Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: Visual-Dance, Mitho-Logica, Cia Valigie Rosse, Postpornromantik, Cabocla, Caly-pso, Guerreros, Nsista, Kumbiamba, SambaWe

Questa proposta si presenta come un rituale sacro in cui donne provenienti da diversi continenti, con diverse traiettorie artistiche, immigranti nelle terre l'una dell'altra, si uniscono per sviluppare uno spettacolo di visual dance. Un'interpretazione libera e rispettosa di archetipi ancestrali, miti e storie delle culture sudamericane, Yorubá, Tupi-Guaraní, greco-romana e asiatica. Lo spettacolo propone un adattamento femminile, multiculturale e multimediale dell'Odissea poema epico, con una variegata tavolozza di elementi organici e digitali musicali, afro-brasiliana e danza contemporanea insieme a video proiezioni di video mapping e la tecnologia di Kinect. La narrativa parte dalle esperienze personali delle artiste, ritrattando la realtà e le vicissitudini della vita da emigrante lontana dalle sue origini, che le costringe ad affrontare un'iliade di esperienze, avventure e sfide per sviluppare la loro carriera artistica e professionale in paesi stranieri, assorbirne i nuovi codici culturali, idiosincrasie e dinamiche sociali. Questi aspetti sono condivisi tra queste artiste ipercritiche e di talento coinvolte nella creazione di questo progetto. Donne la cui forza emotiva, ideologica e concettuale rende la performance un manifesto d'avanguardia e impattante di empowerment femminile, pieno di riflessioni profonde, emozioni sincere e domande esistenziali caratteristiche del tempo intenso e confuso in cui viviamo. Storie e leggende ritratte sono reinterpretate in funzione della velocità di relazioni nella società di oggi, utilizzando le nuove tecnologie come strumento per lo sviluppo dell'audiovisivo, creando brani musicali da elementi ritmici africani brasiliani, percussioni organico e digitale suonata dal vivo, alleati a un potente lavoro vocale. Le coreografie esprimono sotto forma di movimento corporeo i flussi, le dinamiche e le intenzioni dei pezzi musicali e il lavoro visivo completano la narrativa divisa in 7 atti. Tra gli obiettivi primari de la piéce, c'è il desiderio di rappresentare l'allontanamento delle nostre origini, dovuto all'attuale tendenza a una vita frenetica e alla velocità imposta dal progresso, che sembra impedire l'esperienza e la registrazione di momenti intimi. Il corpo umano (danza) cerca così il supporto della macchina (la proiezione) per espandersi: la proiezione offre luce e allo stesso tempo proietta immagini di se stessa, una tendenza reiterante nella psiche umana.
Attualmente, lo spettacolo ha una durata di 45 minuti nella sua versione completa, ma può essere presentato separatamente in base al tipo di luogo, teatro, evento e festival.
La versione completa di questa performance ha debuttato al Festival "Che danza vuoi" di Roma, in Italia, nell'ottobre 2017 ed era già in parte esposta all'Ibiza Light Festival Festival 2017, Visual Brasil (Barcellona, 2016), Tudanzas (Barcellona 2016 e 2017) e LPM (Roma, 2015).

Altri crediti: Costumi: Ur Creative Ibiza,
Scenografie: Barbara Curti,
Musiche: Nsista & Maga Bo,
Assitente e direzione tecnica: Juliana Amorim,
Luci: Cruz Valero ( Cruz Lighting Solutions),
Consulenza: Vj Spetto (United Vjs)

Produzione: Compagnia Valigie Rosse in colaborazione con Kumbiamba, SambaWe