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Animale

Francesca Foscarini / Associazione Culturale VAN
Regia: Francesca Foscarini
Drammaturgia: Cosimo Lopalco
Attori: Romain Guion
Trailer: Link
Anno: 2018


Generi: Danza
Muovendo dal pittore Antonio Ligabue e dal suo interesse per il mondo animale e per l’autoritratto, Animale esplora la comune radice indoeuropea ane (respiro) delle parole italiane anima e animale e delle numerose varianti, come la parola greca anemos (vento), la gallese anadl (respiro), l’armena anjn (anima), quella latina animus/a (spirito, mente, anima, principio vitale). Che cosa gli umani hanno in comune con gli altri animali e quale invece è la loro singolarità, la loro “anima” di specie? E questa “animalità” singolare come si relaziona alla natura (ane) che abita, come, in quale modo, simile o diverso, sente un temporale, ascolta le voci di un ruscello, di un gruppo di falene che sbattono le ali nel buio della notte, come guarda un campo di fiori, un altro animale che passa, come vive la nascita, la morte, il dolore? Dice Paul Berger che “la natura è energia e lotta. È ciò che esiste senza promettere nulla. Un territorio che si presta al male quanto al bene. La sua energia è spaventosamente indifferente. La prima necessità della vita è un riparo. Un riparo contro la natura. La prima preghiera è una richiesta di protezione. Il primo segno di vita è il dolore. […] È in questo desolato contesto naturale che incontriamo la bellezza, e l'incontro per sua natura è improvviso e imprevedibile. La burrasca si estingue da sé, il colore del mare passa dal grigio merda al blu acquamarina. Sotto il masso trascinato dalla valanga cresce un fiore. Sopra la baraccopoli sorge la luna.” Alla tragicità della vita si contrappone la speranza data da un segno improvviso e inatteso: è il sentire umano (animale?), il nostro sguardo sul mondo. Intuizioni non dissimili da quelle del “pittore di animale” (come lui stesso amava definirsi) Antonio Ligabue quando dipinge una natura di lotta in cui ogni vivente è prigioniero del proprio istinto, del proprio destino di specie, dove si uccide e si è uccisi, senza scampo, ma dove allo stesso tempo, come una promessa di paradiso, improvvisa si alza in volo una farfalla, un fiore si schiude, delicata una libellula si libra nell’aria fresca del mattino. (Cosimo Lopalco)

Altri crediti: Con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Tanzhaus Zurich, Istituto Italiano di Cultura Parigi, Teatro Stabile del Veneto Disegno Luci e Cura della Tecnica Luca Serafini
 Musiche originali Andrea Cera
; Video Licorne by Maider Fortune
; Consulenza e programmazione videoproiezione Andrea Santini 


Produzione: VAN Ente sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali; Co-produzione La Biennale Danza di Venezia

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Francesca Foscarini è danzatrice, coreografa e insegnante. Il suo percorso formativo è segnato dall'incontro con maestri molto importanti della scena internazionale (Yasmeen Godder, Sara Wiktorowicz, Iris Erez, Emio Greco, Roberto Castello) con i quali ha avuto modo di approfondire il linguaggio della danza contemporanea e dell'improvvisazione, arricchendo e personalizzando il suo linguaggio espressivo e interpretativo. Al centro della sua ricerca poetica vi è la relazione tra corpo e intenzione, la presenza specifica del performer sulla scena e la sua relazione con il pubblico. I suoi lavori includono: Kalsh (2009), Cantando sulle ossa (Best solo Masdanza 2012, presentato ad Avignone Off 2014), Grandmother (premio Equilibrio Roma 2013 per l'interprete), Gut Gift (di Yasmeen Godder, 2014), Vocazione all'Asimmetria (Selezionato da Aerowaves 2017) Good Lack, trittico sull'assenza, di cui l'assolo Back Pack viene presentato alla Biennale Danza di Venezia nel 2016, Animale (Biennale Danza Venezia 2018), Oro. L'arte di resistere (in collaborazione con Dance Well Project, movimento e ricerca per Parkinson, di Bassano del Grappa), Punk. Kill me please (2021), Italia-Museo dell’Altrove (Vincitore del bando MAECI 2020). E’ interprete per Alessandro Sciarroni in Folk-s, per Yasmeen Godder in Two Playful Pink e Simple Action, per il Collettivo Jennifer rosa in HIT ME! Vince nel 2018 il Premio DANZA&DANZA come coreografa emergente per le creazioni Animale e Oro. L’arte di resistere e nel 2015 il Premio Positano come danzatrice dell'anno sulla scena contemporanea.
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