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Virginedda Addurata

La Memoria del Teatro
Regia: Nicola Alberto Orofino
Drammaturgia: Giuseppina Torregrossa
Attori: Egle Doria Francesca Vitale
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: femminicidio, sicilia, santa rosalia, vittima, carnefice

Che succederebbe se potessimo leggere nei pensieri dei Santi, che fissano chi li invoca immobili e impassibili nelle loro statue e immaginette, apparentemente condiscendenti a tutto quanto esca dalle bocche dei fedeli?
Giuseppina Torregrossa si pone un simile dubbio-enigma in Virginedda Addurata (Vergine Adorata), e per creare una riflessione sul tema dà vita ad una diretta interessata: Santa Rosalia, patrona di Palermo. Rosalia visse gran parte della sua vita nel silenzio di una grotta, prima nei pressi di Agrigento, poi a Palermo. Fu dunque un’eremita. Abituata al silenzio, del tutto priva da condizionamenti di culture, media e tendenze dominanti, ma anche dalle controculture e dalle controtendenze. Se potesse parlare, una santa-eremita come Rosalia non darebbe a nessuno – né di maggioranza né di opposizione – le risposte che si aspetta.

Nicola Alberto Orofino, regista dello spettacolo, ha tratteggiato con l’originalità che gli è propria il divino e l’umano che è in questa donna misteriosa, della cui vita si sa pochissimo e che fu conosciuta solo dopo la sua morte per il miracolo della guarigione palermitana dall’epidemia di peste che colpì la città nel 1624.

Per dare voce a Rosalia la fertile penna di Giuseppina
Torregrossa coglie spunto da un raccapricciante fatto di cronaca avvenuto a Trapani qualche anno fa. Un marito, con la
complicità della sua amante, trascina in un agguato la moglie, al nono mese di gravidanza, le spacca la testa, la cosparge di benzina e poi le dà fuoco.
Le protagoniste della storia, prima che la tragedia si compia, vanno tutte supplici dalla “Santuzza”. La vittima, la madre della vittima, la figlia della vittima e l’amante del marito. I racconti, confessioni ed invocazioni alla Santuzza consentono al pubblico di guardare allo specchio la natura di queste donne messe a nudo, le loro fragilità, le loro pochezze, ma anche l’appartenenza ad un sistema dove si sono smarriti i valori più semplici come il buon senso. Ed in questo rapporto tra sacro e profano diviene sempre più chiaro l’abisso tra chi utilizza il sacro per futilità e la lucida comprensione della natura umana, che combina demoni e vittime, predatori e predati, quasi che l’uno non possa esistere senza l’altro. Nel confronto il confine tra bene e male si appanna, le donne si fidano e confidano nella Santa, la quale di rimando, brutalmente, ammonisce che spesso le cose, più che dal cielo, vanno risolte sulla terra.
Dopo averli lungamente invocati, quando le cose non prendono il verso che ci si attenderebbe, viene da pensare che i Santi cui si sono rivolte le suppliche più accorate abbiano abbandonato i loro devoti.
Ma la voce di una santa che oggi vanta 886 anni, Rosalia, si erge potente e universale: “Si deve fare molta attenzione quando si prega, perché si versano molte più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte”.

Altri crediti: voce fuori campo FIORENZO FIORITO
disegno luci SIMONE RAIMONDO
costumi MONIA TORCHIA
sartoria NINA SARRA PISTONE
foto di scena CRISTINA FARAMO
direzione organizzativa RENATO LOMBARDO
ufficio stampaCLARISSA MAMBRINI

Produzione: La Memoria del teatro

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L’associazione “La Memoria del Teatro”, con sedi a Milano e Catania,
è diretta artisticamente da Francesca Vitale, attrice, autrice e regista formatasi alla scuola del Teatro Stabile di Catania, mentre la direzione amministrativa ed organizzativa è affidata a Renato Lombardo, da oltre trent’anni organizzatore di eventi legati al teatro e alla musica jazz internazionale.
La filosofia del progetto dell’Associazione è duplice: da un lato portare in scena un teatro attento ai diritti umani e alle pulsioni del tempo contemporaneo, dall’altro accogliere e valorizzare le proposte di attori - autori che scrivono ed interpretano finestre di vita o rileggono i classici con visioni originali.
L’Associazione nasce ufficialmente in occasione della sua prima produzione, avvenuta nel 2009, dello spettacolo “Parole Mute – una testimonianza sull’Alzheimer”, scritto ed interpretato da Francesca Vitale, con la regia di Lamberto Puggelli, premio F. Enriquez per l’impegno sociale. Nel 2015 l’Associazione produce “Sugnu o non Sugnu: una notte insonne in casa Shakespeare” di Francesca Vitale e “Virginedda Addurata” di Giuseppina Torregrossa e nel 2016 “Misantropo”, tutti e tre con la regia di Nicola Alberto Orofino.
La Memoria del Teatro produce due rassegne: “Palco Off- le voci del teatro”, che da cinque anni propone al pubblico della città di Catania interessanti realtà “OFF” della scena italiana ed europea, e “Palco OFF: attori, autori, storie di Sicilia”, al secondo anno a Milano.
Due anni orsono l’Associazione ha realizzato un progetto sui diritti umani in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Milano. Tredici avvocati sono stati formati da Francesca e hanno portato in scena un adattamento di “Speak Truth to Power”, di Kerry Kennedy, al Teatro dei Filodrammatici. Una edizione ulteriore ha debuttato nel 2016 a Catania.
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