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Per una Biografia della Fame

Le brugole
Regia: Annagaia Marchioro
Drammaturgia: Annagaia Marchioro
Attori: Annagaia Marchioro Anna Resmini
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Prosa, Performance

Tags: biografia, fame, illustrazione, monologo, sperimentale

Uno spettacolo che parla di cioccolato e di desideri, di cibo e di ossessioni, di accettazione e di

denutrizioni. Ispirato ad un romanzo di Amelie Nothomb di cui ruba i momenti più alti e la crudele

ironia, per adattarli ad una storia più italiana e più personale, più comica. Una storia legata all’attrice

che ne è anche autrice, che la racconta. Un percorso di formazione, dall'infanzia all'età adulta dove i

piani biografici del romanzo scompaiono per diventare parte di una nuova storia. La fame è un

paesaggio che ci accomuna tutti. In questo spettacolo abbiamo scelto il paesaggio visivo

dell’illustratrice Anna Resmini, che sul palco accanto all’attrice accompagna il racconto, costruisce i

personaggi e colora i luoghi interiori che vengono attraversati. La tecnica è quella del live-dripping,

bastano un computer ed un proiettore che seguano la penna dell’illustratrice. Il segno da prima

stilizzato deve aspettare la fine per diventare tratto libero, liberato. Come la storia che raccontiamo.

La fame ovviamente non è solo di cibo ma di amore, di vita, di storie, di riconoscimento. La

protagonista adora in particolare due cose: zucchero ed alcool. Il piacere assoluto e lo straniamento

da sé. A quattro anni si sente Dio, e volteggia in giardino ubriaca. Ma quando a tredici anni il corpo si

trasforma e avvampano i primi istinti erotici, non si riconosce più. Ed un giorno decide di smettere di

mangiare.

Una storia come ce ne sono molte, perché riguarda l’accettazione di sé, dei propri limiti e del proprio

destino. Una storia di guarigione allora, che senza avere la pretesa di insegnare qualcosa, chiede

solo di essere ascoltata.

Uno spettacolo dedicato a tutte quelle persone che non si sentono abbastanza belle, che non si

sentono abbastanza amate, che non credono di bastarsi abbastanza per essere felici. Ed infine un

lavoro necessario a far conoscere

soprattutto in teatro

Altri crediti: Disegno Luci - Roberta Faiolo
Illustrazioni - Anna Resmini

Produzione: Le Brugole

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La compagnia teatrale “Le Brugole” nasce come gruppo di lavoro nel 2010 ed è tutta al femminile. Inizialmente composta da due attrici: Annagaia Marchioro e Roberta Lidia De Stefano, e da due autrici e drammaturghe: Giovanna Donini e Francesca Tacca. Il luogo di incontro è stato la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi ed un fortissimo desiderio di lavorare assieme e costruire realtà. Nell’aprile 2013 da gruppo la compagnia si è costituita formalmente come associazione culturale, e sono entrate a far parte altre tre donne: Valeria Costantin (attrice), Emanuela Naclerio (organizzatrice) e Valentina Malcotti (attrice). Oltre all’unico uomo del gruppo, Vittorio Borsari (regista).
Nel 2012 lo spettacolo “Metafisica dell’amore” vince il premio alla drammaturgia Scintille, del Festival di Asti. Con questo spettacolo Le Brugole partecipano a numerosi Festival e presentano lo spettacolo in numerose stagioni di teatri italiani.
Nell’autunno 2012 nasce la seconda produzione di compagnia: “Boston Marriage - Amori Impossibili” con la regia di Vittorio Borsari. Il testo è dell’autore contemporaneo David Mamet. Con questo spettacolo la compagnia viene selezionata tra le dieci compagnia under 30 del PlayFestival del Teatro Ringhiera, in collaborazione col Piccolo Teatro di Milano.
Nell’autunno del 2014 per la rassegna Illecite Visioni al Teatro dei Filodrammatici, la compagnia presenta la nuova produzione “Diario di una donna diversamente etero”, testi di Giovanna Donini e regia di Paola Galassi.
Le tematiche affrontate dalla compagnia fino ad ora riguardano l’universo femminile con un attenzione particolare alle tematiche omosessuali. L’interesse è orientato al presente portando sempre la ricerca verso ciò che sentiamo necessario e che ci riguarda. Abbiamo scelto un teatro che utilizza il comico come strumento per arrivare a parlare a qualsiasi tipo di pubblico, affrontando però tematiche complesse e tutt’oggi poco accettate in Italia.
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