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Il Finimondo - varietà apocalittico

Peso Specifico Teatro

Genere Altro
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Regia: Santo Marino

Drammaturgia:

Attori: Alessandra Amerio, Cristina Carbone, Massimo Caruso, Santo Marino

Altri crediti: Musiche in scena: Massimo Caruso Costumi: Cristina Carbone

Parolechiave: finimondo, varietà, apocalisse, canzone, comico

Produzione: Peso Specifico Teatro

Anno di produzione: 2015

Genere: Altro

Il Finimondo è un varietà: un genere di spettacolo ormai scomparso che affonda le sue radici nella tradizione popolare ma che contemporaneamente è stato fucina di innovazioni teatrali importanti. Dal varietà venivano Petrolini, Viviani e Totò. Metterlo in scena oggi significa per noi riprendere una tradizione interrotta, significa cercare un dialogo con il pubblico, senza divisioni tra palco e platea, significa affrontare un teatro al cui centro sta esclusivamente l'attore.
Il Finimondo parla della fine di un'epoca: la nostra. Lo fa con il linguaggio di quasi un secolo fa, quando le avanguardie artistiche erano tutte protese verso il nuovo. Oggi quelle spinte innovatrici sono crollate di fronte alla crisi del modello occidentale. Così sentivo l'esigenza di raccontare questa condizione dal punto di vista degli attori, con tutta la “cialtroneria” che ne consegue. Ecco allora che una piccola compagnia di varietà fa i conti con la fine del mondo. C'è chi ha perso per sempre un anello di brillanti, chi rimpiange i grandi palcoscenici di un tempo, chi ha rinnegato l'amore in favore della guerra, chi pretende dalla propria figlia il rimborso spese della sua esistenza... Per tutto il tempo si rimane in bilico tra un'apocalisse annunciata e il dubbio che questa serva solo da espediente per tenere in piedi il carrozzone. Tuttavia, gli attori e il pubblico vengono chiamati a fare i conti con la fine: quella del mondo, quella dello spettacolo? Monologhi e dialoghi, canzoni e canzonette, acrobati e balletti. Karl Valentin, Ettore Petrolini, Kurt Weill le principali ispirazioni.
Un varietà apocalittico, dunque. Citando F. T. Marinetti: “la sintesi di tutto ciò che l'umanità ha raffinato finora nei propri nervi per divertirsi ridendo del dolore materiale e morale”.
Signore e signori, benvenuti alla fine del mondo!

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