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ITRIA

La Bottega del pane
Regia: Aurora Miriam Scala
Drammaturgia: Aurora Miriam Scala
Attori: Aurora Miriam Scala
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (12-100), Prosa

Tags: lotta sindacale-sessantotto-Sicilia-eccidio-statuto dei lavoratori

Ci troviamo in una stanza della mente.
In un tempo non tempo, in un luogo non luogo, a ricordare.
Colei che ricorda è Itria: una donna siciliana.
Il suo è un repitu, un lamento funebre. Dal lamento parte il racconto, dal dolore viscerale. Tutto si accavalla come in un vortice di ricordi e di emozioni, un continuo susseguirsi di flashback e di bruschi ritorni al presente che fanno di Itria l’unica voce capace di evocare tutti i protagonisti di questa misteriosa pagina della storia italiana.
La scena
La scena è avvolta da un grande velo da sposa. Un bianco tulle dentro al quale Itria ricorda.
La purezza dell’amore e le brutture di un mondo che la vuole ancora schiava nella sua stessa terra.
Il velo, simbolo del matrimonio per eccellenza, cambierà aspetto e forma: diventerà simbolo virginale, regno dell’intimità, lenzuolo steso, rete aggrovigliata, nella quale resterà intrappolata suo malgrado. Ricorderà in mezzo a quel bianco tulle le risate in famiglia, le parole taglienti del potere, la pioggia d’estate sotto la quale danzerà spensierata e gioiosa, l’assalto delle camionette, gli spari.
I fatti
Il due Dicembre 1968, uno sciopero pacifico e non violento si trasforma in un eccidio. I Braccianti di Avola scioperano per chiedere la parità. Vogliono essere pagati 3.480 lire e lavorare 7 ore e mezza esattamente come i braccianti della zona limitrofa. Vogliono che anche nelle campagne della Sicilia Sud Orientale si attui il controllo sulle assunzioni, e che il mercato di piazza non sia più il metodo col quale scegliere i lavoratori, come fossero bestiame.
Itria ha tre figli ed è la moglie di Giuseppe Scibilia, bracciante di 46 anni, anche lui partecipe della protesta. Nella mente di Itria ogni ricordo è chiaro. Ogni istante.
Dopo giorni e giorni di richieste da parte dei sindacati, i braccianti non riescono ad ottenere risposte dai proprietari terrieri, non c’è dialogo, non c’è apertura. Si decide per il blocco stradale.
La celere irrompe ad Avola, nella statale 115, sparando ad altezza d’uomo. Decine e decine di feriti e due morti. Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona perdono la vita. Orde di giornalisti accorrono a raccontare l’accaduto. “I fatti di Avola" diventano l’emblema della lotta sindacale. I politici del tempo assicurarono: “si andrà fino in fondo alla faccenda”.
Lotta e mafia
In quegli anni tormentati e pieni di rivolte , solitamente legate al Nord Italia, si staglia come un faro la storia dei Fatti di Avola. Un accadimento di straordinaria importanza nella Storia della lotta Siciliana contro la Mafia dei proprietari terrieri e del caporalato; tenuto nel dimenticatoio , lasciato marcire dietro al diktat del segreto di Stato. Una Storia che poi assume un valore nazionale nella misura in cui
diventa la scintilla che porterà alla stesura dello Statuto del diritto dei lavoratori. Dopo più di 50 anni dal fatto nessuno ha mai saputo la verità. Nessun colpevole, nessuna risposta.


Altri crediti: aiuto regia Maria Chiara Pellitteri
Supporto tecnico Alessandro Accardi
Voci off Cinzia Maccagnano, Alessandro Romano, Andrea Maiorca, Corrado Scala, Giuseppe Vigneri
Scene e costumi Freezer0_lab


Produzione: Lo spettacolo è stato prodotto dalla Compagnia Bottega del pane e dalla Fondazione Lombardi per il teatro di Lugano

File scaricabili:
ITRIA.brochure.2023.pdf

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La Compagnia è nata nel 1996 a Siracusa da un gruppo di diplomati della Scuola di Teatro Classico “Giusto Monaco” dell’ Istituto Nazionale del Dramma Antico e prende il nome dal frammento di Bertolt Brecht Der Brotladen, primo spettacolo messo in scena dalla Compagnia, premiato al Festival di Città di Castello nel 1997. La Compagnia è, negli anni, diventata garanzia di qualità per quel che riguarda la rivisitazione dei classici in chiave contemporanea ed è riconosciuta in tutta Italia come compagnia siciliana che fonda le proprie radici all’INDA di Siracusa e che rivolge la propria ricerca al rinnovamento di quella tradizione da cui proviene, impegnandosi anche nella trasmissione a giovani attori, sostenendoli in progetti di nuova drammaturgia da loro stessi ideati. A tal fine, nel 2018, ha creato una sezione dedicata ad artisti under 35, La Bottega del Pane young. Così facendo la compagnia ha avuto modo di allargare il proprio raggio di azione teatrale attraverso le regie e i testi di questi giovani che lavorano principalmente nell’ambito del teatro ragazzi, teatro contemporaneo e teatro sociale.
La compagnia, pur realizzando spettacoli per contesti di rilevanza nazionale, in special modo nei Teatri Antichi e Siti Archeologici e Monumentali, prosegue la sua ricerca teatrale in ambiti in cui la richiesta di arte e cultura è fortemente legata alla sua mancanza, in ambiti cioè meno “centrali”, in territori carenti di tradizione teatrale e culturale, utilizzando spesso luoghi alternativi al teatro quali scuole, biblioteche, musei e piazze, operando con laboratori teatrali per bambini e ragazzi in tutta Italia. La Bottega del Pane è una communitas di artigiani del teatro
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