Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

FALASTIN

NUDOECRUDO TEATRO
Regia: MARCO DI STEFANO
Drammaturgia: FRANZ CASANOVA, MARCO DI STEFANO, ALESSANDRA PASI
Attori: ALESSANDRA PASI
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Figura, Performance, Altro

Tags: Palestina, Ricerca sonora, Graphic novel, Voce, Fuzz Orchestra

«Lascia la rabbia / Lascia il dolore / ... / Lascia le armi e vieni a vivere in pace»

Ultimo atto della trilogia dedicata da nudoecrudo ai graphic novel di Armin Greder, FALASTIN tocca uno dei conflitti più laceranti e rimossi della storia contemporanea: il conflitto mediorientale, l’eterna questione di una terra contesa.
Ancora una volta nudoecrudo torna a misurarsi con temi scomodi, che raramente trovano spazio e attenzione nel panorama teatrale contemporaneo. E ancora una volta lo fa partendo dall'opera di Armin Greder, geniale autore e illustratore edito in Italia da Orecchio Acerbo, casa editrice audace, visionaria e impegnata.
Dopo la trasposizione in teatro de L'Isola e La Città, nudoecrudo completa idealmente la trilogia dedicata all'autore con il suo testo più amaro, più difficile forse.
Anche qui, come nei precedenti lavori, la scelta è quella di privilegiare l'ambito sonoro e vocale, costruendo una precisa partitura: lavoro in sala di registrazione, editing e performance vocale live si confondono e sovrappongono, per restituire una babele sonora che utilizza, oltre all'italiano, anche l'arabo e l'aramaico, sapientemente incorniciati dal lavoro di ingegneria del suono e dalle musiche originali della Fuzz Orchestra.
Dall'altra parte, la scena pone lo spettatore da subito di fronte ad un limite: un muro che nasconde e lascia intravedere. Un muro scomodo, ma che tiene anche a debita distanza la rabbia e il dolore che questa storia porta con sé.

Un muro destinato a cadere, forse.

Una cantata dura e dolce al tempo stesso.

Una storia locale e storicamente determinata che si fa racconto universale dei rifugiati, dei profughi, delle tante vittime capaci di attraversare l’attesa, l’esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, solo grazie all’amore, nel tentativo ostinato e disperato di fendere un muro di violenze, prevaricazioni e ostilità che sembra destinato a non crollare mai.
FALASTIN è un grido che si leva da una precisa partitura di canti, suoni, parole e musiche originali.
Lingue che si incrociano, incontrano e scontrano: arabo, ebraico e, ovviamente, italiano.
Perché questa storia - apparentemente lontana - riguarda ognuno di noi.

FALASTIN, come ciò di cui parla, ha una lunga storia.
Sostenuto da NEXT-2013, un primo studio dal titolo 'Gli stranieri' è stato presentato nell'aprile 2014 al Teatro Verdi di Milano e in novembre a Idra Residenza a Brescia (in dittico con L'Isola, di cui abbiamo caricato su Sonar la recensione apparsa sul Giornale di Brescia).
Dopo quella prima fase, più nulla.
Siamo rimasti sospesi.
Il lavoro è rimasto incompiuto.
Il processo creativo si è rimesso in moto nella primavera 2016, smontando, rovesciando e scarnificando quanto già prodotto: siamo così giunti a FALASTIN, che debutterà nel 2017.

Altri crediti: da 'Gli Stranieri' di ARMIN GREDER, ed. Orecchio Acerbo
suono LUCA DE MARINIS, MAURO MACCARINI
scena MARCO PREATONI
musiche originali FUZZ ORCHESTRA
video TOMMASO PASI
con le voci di KHALED SOLIMAN ALNASSIRY, JUDITH ANNONI, SILVIA CALDARULO, FRANZ CASANOVA, SIMONA MARCORA, BILAL OMARI

Produzione: NUDOECRUDO TEATRO

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Sin dalla scelta del nome Nudoecrudo Teatro intende la propria attività come ricerca attorno ai minimi termini del teatro: l’intenzionalità e l’urgenza comunicativa, il lavoro dell’Attore e il suo rapporto con il Pubblico, inteso quest’ultimo non semplicemente come insieme casuale di spettatori ma, come comunità complessa ed estesa nella quale si trova a operare.
Un’attività intensa, la cui poetica rifugge volutamente gli armamenti della retorica, per tracciare un percorso capace di rapportarsi con le forme e la sostanza della contemporaneità, con particolare attenzione alla storia civile contemporanea, pur mantenendo uno sguardo consapevole e costante al nostro recente passato.

Il gruppo nasce dall’incontro di artisti e creativi provenienti da forme espressive diverse. La volontà è quella di individuare un linguaggio che sia originale, comune e trasversale alle arti, coniugando profondità e leggerezza, impegno civile e sperimentazione.
Negli ultimi anni, la ricerca artistica della compagnia si è focalizzata su una nuova forma di drammaturgia sonora e sulla sperimentazione vocale, incrociando lavoro in sala di montaggio e performance vocale dal vivo, elementi di elettroacustica e composizione di musiche originali. Sulla scena, inoltre, gli spettacoli di nudoecrudo sono sempre alla ricerca di un equilibrio tra le presenze corporee degli attori e gli oggetti e le scene che li bilanciano, dando vita a spettacoli inconsueti, con una propria cifra stilistica ed estetica.

Non solo teatro e non solo teatranti, quindi, fanno parte di Nudoecrudo Teatro. Il nucleo artistico originale prende forma nel 2001 grazie all’attrice e regista Alessandra Pasi e all’ingegnere del suono Luca De Marinis. Nel corso degli anni numerose altre figure si avvicinano alla compagnia e iniziano un’intensa e duratura collaborazione: Francesco Casanova (attore e drammaturgo), Loredana Mazzola (attrice), Silvia Salami (attrice e cantante), Guido Baldoni e Graziano Gatti (musicisti), Marco Preatoni (scenotecnico), Mauro Maccarini (tecnico del suono), Filippo Fossati (grafico e pittore).

La forte politica di progettazione per il territorio e la collaborazione quotidiana sia con le realtà culturali e sociali più affini, sia con le principali istituzioni culturali locali, delinea sempre più marcatamente l’attività della compagnia, che nel 2008 per volontà della direttrice artistica Alessandra Pasi e di Francesco Casanova diviene Associazione Culturale. Nello stesso anno l’associazione è vincitrice del Bando Être (Esperienze Teatrali di REsidenza) promosso dalla Fondazione Cariplo che ne modifica l’attività trasformandola in stabile Residenza Teatrale. Come naturale conseguenza, l’anno successivo nasce Suburbia Residenza Teatrale, un progetto che propone spettacoli, letture, incontri, laboratori di formazione su teatro, scrittura, voce e movimento per i cittadini di ogni età, in una geografia di luoghi d’interesse artistico e culturale alle porte di Milano.
Condividi