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Ajio Ojio e Petrolio

Roccaltia Musica Teatro
Regia: Aldo Milea
Drammaturgia: Originale
Attori: Aldo Milea, Marco Marsili
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: Pasolini, 1968, Pinelli, Consumo, Osteria

Lo spettacolo rievoca il clima e ripercorre le vicende di quel denso e oscuro periodo della storia d’Italia che va dalla Battaglia di Valle Giulia all’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Sono due gli strumenti utilizzati in questa ricerca e nella rappresentazione: le canzoni di lotta di quegli anni e i racconti di Peppe l’Oste, l’oste dei lotti di Primavalle, quartiere della periferia nord di Roma, che aveva l’osteria al seminterrato delle case popolari, proprio di fronte la sezione del P.C.I. di via Federico Borromeo. Peppe era comunista, dico era perché, purtroppo, qualche anno fa ci ha lasciati e proprio da qui è nata la voglia di fare questo spettacolo e di dedicarglielo. Le canzoni di Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Cat Steven, tramandano gli stessi episodi e i fatti storici, raccontati da Peppe, ed è questo il criterio con cui sono state selezionate, ma li mostrano con tutta la forza evocativa propria della musica eseguita dal vivo. Così la morte di Pinelli, il corteo sindacale del ‘72 a Reggio Calabria, La Battaglia di Valle Giulia echeggiano non come racconti ma come emozioni e sensazioni fisiche, quelle che si sentivano e respiravano al tempo.Peppe era un comunista, convinto, sicuro, fedele alla linea. Per il Partito aveva preso le botte e le aveva date, senza riceverne nulla in cambio, nemmeno un grazie. Certo i compagni frequentavano la sua osteria, la moglie cucinava, ma con quattro soldi si mangiava primo, secondo, contorno e vino. Peppe era romano, di quell’antica stirpe che amava parlare e colorire i racconti con un misto di saggezza popolare e di certezze che il Partito gl’infondeva. All’osteria era uno strano alternarsi di lunghi silenzi, coi tavoli mezzi pieni di vecchietti che bevevano zitti e lenti, e di racconti, a volte affabulanti e suadenti come le fiabe della buona notte, altre aspri e urlati come i comizi.
Silenzi densi di fumo di sigarette e di meditazioni, per me, che ero ancora ragazzino ma già bevitore e militante e racconti che mi affascinavano a volte più per il modo in cui venivano narrati che per cosa dicevano. Racconti di viaggi, Peppe aveva fatto il camionista, d’incontri, personaggi, di donne e di politica soprattutto. Io ascoltavo a bocca aperta, dal basso all’alto, perché io stavo seduto e Peppe in piedi, appoggiato al tavolo o in giro per l’osteria a portare qualche piatto o qualche mezzo litro. Continuava a parlare Peppe, se aveva iniziato un discorso, fino a completarlo in tutte le possibili sfaccettature e interpretazioni, intercalando proverbi, battute, slogan e modi di dire. L’osteria era piccola: un rettangolo di cinque metri per otto, con un’anticamera dove si appendevano i cappotti e si spillava e vendeva il vino sfuso e, alle sue spalle, la cucina, regno incontrastato della moglie di Peppe, che usciva raramente e solo per prendere gli ordini dei pochi che mangiavano; non dei compagni, però, perché ai compagni ci pensava solo e sempre Peppe.

Altri crediti: L’Italia dal ‘68 al ‘75 vista attraverso gli occhi di un oste comunista.
Monologo con musica e canzoni dal vivo.

Produzione: Roccaltia Musica Teatro

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La compagnia Roccaltìa Musica Teatro nasce informalmente nel 2006 in collaborazione con il Gruppo Archeologico Roccaltìa di Soriano nel Cimino. Lo scopo del Gruppo Archeologico è individuare, conservare e valorizzare le risorse storico-ambientali del territorio italiano e in particolare dell’Alto Lazio. Nel settore archeologico il Gruppo s’impegna a creare itinerari archeo-naturalistici e nel settore culturale ad allestire mostre e spettacoli al fine di consentire la riscoperta e la valorizzazione dei luoghi.
Ed è in questo spirito che, attori, musicisti, danzatori e documentaristi, provenienti da differenti esperienze e culture artistiche, hanno sentito la necessità di formalizzare, nel 2012, la compagnia Roccaltìa Musica Teatro che col Gruppo Archeologico Roccaltìa mantiene la più stretta collaborazione. Tra le attività della compagnia menzioniamo: l’organizzazione di spettacoli itineranti con drammaturgie e musiche originali denominati Passeggiate al chiaro di luna, giunte alla X edizione; laboratori di teatro, coro e musica strumentale e la stagione denominata Un tè alla Torre, Suoni Immagini Parole, giunta alla IV edizione, all’interno del castello di Chia, appartenuto a Pier Paolo Pasolini; la messa in scena dello spettacolo inedito di Pier Paolo Pasolini “I fanciulli e gli elfi”. Nell’Aprile 2016 la compagnia ha inaugurato, nella frazione di Chia in Soriano nel Cimino (VT), Spazio Corsaro, un piccolo cinema-teatro aperto tre giorni alla settimana.
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