Generi: Teatro-danza, Figura, Performance
I problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta sono molti.
Essi minacciano seriamente l’ecosistema Terra, cioè l’insieme delle forme di vita che la abitano in
un delicato equilibrio. Ci si è resi conto che le risorse della Terra non sono illimitate e che non
possono essere sfruttate all’infinito.
Si è fatta inoltre strada la consapevolezza che tutti gli ambienti naturali del pianeta sono legati
tra loro e quando si intacca l’equilibrio di un ecosistema ciò determina conseguenze a catena che
ricadono su altri ecosistemi.
L’enorme quantità di anidride carbonica che viene riversata nell’atmosfera, a causa della
combustione dei carburanti fossili e degli incendi boschivi, sta provocando un surriscaldamento del
pianeta, con conseguenze devastanti già in corso: lo scioglimento dei ghiacciai ai poli,
l’innalzamento del livello del mare, l’espansione delle zone desertiche, l’aumento della popolazione
e di conseguenza l’aumento dei rifiuti.
La Terra grida il suo lamento!
Da questo urlo parte lo spettacolo, una Terra non più fertile ma arida, dove due astronauti, guidati
da una entità “oscura”, ci condurranno in un viaggio onirico e metaforico in cui immagini, suoni e
parole raccontano ciò che resta della vita.

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Altri crediti: Dettagli produzione
Regia/Drammaturgia: Michele Comite
Coreografie: Hillary Anghileri
Scenografie: Gigi Giovanazzi
Costumi: Sartoria Clochart
Video Design: Simone Lorengo

Produzione: Collettivo Clochart