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G I R L I S A G U N

AJARIOT - Performing Arts Collective
Regia: Isadora Pei
Drammaturgia: Nina Negri - Isadora Pei
Attori: Chiara Capitani, Susanna Dimitri, Andrea Lanciotti, Loic Samar
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Performance

Tags: autodeterminazione, sex workers, teoria queer, visual art

G i r l i s A G u n è un progetto che sfida alcuni assunti di base riguardo alla prostituzione, tentando di rovesciare il modo in cui le sex workers vengono percepite dall’immaginario collettivo, attraverso la questione della costruzione di genere, il problema della moralizzazione della sessualità, la stigmatizzazione della donna-vittima, le dinamiche di violenza e di sfruttamento, e i processi di autodeterminazione. Oggi affermare che la prostituzione può essere una libera scelta che non va criminalizzata, né sul fronte della domanda né dell’offerta, rischia di essere una posizione minoritaria.
Prostituzione e pornografia sono oggetto di inquisizione perché considerati violenza e sfruttamento a prescindere dal fatto che siano le stesse donne - o uomini - a scegliere di lavorare in quei settori. In nome delle sex workers, ma mai della loro libertà, si sta costruendo un immaginario fondato sulla loro presunta ed esaltata debolezza. Da tempo, la parola libertà è stata sostituita con la parola dignità e da qui il passaggio a giudicare chi vende prestazioni sessuali è stato breve.
Paul B. Preciado afferma che “la prostituta - migrante, precaria, le cui risorse affettive, linguistiche e somatiche sono gli unici mezzi di produzione - è la figura paradigmatica del/la lavorator* biopolitico del ventunesimo secolo. La prima ragione d’alienazione nella prostituta non è l’estrazione di plusvalore del lavoro individuale, ma dipende principalmente dal mancato riconoscimento della sua soggettività e del suo corpo come fonte di verità e di valore: e si afferma nel dire che le puttane non sanno, non possono, non sono soggetti economici o politici a pieno titolo.”

Abbiamo a che fare con una crociata moralista e normativa che intende, citando Judith Butler a proposito di pornografia, “disciplinare non solo le rappresentazioni ma anche il modo di pensare della gente, i desideri, le fantasie”. Come qualsiasi altro mestiere, il lavoro sessuale è il risultato di una cooperazione tra soggetti vivi, basata sulla produzione di simboli, linguaggio ed emozioni.
“Le prostitute sono la carne produttiva subalterna del capitalismo globale” sottolinea Preciado; “i fluidi, gli organi e le pratiche corporee delle donne sono state oggetto di un processo di privatizzazione, cattura ed espropriazione che si confermano al giorno d’oggi attraverso la criminalizzazione della prostituzione.” E aggiunge : “Allo stesso modo, il miglior antidoto contro la pornografia dominante non è la censura, ma la produzione di rappresentazioni alternative della sessualità, fatte da prospettive divergenti dallo sguardo normativo”.
Così, l’obiettivo non sarebbe tanto di liberare le donne o raggiungere la parità giuridica, bensì di smantellare i dispositivi politici che producono le differenze di classe, di razza, di genere e di sessualità, creando una piattaforma artistica e politica di invenzione di un futuro comune.

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A J A R I O T - Performing Arts Collective

Siamo un gruppo di artist*, performer, attivist*, videomaker, studios*, danzatrici e organizzatrici. Siamo mist* in provenienza, età, esperienze e pratiche. La ricerca, la transdisciplinarietà e il tema dell’autodeterminazione sono i nostri cardini comuni. Tramite essi, esploriamo la relazione tra corpo e immagini visive, le sue intersezioni, le sue potenzialità attive. È un processo poetico aperto: in continuo divenire. Che accoglie le disparità e non unifica. Che ama le differenze.

La nostra ricerca si nutre di pratiche corporee, somatiche, plastiche, visive, documentarie e politiche. In questo modo, proponiamo di investire un campo intuitivo oltre il linguaggio, un campo visivo e fisico che preceda la determinazione di una forma e che sappia rimettere in questione la frontalità della scena tradizionale, interrogando, insieme al pubblico, la realtà.


Il collettivo è nato nel 2014 e ha creato:
- 2014 / 2016 W (h) o - m a n, performance che indaga la questione di genere e le teorie queer; ha replicato al Festival Internazionale delle Arti - Differenti Sensazioni di Stalker Teatro a Biella, all’Università degli Studi di Torino, presso la Cavallerizza Reale di Torino, nella rassegna Fucina Underground di Venezia Mestre, al KolAm Theatre di Prato.
- 2015 / 2017 G i r l I s A G u n sex-workers tra autodeterminazione e violenza, un progetto che sfida alcuni assunti di base riguardo alla prostituzione; ha vinto il bando di co-produzione del Festival Assemblaggi Provvisori 2016 e un periodo di residenza presso la Tenuta dello Scompiglio di Lucca (Italia), ha replicato presso Villa Mais D’ici e il Centre National de la Danse (CND) di Parigi ed ha partecipato al Festival Presente Futuro 2017 al Teatro Libero di Palermo.
- 2018 / 2019 D.A.K.I.N.I. project è stato in residenza artistica presso NTL - Odin Teatret (DK); il progetto è stato selezionato da Cross Award 2018 - Co-produzione Cross Residence 2018 e ha vinto il Bando ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea con il sostegno di Compagnia di San Paolo.
- 2019 Il nuovo progetto D.A.K.I.N.I. SUIT(E) ha vinto la residenza e una co-produzione di In\Visible Cities Festival Multimediale Urbano di Gorizia.
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