Garante si laurea con lode in Sociologia frequenta un laboratorio permanente presso il Teatro Nuovo di Napoli e i seminari a cura di Danio Manfredini; Anna Redi; CossiaVenoDiFlorio; Enrique Vargas, Valentina Vargas e Patrizia Menichelli (Teatro de los Sentidos).
Nel 2007 frequenta il laboratorio di Alta Formazione “L’attore europeo tra teatro danza e musica”, presso la Fondazione Teatro Due di Parma, dove incontra Massimiliano Farau; Csaba Antal; Valerio Binasco; Claudio Longhi; Walter Le Moli; Malou Airaudo; Sonia Schoonejans; Luca Fontana.
Nel 2008 segue il progetto interregionale “Il Nuovo Attore Nuovo”, presso il Nuovo Teatro Nuovo, dove incontra Nicole Kehrberger; Cesar Brie; Armando Punzo; Davide Iodice; Pierpaolo Sepe; Francesca della Monica; Letizia Russo e Pino Carbone.
Ultimi spettacoli in cui partecipa come attrice: Va pensiero di Marco Martinelli, regia Martinelli-Montanari, Ravenna Teatro, Teatro delle Albe (2017-2019); L’avaro di R. Sparno, produzione Le Nuvole (2012-2013); E cadde addormentata (2012-2013); Il sentiero del lupo regia di Giovanna Facciolo, produzione I Teatrini (2010-2013); Museum, direzione artistica Renato Carpentieri con la supervisione di Lello Serao (2010), Liberascena Ensamble; Otello e Iago, viaggio in mare di uomini in tempesta, spettacolo laboratorio con i detenuti del Carcere Lauro di Nola (Na), Carcere Possibile 2009; Roof a live movie/Napoli di Rodrigo Pardo, Napoli Teatro Festival Italia 2009; Dentro Romeo e Giulietta, regia di Pino Carbone (2009); La confessione, regia di Walter Manfrè (2009).
Gli innamorati; L’impresario delle Smirne, di Goldoni, a cura di Walter Le Moli, IUAV Venezia; Il cappotto di Nicolai Gogol, di Csaba Antal; De rerum natura di Lucrezio, Claudio Longhi (Parma 2007).
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