Generi: Prosa

Tags: Nazismo, Sport, Identità, Antisemitismo, Olimpiadi

Siamo a Berlino, durante le Olimpiadi del 1936, Hitler è al potere. Due atlete tedesche condividono la stessa stanza. La campionessa di scherma Helene Mayer, prototipo di razza ariana e per questo detta“Golden He” (la bionda Helene/ la medaglia d'oro Helene) e la saltatricein alto Dora Ratjen. Una è ebrea, l'altra è un uomo. Per poter ospitare le Olimpiadi, la Germania ,costretta dalle pressioni internazionali , accetta di far partecipare gli atleti ebrei. Per fare in modo che i suoi atleti vincano il maggior numero di medaglie mette un uomo a gareggiare tra le donne. L’incontro di due identità paradossali ed emblematiche e sullo sfondo un mondo in procinto di andare in guerra.
L'impianto scenografico mostra una stanza tridimensionale con pareti di filo spinato, dentro cui i personaggi si muovono in modo naturalistico e teso, aspettando di vincere le gare. Un mondo piccolo e chiuso, dove si incontrano e scontrano due contraddizioni umane, mostruose e commoventi. Il mondo fuori arriva come eco, come suono, come racconto, come presenza di apparecchi telefonici e radio, ma ciò che vediamo è l'interno, l'interno di una stanza, l'interno come interiorità individuali in cui quel "mondo di fuori" si abbatte e sbatte generando scelte paradossali. Uno spettacolo di esseri umani in un ingranaggio più grande di loro in cui non si può far a meno di pensare agli esiti di quelle scelte e al portato storico delle responsabilità individuali.

Altri crediti: Scenografia Stefano Nigro
Video Marco Rizzari
Direttore di scena Umberto Pischedda
Foto di scena Marco Lausi
Luci Valerio Camelin

Produzione: Area5