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IKI

Daria Menichetti
Regia: Daria Menichetti e Francesco Manenti
Drammaturgia: Carolina Balucani
Attori: Daria Menichetti e Francesco Manenti
Anno: 2018


Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: MORTE, ANIMA, BUDDISMO, SPIRITUALITà, CORPO

"È una mattina d'estate o una nevosa, calda sera invernale e voi siete morti. Una luce grigia, immutabile appare ai vostri nuovi occhi in un paesaggio deserto dove ogni buio è possibile. Appena un attimo è passato da quando sperma e ovulo si sono incontrati per l'ultima volta nel cuore. Poi con un brivido, un breve sussulto, la vostra mente si è liberata dal peso del corpo". (tratto da - Torbide Luci, radiosi sentieri - Ugo Leonzio)

IKI è il tentativo poetico di immergersi nella dimensione fisica e spirituale della morte,
e' il tentativo di mettere in danza la nostra dimensione meno corporea.
In particolare i tre giorni successivi alla morte quando ancora il corpo della persona è presente nella vita, ma la "persona" apparentemente non c'è più.
In scena, due coniugi defunti, che attraversano insieme il confine tra la vita e la morte.
Dove va a finire o dove si dirige quello spirito di vita che ci anima nella nostra esistenza terrena?
In molte culture, in particolare nella religione Buddista, si crede che l'anima dopo la morte debba abbandonare il corpo per accedere ad un'altra dimensione, che può essere quella di altre reincarnazioni, se ancora lo sviluppo personale non è portato a termine nelle varie esistenze terrene, oppure in una dimensione di pace assoluta non seguita da una successiva reincarnazione terrena se si è completato il proprio processo di evoluzione interiore attraverso le varie esistenze umane.
In questo contesto culturale il libro Tibetano dei Morti, è un testo che aiuta l'anima del defunto ad abbandonare il corpo, per liberarsi e trovare la propria strada di evoluzione.
IKI è la danza di due anime che abbandonano la propria esistenza fisica terrena per accedere forse, ad un altra dimensione, ad un altro stato di presenza.

"IKI" è la terza parte della "Trilogia sull'Anima" della coreografa e danzatrice Daria Menichetti, preceduta da due assoli, "Animula", che la vede in scena, e "Meru", con Francesco Manenti.

Altri crediti:
Luci Vincent Longuemare
musica Michele Zanni
costumi Aldo Ferretti
con il sostegno di Micro Teatro Terra Marique e Corsia Of

Produzione: DanceMe (Perypezye Urbane) e Sosta Palmizi

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Daria Menichetti nasce a Perugia nel 1988(coreografa/interprete)
Si forma in danza contemporanea (metodo Nikolais) al Dance Gallery di Perugia.
Frequenta per un anno il SEAD(Salzburg Experimental Academy of Dance).
Successivamente si perfeziona in Italia e all’estero studiando con maestri quali
Carolyn Carlson, Jan Fabre, Raimund Hoghe, Masaki Iwana,Nina Dipla, Simona Bucci, Giorgio Rossi,Abbondanza/Bertoni, Roberto Catello e molti altri.
Partecipa al corso biennale Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano.
Termina la formazione triennale in Danza Sensibile diretta da Claude Coldy.
Attualmente frequenta il corso SME di Body Mind Centering diretto in Italia da Gloria Desideri per diventare educatrice somatica.
Lavora in teatro come interprete per registi e compagnie quali: Dejà Donnè, Teatro Kismet, Teatro Valdoca, Ariella Vidach, Strasse, Cinzia Delorenzi, Leonardo Delogu, Eleonora Chiocchini, Giorgio Rossi, Abbondanza Bertoni, Teatropersona, Zaches Teatro, Carolina Balucani, Mario Martone, Raffaella Giordano, Dance Gallery.
Nel 2016 crea il suo primo assolo Animula prodotto da Sosta Palmizi.
Conduce laboratori di movimento basati sulle pratiche somatiche della Danza Sensibile e del Body Mind Centering, destinati alla creazione, al lavoro sulla creazione poetica danzata.
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