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My Generation

Elea Teatro
Regia: Serena Facchini e Ermanno Nardi
Drammaturgia: Serena Facchini e Ermanno Nardi
Attori: Ermanno Nardi
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: balera, storia d'Italia, musica, '60-'70-'80, gioventù

È la fine di un’epoca. L’addio a tutto ciò che c’è di vecchio e austero, a quel mondo antico, quell’Italia dell’Anteguerra fatta ancora di costumi severi e convenzioni.
Sono i Ruggenti anni ’60 che arrivano portando un “nuovo” scintillante fatto di auto decappottabili alla James Bond, sale da ballo e feste negli scantinati. Le band fanno ballare a ritmi mai sentiti e il mondo ora si divide tra chi è giovane e i “matusa”, chi rimane abbarbicato al passato, mentre tutto intorno cambia. E mentre ancora si balla scuole e università sono in fermento.
È il ‘68, un’onda di cambiamento che travolge tutti e tutto mette in discussione, con i raduni di musica, i nuovi movimenti giovanili e gli slogan urlati in manifestazione. E poi ancora scontri di piazza, scontri di strada. Tutto si etichetta, tutto diventa bianco o nero, destra o sinistra.
Sono gli anni ’70, i Bollenti, in cui tutto è impegno politico, dove si deve scegliere da che parte stare. E poi arrivano loro, gli Evanescenti ‘80. Ogni cosa allora si diluisce, si mischia, è immagine e look. La musica vira verso beat elettronici e sintetici. Tutto finisce in video, tutto va in onda, è la febbre del sabato sera, è il futuro, effimero, splendido e plastificato.
Ma in questo rapido scorrere qualcosa resta. Fisso, intramontabile, pur nella velocità degli eventi che si affastellano. Qualcosa fatto di note e parole, qualcosa che rimane a far da sfondo all’Italia che cambia. A tenere il ritmo del tempo che passa. A muovere i piedi e il cuore di questi giovani che, fatta la loro battaglia, già lasciano il passo alla generazione che segue, ai nuovi giovani di turno che già sentono vecchi chi li ha preceduti, inevitabilmente, per dare inizio alla propria battaglia.
E intrecciato a questo scorrere, una storia dei giorni d’oggi. Uno storico Dancing di periferia chiuso e poi, per caso, riaperto nel 2014, ma ancora cristallizzato in un’epoca passata. Così tutto torna a galla, gli anni si confondono, si incalzano, si mischiano. Ed è lì che si può capire. Prima impercettibile, appena distinguibile, poi più definita. Quella spinta della giovinezza, prorompente, inarrestabile, verso il cambiamento, verso un mondo nuovo. Verso il futuro.

Altri crediti: scenografie Stefano Zullo e Daniele Pennati
costumi Daniele Pennati
progetto audio Federico Mammana
disegno luci Marco Grisa
produzione Industria Scenica
con il sostegno del Ministero della Cultura

Produzione: Industria Scenica

File scaricabili:
My.Generation...note.sullo.spettacolo.pdf

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Elea Teatro opera dal 2008 sui territori di Brescia e Milano, producendo spettacoli e performance, proponendo laboratori di teatro e teatro sociale, organizzando eventi culturali, coordinando interventi di drammaturgia di comunità. Dal 2008 ha prodotto spettacoli come Sbadabam. Piccolo manuale tascabile per evitare di farsi male, o peggio, sul proprio luogo di lavoro (in collaborazione con la Provincia di Brescia); Pout-pourri-Fisicofollia a partire da Marinetti; Q.I.-Questione Infinita (coprodotto da Acque & Terre Festival); Cosmedy-Commedia Cosmetica; Spine; Adoro il Fucsia (con il supporto produttivo di Residenza Idra, Brescia), I segreti di Bacco, Sogni dal Sottobosco, WEBulli (con il supporto produttivo di Next Laboratorio delle Idee – Regione Lombardia), My Generation.Elea Teatro ha condotto laboratori di teatro presso case di accoglienza, scuola elementari, medie e superiori, Università, centri socio-educativi, comunità di recupero alla tossicodipendenza. Dal 2012 Elea Teatro è la compagnia della Cooperativa Sociale Industria Scenica, da cui è prodotta.
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