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Sir Gawain e il Cavaliere Verde

The Pirate Ship
Regia: Enrico Masseroli
Drammaturgia:
Attori: Enrico Masseroli
Trailer: Link
Anno: 2013
Re Artù è a Camelot per celebrare il Capodanno. Intorno a lui i cavalieri della Tavola Rotonda “in splendida festa e spensierato piacere”.E’ costume del re ascoltare, prima di dare inizio al pranzo, la “strana storia di qualche avventura”.Ed ecco, prima che qualcuno inizi un racconto, farsi avanti il “meraviglioso” in persona: un gigantesco cavaliere a cavallo, “entrambi del verde più puro”. In mano ha un’ascia “mostruosa ed enorme”. Propone una sfida che fa tremare. Sarà Gawain (Galvano), perla dei cavalieri, a raccoglierla. Cullati dalla poesia e dal ritmo avvolgente dei suoi versi, prende forma un’avventura straordinaria ed intrigante. All’interno di un’incantata cornice cortese, fra castelli, cacce e dame esperte in rischiose schermaglie d’amore, incontriamo una variante assai segreta di un tema ultimo del mito: il rapporto fra l’eroe e il mostro, il Nemico. I cavalieri antichi ben sapevano che vincerlo non significa affondare la lama in un corpo mostruoso. Ben più intimo, ben più sconcertante è il rapporto che li lega all’avversario soprannaturale. Allora duello e sacrificio possono sovrapporsi, una testa che rotola può divenire non la rovina, ma la salvezza.
Ecco il meraviglioso di cui aveva bisogno Artù, qualcosa che dà l’avvio alla vita. L’umanità di Gawain risalterà emblematica, nel contrasto tra la coraggiosa fedeltà cavalleresca e gli artifici che la mettono così prepotentemente alla prova.
Un dono prezioso che dal Medioevo mantiene intatto il suo fascino e la sua attualità.
Delle estasi zodiacali, del magico scorrere e rinnovarsi delle stagioni, canta l’affascinante poema, intrecciando una danza raffinata di simboliche simmetrie, sottese all’incalzare dell’azione, al polifonico contrappunto fra le gesta degli uomini ed il respiro possente della natura.
“Il romanzo più interessante e più bello, prodotto su suolo inglese…” “ Sopravvissuto in un unico manoscritto, anonimo (datato intorno alla fine del trecento), questo mirabile poema, forte e delicato, pare celebrare le nozze fra Bellezza e Significato, sospeso tra un realismo accuratamente dipinto e la sua luminosa proiezione metafisica.” (Piero Boitani).
L’adattamento scenico, fedele nella forma e nel ritmo alla scrittura poetica, sfronda il testo originale delle digressioni descrittive, per dare chiaro risalto all’intrigante ed incantevole trama.

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The Pirate Ship nasce a Graz in Austria nel 1987, fondato da Enrico Masseroli e Ludovico Antonio Muratori - usciti nel 1982 dal TTB-Teatro Tascabile di Bergamo, avevano ripreso da un paio d'anni la collaborazione - con tre giovani allievi/colleghi austrici ed una attrice/musicista brasiliana, insieme ai quali davano vita a Rainbow, primo spettacolo per gli spazi urbani del nuovo ensemble internazionale. Senza apparati burocratici e sovvenzioni, il suo percorso artistico è proseguito negli anni con continuità e coerenza. I suoi spettacoli (Rainbow, Puerto el Principio, Singende Brunnen, Schiribilla, Trame perdute, Disparates , Cantamen, Dalla via della seta, Suite Balinese……) hanno partecipato a festival e rassegne in diversi paesi europei e a Singapore. La loro originale identità stilistica e formale si è alimentata dello scambio d’esperienze e competenze fra i performers, di undici differenti nazionalità, che si sono avvicendati nell’equipaggio. Un Teatro itinerante d'attore, con musiche rigorosamente dal vivo, dedito all'invenzione scenica degli spazi urbani, dove le acrobatiche danze sui trampoli si fondono alle trame poetiche, per far breccia in ogni spettatore, al di là barriere linguistiche e differenze culturali. Il teatro negli spazi urbani è stato uno dei principali interessi del gruppo, dedito anche alla produzione di spettacoli al chiuso ed a progetti pedagogici. Un altro interesse basilare è costituito dallo studio delle straordinarie forme teatrali dell'isola di Bali (Indonesia). Il direttore artistico Enrico Masseroli dopo aver arricchito con feconde contaminazioni le produzioni di Teatro Urbano, nel 2010 ha dato vita al Gamelan Gong Cenik, orchestra con strumenti originali balinesi fulcro dell'odierno ensemble, col quale ha presentato le ultime produzioni Sidha Karya: "lo straniero divino" e "La testa scambiata".
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