Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: danza, anni 60, sperimentale, danza giovane, interattivo

“Ben venga il caos, perché l’ordine non ha funzionato.” Karl Kraus
La compagnia Uscite di Emergenza propone una performance di danza contemporanea, teatro-danza. Impossibile non essere travolti da questo spettacolo interattivo.
L'obbiettivo della performance è creare una realtà parallela e congelata nel tempo, un'altra dimensione. Una sospensione, dove tutto è regolare e vive di assenze. Uno spazio diverso, stretto e congelato dal tempo nel quale tre danzatori rivedono relazioni e regole. Un incontro di tre principi differenti che alternano l'ordine delle cose. Il pubblico viene accompagnato nella stanza con una confidenza cinetica che apre al dialogo e proietta lo spettatore in un rapporto attivo con i danzatori, la stanza e gli altri spettatori. L'obbiettivo infatti è quello di rendere partecipe il pubblico degli eventi narrati e stimolarlo ad essere parte attiva dello spettacolo interagendo con i danzatori e gli oggetti. Infatti i danzatori, senza essere invasivi, chiedono al pubblico collaborazione reggendo oggetti, giocando e danzando con loro, spostandoli. Fattori essenziali sono la musica, colonna sonora revival dei favolosi anni '60 alternando successi italiani e stranieri e l'ambientazione con oggetti e costumi di quegli anni. La sfida del coreografo é ricercare in queste musiche le fluidità e le energie con gesti ed azioni che rendano organico il lavoro coreografico senza banalizzare le musiche e la coreografia. L'ironia e il non-sense sono una parte dello spettacolo che contribuisce ad alleggerire e a rendere più propenso il pubblico alla partecipazione attiva. La Stanza che fa da scenografia allo spettacolo é la proiezione di una mente umana, capace di immagazzinare schemi relazionali complessi e tirarli fuori nel momento in cui siamo noi, in prima persona, ad attivarli e viverli. Spesso i nostri meccanismi interni ci permettono di rivivere questioni irrisolte dei nostri genitori o delle persone che amiamo semplicemente riproponendo e rimettendo in atto gli stessi schemi e drammi che ci sono stati imposti. Un incontro di tre principi differenti che alterano l'ordine delle cose. Si relazionano tra loro costretti dalla stanza e dagli oggetti che essa nasconde nel suo apparente ordine. Il risultato è il caos. La perdita totale del controllo. Tutta la follia si materializza in un nuovo ordine, in un nuovo finale segnato da un’ironia che paradossalmente riporta al punto di partenza. Nella perdita totale del senso di interno e esterno ognuno si può rivedere in uno o in tutti i personaggi, negli oggetti e nella stanza stessa. Questo è da considerarsi ancora più vero soprattutto perché gli oggetti di scena, così come la stanza, saranno molto prossimi al pubblico. Il finale lascia gli spettatori sospesi e liberi di interpretare gli schemi relazionali imposti dal proprio passato come parte costitutiva di loro stessi o come una catena che li lega a un destino sempre uguale.

Altri crediti: il Teatro Città di Roma, il Teatro della Girandola, con l'ente Dance Explosion di Marco Franceschetti, Teatro India di Roma, Arte.rie Fesival, Teatrocittà danza Festival,Biennale di Martelive