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La fanciulla con la cesta di frutta

Ghepard
Regia: Francesco Colombo
Drammaturgia: Francesco Colombo
Attori: Grazia Capraro Marco Celli Adalgisa Manfrida Michele Ragno
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: arte, modello, pittore, ironia, fanciulla

La fanciulla con la cesta di frutta nasce nel 2014 da un'idea di Marco Celli. Va in
scena per la prima volta al Festival “ContaminAzioni”, Festival autogestito di liberi
esperimenti teatrali degli allievi dell'Accademia d'Arte Drammatica “Silvio
d'Amico”. Debutta a settembre 2015 al Teatro dell'Orologio e con una forma più ampia a dicembre 2015 al Teatro Sala Uno di Roma .

Sinossi
Cosa succederebbe se un quadro potesse prendere vita?
Se potesse parlare, se potesse muoversi?
Cosa direbbe? Come agirebbe?
Che rapporto esiste tra il modello ed il pittore?
Se il modello cominciasse a credersi pittore di se stesso, chi sarebbe dunque il
modello?
Se avesse a sua volta dipinto dei quadri e li potesse sognare?
Se si potesse vedere questo sogno in diretta?
Ambiguità sessuali, demoni beffardi e camaleontici, misteri e innocenze assieme.
Queste le sfumature di un mondo eterno e sfuggente, esuberante e poetico.
Se ci fermassimo un momento ad ascoltarlo
cosa potrebbe succedere?

La storia
Siamo in un museo, precisamente a Galleria Borghese, Roma. Il personaggio
raffigurato nel quadro di Caravaggio “Il fanciullo con la canestra di frutta”, rompe
il silenzio assordante che regna nella sala ed inizia a parlare. “Nessuno mi
conosce, nessuno sa chi sono, nessuno si ricorda di me”. Si tratta di Mario Minniti,
modello di Caravaggio e pittore siciliano, “intrappolato per l'eternità” dentro alla
sua cornice. È così che inizia a prendere vita un divertente dialogo tra Minniti, il
dipinto, e Caravaggio, il suo creatore, entrambi interpretati da Marco Celli. Due
voci che si rispondono, un dualismo che prende vita all'interno di una cornice e fa
esplodere la domanda centrale del testo: “Chi è l'opera? Chi l'artista?”. Ecco che
Mario Minniti si addormenta, sogna una sua opera, un suo dipinto questa volta,
situato nella chiesa di Sant'Antonio d'Agira, in Sicilia. Altri tre stranissimi
personaggi arrivano lentamente sulla scena: Gesù (Michele Ragno), un angelo
voglioso di iniziare a peccare (Adalgisa Manfrida), un angioletto muto (Grazia
Capraro). Anch'essi con mille dubbi e domande irrisolte circa la loro creazione, la
loro vita eterna in una tela, i loro sguardi posati su un mondo che scorre ogni
giorno davanti alla loro costante immobilità.
L'atmosfera onirica è farcita di comicità e poesia, di esuberanza e misura al tempo
stesso. Altri quadri si stagliano sulla scena: un autoritratto di Van Gogh, una
ballerina di Degas, un taglio di Fontana. Ormai la barriera tra attori e pubblico
smette di esistere. Inizia a crearsi un gioco comune, un'esperienza ogni volta
differente, un accadimento totalmente anticonvenzionale.
A chiudere lo spettacolo interviene la Gioconda, che fornisce l'unica risposta
possibile alle molteplici domande degli altri personaggi circa la loro eterna
esistenza.

Altri crediti: Organizzazione: Erika Morbelli

Produzione: Francesco Colombo

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Marco Celli:
Classe 1989 si forma presso la Scuola di Teatro di Bologna “Galante Garrone” (2012 - 2013) e presso il C.I.A.P.A. diretto da Gisella Burinato (2010). Ha frequentanto stage con Jordan Bayne, Joseph Ragno, Jhon Strasberg, Antonio Latella, Ha collaborato con Franco Eco per Quartieri dell'Arte di Viterbo e il Teatro Colosseo di Roma, Gugliemo Guidi, Roberto Gandini, Maurizio Lombardi per Teatro Vascello di Roma, Ali Ilhan, Alessandro Quadretti, Alessandro Nunziata, Andrea Aglieri, Ane Lan, Pier'Alli, Patrick Aubert e Graham Vick. Attualmente iscritto al secondo anno di recitazione presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica “Silvio D'Amico”.

Michele Ragno
Classe 1995 si forma presso l'Associazione musicale e teatrale “Figli d'Arte”. Attualmente iscritto al secondo anno di recitazione presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica “Silvio d'Amico”

Adalgisa Manfrida
Classe 1993 si forma frequentando i laboratori intensivi tenuti dagli attori romani Enrico Zaccheo ed Enrico Roccaforte. Attualmente iscritta al secondo anno di recitazione presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica “Silvio d'Amico”.

Grazia Capraro
Classe 1995 si forma presso i corsi di recitazione dell'Associazione culturale “Nova Cantica” di Belluno, tenuti da Pino Costalunga e Sandra Mangini. Ha frequentato uno stage diretto da Fabrizio Gifuni. Attualmente è iscritta al secondo anno di recitazione presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica “Silvio d'Amico”.

Francesco Colombo
Classe 1981 Si forma con i seguenti Stages di formazione diretti da: A. Woodhouse, N. Karpov, A. Bergamo, P. Zuccari, P. Sepe, F. Albanse, N. Zvereva. Autore di "Io ne so qualcosa", regia G. Innocenti. Ha collaborato in "La Locandiera" di C. Goldoni, teatro stabile del Veneto, Regia G. Cobelli.
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