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Il Malato Immaginario

compagnia atelier teatro fisico
Regia: Jon Kellam
Drammaturgia: Jean-Baptiste Poquelin (Molière)
Attori: Simona Ceccobelli, Marco Gottardello, Mauro Groppo, Sebastian O'hea Suarez, Qoyllur Chiran Robertson, Filippo Sabarino, Paolo Scaglia, Massimiliano Semenzato
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa, Altro

Tags: teatrofisico, commedia dell'arte, grottesco, superdrama, commedia brillante

In questo adattamento la farsa di Molière viene attualizzata accostandola alle tematiche del presente: la perdita di potere del ruolo del capo famiglia, la cecità cui inevitabilmente il denaro porta, l'interesse personale a scapito del bene collettivo e lo spadroneggiare delle case farmaceutiche.
Già dall'inizio, lo spettacolo presenta chiari segni della Commedia brillante immersa in un'atmosfera espressionista. Un sogno, o un incubo, dove gli eccentrici personaggi della storia, con le loro particolari fisicità, costruiscono un vero e proprio lavoro di ensemble.
Una messa in scena moderna: otto attori danno vita a quindici personaggi, uomini che interpretano ruoli femminili, ritmi incalzanti, musica dal vivo, clown, slapstick e giocoleria, movimento coreografico e costante interazione con il pubblico.
Grottesco, intimo, esasperato tentativo di creare un grande respiro collettivo.

Produzione: Atelier Teatro Fisico-Philip Radice

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La compagnia atelier teatro fisico è formata da 8 attori diplomati all'interno dell'Atelier Teatro Fisico Philip Radice di Torino.
Diversi per provenienza (Italia, Messico, Inghilterra) e bagaglio di esperienze, ma uniti da una formazione quadriennale di studio che spazia dalla commedia dell'arte, alla tragedia, alla maschera naive e al clown,dalle arti circensi alla danza e alla musica; percorso formativo affrontato con artisti e maestri appartenenti al panorama nazionale ed internazionale come: Philip Radice, Eugenio Allegri, Paola Tortora, Doriana Crema, Ginevra Scaglia, Jef Johnson , Yokko, Jon Kellam e Jango Edwards.
Abbiamo passato 4 anni insieme a lavorare, creare e sperimentare su vari fronti e per la prima volta decidiamo di affrontare una messa in scena collettiva di un'opera classica.
Desiderio della compagnia è quello di portare in scena la nostra molteplicità, sia culturale che professionale, attraverso un genere grottesco e intimo, alla ricerca di un esasperato tentativo di respiro collettivo.
Gli attori della compagnia sono anche impegnati in altri spettacoli e progetti teatrali paralleli.
Il progetto nasce dall'idea di Philip Radice (produttore) e Jon Kellam (regista) di collaborare alla creazione di uno spettacolo unico e innovativo, come proposta di lavoro all'ensemble. Il lavoro è successivamente cresciuto a tal punto da diventare un'esperienza professionale a trecentosessanta gradi.
Questo progetto ha debuttato al Crisis Art Festival (in collaborazione con l'Accademia dell'Arte Arezzo) e successivamente rappresentato numerose volte a Torino.
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