Generi: Danza, Performance, Installazione
La ricerca affronta il tema dell’individuo, della società ad esso correlata e dei legami strutturali ed emotivi che intercorrono fra loro; focalizzandosi sull’impercettibile corrispondenza che porta l’animo a dedicarsi ai suoi simili e rigettarli allo stesso tempo.
Il tentativo principale del lavoro é l’analisi della costrizione e la riabilitazione del termine nella sua accezione equidistante, sia nella casistica negativa che nel suo valore positivo.
Viene sviluppata e percepita infatti la sensazione di ambigua esistenza tra l’utilizzo della regola, espressione del più profondo io, ed il rigetto dovuto alla constatazione delle catene che questa dipendenza ci regala.
Un ambiguità, quella umana, che non ci permette di essere liberi ma regolati dal pensiero utopico di libertà.
Un compromesso che nel suo paradosso ci evita la stasi ed evoca la generazione, il movimento, l’altro, il tutto.
Tre saranno le fasi fondamentali del progetto in cui tenteremo di esprimere l’emotività che il gioco delle regole di gruppo costruisce.

PRIMA PARTE
Quattro le sensazioni primarie derivate dall’istinto dell’altro: l’attrarre, il respingere, il sostenersi e l’abbandonarsi.
Azioni che coprono e si correlano cosi allo spazio vitale, rivestendo l’area vettoriale dell’orizzontalità e dell verticalità.
Un valzer dedito a fondere i due soggetti in un unico corpo che assumerà colore a seconda del gradiente in cui l’io prevarica o si assoggetta al duo.
SECONDA PARTE. Unisono.

Cosa accade se assoggettiamo due differenti personalità alle stesse regole temporali e spaziali?
Per quanto, la loro finalità rimarrà indenne da variazioni e quanto invece le loro differenze si esacerberanno nel corso della ripetizione? 
La costruzione sara’ semplificata ed esemplificata da un unisono.
 Il tempo sara’ in terzine, il ritmo costante, la frase costruita, si svilupperà sui tre minuti di tempo, ripetuti tre volte. Fondamentale sarà la mancanza di pause, la ripetizione della frase ed il costante macinare dei movimenti.
 L’energia come funzione dello spazio e lo spazio continuo, il mondo considerato dal punto di vista della continuità; cosi le società, con le loro somiglianze ma costantemente differenti.
TERZA PARTE
Corpo principale della performance, che trova nelle soluzioni spaziali, temporali e di rapporto tra i due performers precedentemente descritte, gli elementi costitutivi del suo sviluppo drammaturgico.
 La scena si svilupperà nel centro del palcoscenico, dove i due interpreti sono rilegati, dal fronte al fondale, in due corridoi paralleli. 
La proposta riguarda il calcolo delle combinazioni tra le azioni di dialogo già prese in considerazione: attrarre, respingere, sostenere ed abbandonarsi; sotto una tempistica costante del passo e della pausa. 
L’impegno è di esporre quali emotività ne derivano, quali sono le architetture di base spaziali e temporali, che le determinano e quale sia il loro sviluppo subentrando nella “normalità” scenica.

Altri crediti: Con la collaborazione di TEATRO FRIDA, SCENE DI PAGLIA, CANGO_cantieri goldonetta\compagnia Virgilio Sieni

Produzione: Sara Sguotti, Nicola Simone Cisternino con la collaborazione di TEATRO FRIDA, SCENE DI PAGLIA, CANGO.