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Kent
Circo Bordeaux/Kyo ArtRegia: Cristiana Vaccaro
Drammaturgia: Marco Andreoli
Attori: Valerio Di Benedetto e Matteo Quinzi
Trailer: Link
Anno: 2016
Generi: Prosa
Tags: Kent, Superman
Kent è un progetto che nasce dal desiderio di collaborazione tra diverse realtà teatrali come il Circo Bordeaux da cui provengono Marco Andreoli ,scrittore e drammaturgo ,Cristiana Vaccaro, attrice e regista, diplomati nello stesso anno all’Accademia Silvio d’Amico, la compagnia Labit Teatro di cui fa parte l’attore e regista Matteo Quinzi, diplomato insieme a Valerio Di Benedetto, attore e ideatore della Kyo Art Productions, presso Teatro Azione, il musicista e compositore Stefano Switala e il sostegno da parte dello spazio culturale: Rampa Prenestina.
Pietro è salito al ventisettesimo piano di un palazzo; con l’intenzione di lanciarsi nel vuoto. Un attimo prima del suo grande salto, però, si spalanca la porta delle scale e compare un tipo, un giornalista in preda ad attacchi di panico. "Kent" parte da qui, dalla crisi di due uomini che, più o meno casualmente, si incontrano sul tetto di un grattacielo; e che, in qualche modo, tentano di sorreggersi a vicenda. Due sconosciuti, due figure trasparenti che, in una qualsiasi altra occasione, si confonderebbero tra la folla della grande città sottostante. "Kent" è una commedia rapida che racconta gli inganni della morale. Ma è anche un omaggio diretto a Superman, l’eroe per eccellenza del fumetto epico americano.
"Kent" va in scena nello spazio in cui il testo è stato immaginato: l'ultimo piano di un palazzo, cercando di riprodurre quel senso di vertigine e seguendo i piccoli
Indizi, i significati nascosti, le frasi non dette, gli improvvisi cambi d’umore; e anche tante piccole trappole. Come Pietro, in fin dei conti, abbiamo accettato di osservare le minuzie con il rischio di perdere l’orientamento; cercando, per quanto possibile, di non cadere nel vuoto.
Altri crediti: Musiche originali di Stefano Switala. Progetto luci di Luca Carnevale.Foto di scena: Giuseppe Nucci. Montaggio video: Andrea Ricciotti. Coproduzione: Kyo Art Production, Labit teatro, Rampa Prenestina.
Produzione: Circo Bordeaux- Cristiana Vaccaro
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Kent è un progetto che nasce dal desiderio di collaborazione tra diverse realtà teatrali come il Circo Bordeaux da cui provengono Marco Andreoli ,scrittore e drammaturgo ,Cristiana Vaccaro, attrice e regista, diplomati nello stesso anno all’Accademia Silvio d’Amico, la compagnia Labit Teatro di cui fa parte l’attore e regista Matteo Quinzi, diplomato insieme a Valerio Di Benedetto, attore e ideatore della Kyo Art Productions, presso Teatro Azione, il musicista e compositore Stefano Switala e il sostegno da parte dello spazio culturale: Rampa Prenestina.
Pietro è salito al ventisettesimo piano di un palazzo; con l’intenzione di lanciarsi nel vuoto. Un attimo prima del suo grande salto, però, si spalanca la porta delle scale e compare un tipo, un giornalista in preda ad attacchi di panico. "Kent" parte da qui, dalla crisi di due uomini che, più o meno casualmente, si incontrano sul tetto di un grattacielo; e che, in qualche modo, tentano di sorreggersi a vicenda. Due sconosciuti, due figure trasparenti che, in una qualsiasi altra occasione, si confonderebbero tra la folla della grande città sottostante. "Kent" è una commedia rapida che racconta gli inganni della morale. Ma è anche un omaggio diretto a Superman, l’eroe per eccellenza del fumetto epico americano.
"Kent" va in scena nello spazio in cui il testo è stato immaginato: l'ultimo piano di un palazzo, cercando di riprodurre quel senso di vertigine e seguendo i piccoli
Indizi, i significati nascosti, le frasi non dette, gli improvvisi cambi d’umore; e anche tante piccole trappole. Come Pietro, in fin dei conti, abbiamo accettato di osservare le minuzie con il rischio di perdere l’orientamento; cercando, per quanto possibile, di non cadere nel vuoto.
Pietro è salito al ventisettesimo piano di un palazzo; con l’intenzione di lanciarsi nel vuoto. Un attimo prima del suo grande salto, però, si spalanca la porta delle scale e compare un tipo, un giornalista in preda ad attacchi di panico. "Kent" parte da qui, dalla crisi di due uomini che, più o meno casualmente, si incontrano sul tetto di un grattacielo; e che, in qualche modo, tentano di sorreggersi a vicenda. Due sconosciuti, due figure trasparenti che, in una qualsiasi altra occasione, si confonderebbero tra la folla della grande città sottostante. "Kent" è una commedia rapida che racconta gli inganni della morale. Ma è anche un omaggio diretto a Superman, l’eroe per eccellenza del fumetto epico americano.
"Kent" va in scena nello spazio in cui il testo è stato immaginato: l'ultimo piano di un palazzo, cercando di riprodurre quel senso di vertigine e seguendo i piccoli
Indizi, i significati nascosti, le frasi non dette, gli improvvisi cambi d’umore; e anche tante piccole trappole. Come Pietro, in fin dei conti, abbiamo accettato di osservare le minuzie con il rischio di perdere l’orientamento; cercando, per quanto possibile, di non cadere nel vuoto.
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