Regia: Camilla Brison
Drammaturgia: Rainer Werner Fassbinder
Attori: Eliana Miglio, Angelica Giusto, Rosa Ferrara
Altri crediti: Traduzione di Roberto Menin costumi di Vittoria Bellingeri, Chiara Buoninconti, Valentina Derudi, Rosa Ferrara, Mario Loreto in partnership con ACCADEMIA IUAD con il sostegno di SCAVIA, Rotary Club Milano Cordusio, Rocca di Frassinello e First Tax & Legal grafica di Silvia Ciceri Produzione Museo Bagatti Valsecchi
Parolechiave: Fassbinder, dipendenza, amore
Produzione: Museo Bagatti Valsecchi
Anno di produzione: 2022
Genere: Prosa
“Io credo che ogni essere umano per come è fatto, ha bisogno di un altro essere, eppure... non ha imparato a stare assieme a un altro”.
Le lacrime amare di Petra von Kant è una storia d’amore. Definirlo dramma, melodramma o commedia è ininfluente se ci si pensa bene. Come ogni storia d’amore nasce, cresce e finisce. Per alcuni questo arco riassume la bellezza dell’amore, per altri è una verità insostenibile. Per noi che abbiamo dovuto mettere le mani in pasta, è soltanto come le cose si svolgono tra Karin e Petra. Non siamo andate a caccia del carnefice e della vittima. Ci siamo soprattutto chieste: come ama questo personaggio? E come ama quest’altro? Partendo sempre dal presupposto che se un qualche tipo di relazione intercorre tra due persone, se esiste quindi una relazione, esiste l’amore, un qualche tipo d’amore. Il risultato non lo conosciamo; il risultato è probabilmente agli occhi del pubblico una dinamica di potere e un gioco di ruolo, ma se si lascia scorrere lo sguardo oltre all’utilitarismo apparente dei due personaggi ci si accorge che siamo di fronte a due esseri che cercano disperatamente di capirsi e non ci riescono. Soprattutto, quando non riescono a capirsi, vanno oltre. Questo è il vero dramma, ed è anche la cosa per me più affascinante del testo. Fassbinder mostra tutta la fragilità dei personaggi per poi mostrarcene la capacità di recupero, di cambiare pagina. Infatti questi personaggi cambiano, cambiano tantissimo da una scena all’altra. Petra è cinica e un momento dopo si innamora, è innamorata pazza e un momento dopo è disperata; è disperata e un momento dopo risoluta e poi ancora innamorata e così via. Guardando queste due donne che si conoscono, si amano e si tradiscono dovremmo chiederci: chi di noi pensa di essere egoista quando ama? Nessuno di noi lo affermerebbe apertamente. Così Petra vuole sì disperatamente Karin per sé, ma è convinta di amarla. Così Karin difende disperatamente la propria libertà, ma è convinta di amare Petra. E allora viene spontaneo domandarsi: chi siamo quando amiamo?
Gli ambienti del Museo, tra casa privata e spazio espositivo, sono il luogo ideale per ospitare questo racconto che ha luogo proprio all’interno di un appartamento, dove il pubblico abita lo stesso spazio scenografico delle attrici e ne segue tutti i movimenti da vicino, riducendo così la separazione classica tra palcoscenico e platea.
Per la produzione di questo spettacolo teatrale il Museo Bagatti Valsecchi si è avvalso di un intreccio virtuoso di collaborazioni, cercando di riscoprire ed esaltare le professionalità che ruotano intorno al teatro. La partnership con l’ACCADEMIA IUAD di Napoli e Milano nasce proprio con questo spirito: mettere al centro di una produzione teatrale le competenze degli studenti che si sono cimentati nell’ideazione e nella creazione dei costumi di scena delle due attrici coordinati dalla regista Camilla Brison e dai loro docenti.
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