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/In-ti-mo/
Agnese LanzaRegia: Agnese Lanza
Drammaturgia: Agnese Lanza
Attori: Agnese Lanza & Giulia Gilera
Anno: 2018
Generi: Danza, Performance
Una piccola riflessione sull’ascolto.
Poniamo fin dall’inizio i corpi in uno stato di ascolto, ascolto alla memoria, a immagini visive o esperienze fisiche.
I corpi sono concentrati, così come lo sguardo, sembra che si perdano ma poi si ritrovano. Attraverso questo stato di concentrazione diventano come insicuri, esposti e vulnerabili.
Tutto diventa un procedere incerto, un navigare a vista fatto di tentativi fallimenti e successi.
Uno spazio mediale, un tra che s’installa tra un dentro e fuori di sé, fra una singolarità e l'Altro.
Ci chiediamo cosa voglia dire trovarsi in un luogo di “struggle”, come il corpo reagisca lontano dalla sua comfort zone. La concentrazione ci aiuta ad andare avanti e a portare in luce un processo che sta avvenendo interiormente.
Un po’ come dar luce a un silenzio.
Nell'interstizio tra lo straniamento e l'accurata attenzione, precisione, nasce il tentativo, la possibilità nell'intimità, di andare insieme.
Da una concentrazione si passa ad un unisono, dove non c'è spazio e tempo per pensare e l'unico tentativo è il rapportarsi all'altro nella velocità.
La danza che emerge è un “niente che si racconta”. Sono partenze e ritorni eseguiti da corpi non formali ma che fungono più da casse di risonanza di un immaginario interiore, sono azioni guidate da efficienza e praticità, essenzialità e memoria.
L'essere totalmente esposti apre un varco. I corpi diventano mondo sensibile e la “bolla” del proprio in-ti-mo forse si apre, concede ossigeno. Si concede alla luce un tratto, un accenno che forse l'ombra riporterà con sé.
Produzione: Fabbrica Europa Festival (A35 Platform)
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Agnese Lanza è danzatrice contemporanea.
Diplomatasi al Trinity Laban Conservatoire di Londra (UK), ha lavorato con diversi coreografi tra cui Rosemary Lee, Antonietta Mirto, Robert Clark, Janin Harrington, Maciej Kuzminsky, Sioned Huws e altri, tra il Regno Unito, Italia, Slovenia e Giappone.
Nel 2013 fonda “Inter Pares Project” insieme a Julie Havelund, un progetto di ricerca coreografica.
Il lavoro si sviluppa in forma performativa e laboratoriale coinvolgendo amatori e professionisti tra Italia, Irlanda, Danimarca e UK.
Dal 2014 collabora con il progetto audiovisivo “Pastis” realizzando video artistici che abbiano come tematica la corporeità e con l’artista inglese Jack Bullen, facendo ricerche sui punti d’incontro fra danza e pittura.
A Firenze fonda “DanceFloor Kids”, progetto rivolto a genitori e figli ed è curatrice della piattaforma laboratoriale “Freiraum”.
Al momento vive a Firenze cove lavora come danzatrice e assistente artistica di Virgilio Sieni, porta avanti la propria ricerca coreografica ed insegna danza contemporanea ad adulti e bambini.
Diplomatasi al Trinity Laban Conservatoire di Londra (UK), ha lavorato con diversi coreografi tra cui Rosemary Lee, Antonietta Mirto, Robert Clark, Janin Harrington, Maciej Kuzminsky, Sioned Huws e altri, tra il Regno Unito, Italia, Slovenia e Giappone.
Nel 2013 fonda “Inter Pares Project” insieme a Julie Havelund, un progetto di ricerca coreografica.
Il lavoro si sviluppa in forma performativa e laboratoriale coinvolgendo amatori e professionisti tra Italia, Irlanda, Danimarca e UK.
Dal 2014 collabora con il progetto audiovisivo “Pastis” realizzando video artistici che abbiano come tematica la corporeità e con l’artista inglese Jack Bullen, facendo ricerche sui punti d’incontro fra danza e pittura.
A Firenze fonda “DanceFloor Kids”, progetto rivolto a genitori e figli ed è curatrice della piattaforma laboratoriale “Freiraum”.
Al momento vive a Firenze cove lavora come danzatrice e assistente artistica di Virgilio Sieni, porta avanti la propria ricerca coreografica ed insegna danza contemporanea ad adulti e bambini.