Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Hotel Lausanne

Coperte Strette
Regia: Christian Gallucci - Anna Sala
Drammaturgia: Christian Gallucci
Attori: Christian Gallucci - Anna Sala
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: sosia, identità, idoli, coppia, Marilyn e Hitler

PROGETTO.

Hotel Lausanne è un progetto che, attraverso la figura del sosia, si interroga sul rapporto tra identità e brama di riconoscimento, tra amore per l’idolo e per l’ideale, ponendo al centro della sua riflessione il tema della finzione.
Mettiamo sul piatto tre domande pesanti: Chi sono io? Chi siamo noi? Chi siete voi? I sosia di Hotel Lausanne sono persone che a causa di un proprio vissuto di fallimenti personali sono portate ad abbracciare l’identità di due idoli troppo ingombranti, troppo pericolosi perché non ne restino sopraffatti. Vivono tentando di rispondere a queste domande all’interno di un sistema che li condanna, come in loop, a spogliarsi pezzo per pezzo della propria identità e ad assumerne un’altra in funzione del desiderio e della morbosità di un pubblico pagante. Le canzonette di Marilyn e gli scoppi di esaltate ovazioni in onore di Hitler: questo risuona nelle menti di Maria Lina e Uguale, sempre più forte, fino a non permettere loro di distinguere dove finisce la propria identità e comincia quella dell’altro, dell’idolo. Il suono di Hotel Lausanne può essere disturbante: un Larsen; l’urlo all’interno di un microfono; il silenzio; una voce esterna che piano piano si insinua nei corpi, nei cervelli, nelle relazioni tra i protagonisti e tra i protagonisti e il pubblico, modificandoli. Infine il pressante silenzio di un pubblico che assiste a quest’ultima rappresentazione dove niente sembra più funzionare; la relazione, il contesto, il corpo, tutto si sfalda. Facciamo in modo che questo suono diventi armonico, creando una congiunzione finale tra pubblico dell’Hotel Lausanne e sosia, tra pubblico e performers, un corto circuito che vorremmo portasse ognuno dei presenti in sala a chiedersi, citando uno dei sosia di Michael Jackson: Mi domando cosa sarei stato io, se non ci fosse stato lui?

SINOSSI

Hotel Lausanne è un luogo abitato da sosia osservati da spettatori paganti. Al suo interno si esibiscono Maria Lina e Uguale, sosia di Marilyn Monroe e Adolf Hitler, due personaggi in crisi di identità e alla ricerca di un proprio posto nel mondo. Siamo all’ultima esibizione all’interno dell’Hotel; è un’esibizione sostenuta con leggerezza ma dove assistiamo al disfacimento e al crollo del meccanismo che finora li ha sorretti - tra suoni che non partono quando dovrebbero, incidenti di percorso, dimenticanze - in un gioco al massacro dove l’unica vera soluzione, la soluzione finale, sembra essere quella di barricarsi all’interno dell’Hotel, di chiudere lì, con l’ultima esibizione, forse con la vita, andando a rendere definitiva l’identificazione dei sosia con i due idoli.

Produzione: Coperte Strette

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Coperte Strette nasce a Milano nel 2015 grazie all’incontro tra Christian Gallucci e Anna Sala. Attraverso l’amalgama di corpo e parola, offriamo prospettive inedite sul nostro rapporto con il contemporaneo senza rinunciare alla densità propria del classico.
Ci confrontiamo con drammaturgie inedite e riscritture, alla ricerca di una lingua che possa risultare di volta in volta asciutta e poetica, frammentata e contemporanea, dove sono aboliti alcuni facili cliché da società 2.0. Proviamo a cogliere delle fratture nelle relazioni quotidiane, delle distorsioni nei luoghi e nelle dinamiche, quei corto circuiti che ci portano ad affrontare questioni identitarie in senso ampio e ci permettono, come artisti, di ricercare su quella linea sottile che corre tra realtà e finzione.

Lavori.
Il nostro primo lavoro, Hotel Lausanne, indaga il tema dell’identità e il rapporto tra idolo e ideale attraverso al figura del sosia. É vincitore di NEXT per la stagione 2017/2018, che ne ha permesso la circuitazione presso Teatro Pubblico Pugliese, Armunia. In precedenza è stato finalista del premio delle arti Lidia Petroni e di Tagad’off- festival della nuova drammaturgia lombarda (2016). È apparso, sotto forma di studio, nella rassegna di Teatroi, cittàBalena.

Il progetto Si stava Meglio, prevede la riscrittura di tre testi (Amleto, Tre Sorelle, Medea), in forma di monologhi, esplorando la tematica del viaggio in tre capitoli: il rifiuto della patria, l’esilio e lo sradicamento.
SI stava meglio#1 – La regina di Danimarca non deve morire è stato finalista a Tagad’off 2017 e ha circuitato in diversi spazi, anche non prettamente teatrali, in lombardia e svizzera.
Si stava meglio#3 – Nostra Medea è una produzione Teatroi, ha partecipato al festival internazionale Mediterranea 17’ – Young artist Biennale a Tirana e ha debuttato a Teatroi nella stagione 2017/2018.

@Tiffanys – Fenomenologia di una scena d’amore racconta di una coppia che cerca di ricostruire la propria storia a tavolino.
Il lavoro è sostenuto da ERT – Arena del sole, residenze Villa Pini; RAMI residenze artistiche multidisciplinari, Manifattura K.
Condividi