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Cross system

Martin Romeo
Regia: Martìn Romeo
Drammaturgia: Martìn Romeo
Attori: Danzatori Cristine Sonia Baraga & Walker Ley Musiche Stefano D'Alessio
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Danza, Performance

Tags: danza, interattività, immagine, digitale, corpo

Cross system - spettacolo di danza interattiva
Dalla fonte di ogni struttura è possibile generare la forma più consona al contesto circostante. Infatti, l'adattamento del corpo è una delle risorse dell'essere umano che gli ha permesso di resistere ai cambiamenti climatici e alle condizioni sociali, adeguando le proprie esigenze a un concetto di sopravvivenza.

Nel primo Atto:
La performance sviluppa il concetto di purità del colore in relazione al movimento della danzatrice. Il telo da proiezione si colora e si accende più il movimento del corpo accelera. Questo movimento viene eseguito, poi, dall’immagine illuminata che inizia a comporre un proprio linguaggio geometrico fatto d’aperture e chiusure. La luce e la superficie assumono profondità in relazione allo spostamento della danzatrice nello spazio scenico, anche i colori modificano la loro tonalità in corrispondenza alla posizione acquisita dal corpo.

Nel secondo Atto:
La performance è un tentativo di riflettere sul panorama sonoro della città e sul processo di creazione di tutti gli elementi lo compongono. Pensando a Shanghai immaginiamo una complessa stratificazione di rumori, suoni confusionari e talvolta fastidiosi, ma privi di una precisa identità e forma. Tutto appare come un baccano e un frastuono complessivo generato dalla moltitudine di persone che popolano la città. Una città in continuo e ripetuto movimento, ed è lo stesso movimento che crea il suono. Dunque senza l’uno non sarebbe possibile l’esistenza dell’altro e viceversa.
Il lavoro vuole indagare tale processo e lo stretto rapporto che unisce i due elementi in esame.

La performance è divisa in tre tempi diversi ma correlati da una lettura unica e uniforme.
Inizialmente il performer attraverso il movimento del proprio corpo emette una gamma di rumori, che a loro volta, mediante l’utilizzo del software, microfoni e sensori predisposti nello spazio, compone la scenografia visiva-digitale in tempo reale.
Successivamente tali rumori saranno convertiti in un insieme di suoni capaci di essere controllati, gestisti e regolati dal performer. La scenografia visivamente si presenterà con forti caratteristiche immersive e trascinanti verso un avanzamento ideale.
Infine l’insieme dei suoni disturbanti e confusionari dell’inizio cambieranno forma diventando una traccia armonica e melodica con la quale il danzatore instaurerà uno scambio ritmato e fluido, poiché egli stesso è il creatore sostanziale di tale processo nel quale convive.

L’opera intende pensare alla generazione del suono all’interno di un contesto urbano, in cui i rumori divengono i migliori interpreti dell’identità dell’uomo che vive certi luoghi, spazi, ambienti in cui un suono produce e riproduce un’altro suono all’interno di un processo infinito di reazione a catena.

Altri crediti: Progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Produzione: Martìn Romeo

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Martin Romeo è un artista Italo-Argentino, attraverso l'utilizzo di diversi media analizza il rapporto tra natura e tecnologia, in particolare, realizza sculture dinamiche, performance VR e installazioni multimediali. La sua ricerca gli permette di leggere e percepire intimamente il mondo, la sua produzione può essere suddivisa in "tangibile" e "intangibile": le opere tangibili vogliono dare forma ai dati, mentre le opere immateriali restituiscono dati sotto forma di esperienza.Ha partecipato a mostre internazionali sia come artista che come designer, tra le collaborazioni più importanti si ricordano: l'Expo di Astana nel 2017 e il Padiglione Venezia della Biennale di Venezia nel 2018. È stato ospitato in diverse residenze internazionali, come la Swatch Residency a Shanghai e l'Inside-Out Art Museum di Pechino.Martin ha collaborato con aziende alla progettazione di nuovi ecosistemi Web3, tra cui Bulgari, Apple e Red-Eye Magazine. La sua ricerca ha ricevuto il sostegno da parte di Italian Council, il bando promosso dal Ministero della Cultura Italiano nel 2022-23, e fa parte della raccolta "Quadriennale di Roma - Arte Italiana 365°". Inoltre, è stato selezionato come artista di riferimento all'Italian Design Pavilion di Hong Kong ed è un artista degli Uffizi Diffusi delle Gallerie degli Uffizi.Martin è coordinatore del Master in Visual Arts for the Digital Age presso l'Università IED di Milano e docente presso l'Università NABA di Milano. È rappresentato dalla galleria digitale Reasoned Art.
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