Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Icaro - I begin to lose control

Azul
Regia: Serena Gatti e Raffaele Natale
Drammaturgia: Serena Gatti
Attori: Serena Gatti e Teatri di Vetro
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Teatro-danza, Figura, Performance

Tags: mito, poesia, musica dal vivo, visione, caduta

di e con Serena Gatti e Raffaele Natale
Versi Serena Gatti
Musiche Raffaele Natale
Luci Fabrizio Leverone
Elementi in rame Benedetto Gatti


“Estasi ancora, un nuovo assalto, un'altra vertigine prego,
la vita viene meno sì, ma non l’ardire, ancora una vertigine almeno.
Ho conosciuto il labirinto, la prigione, la fuga, la mia, da me cercata, uccisione.
L'ultimo schianto, il più crudele è vivere, senza tentare, a quello non mi voglio rassegnare”.


Uno studio radio accoglie Icaro per fare luce sul suo caso una volta e per tutte.
Per il mito Icaro vola contro il sole e viene punito con la morte. Qui non muore, lo cogliamo con uno scheletro d’ali. Il suo andare contro le regole non è, come si crede, orgoglio, ma l’atto ribelle e folle di seguire l’estasi. Icaro cade non perché da vanaglorioso si è montato la testa, ma perché ha il terrore e il desiderio della vita: dalla prigione-labirinto dove è cresciuto vola verso la luce come gesto estremo disperato e vitale.
Icaro si trova nel mondo di oggi, a vivere un’altra possibilità. Un mondo nuovo di cui non conosce le leggi. La vita reale, nelle sue mani, nei suoi comportamenti, risulta assurda. Da un lato viene accolto come un mito, dall’altro ritenuto un idiota, un perdente, un sognatore.
Icaro sceglie di volare ancora verso la luce, luogo di bellezza, pericoloso e vitale al tempo stesso. È un inno alla perdita di controllo, al rischio, al perseguire il proprio anelito, all’accettare di essere come alieni nel mondo.
Uno spettacolo che coniuga musica dal vivo, visione, poesia, movimento, con punte di ironia e di sublime, leggero e profondo come il mito che porta in scena.
Una liturgia lisergica del dissenso.

Altri crediti: Progetto vincitore del bando # CREA,
Selezionato per Altofest (Napoli), Crash Test (Vicenza), TrenOff (Bologna)
in residenza presso Tenuta dello Scompiglio, Aldes, Fondazione Sipario Toscana, La Luna e i Calanchi (Aliano), Teatro Belisario/Buenos Aires

Produzione: Azul, Officine Papage

File scaricabili:
Icaro.2022_compressed.pdf

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Azul è un campo di incontro. Per noi l’arte è materia viva fatta di respiro, di sguardi. Accogliamo sulla nostra strada diverse forme di arte, il teatro, la musica, la danza, la poesia , la luce, l’espressione visiva. Siamo interessati al processo di creazione – come momento di ricerca, esplorazione e conoscenza – così come alla messa in scena, come dialogo necessario con chi assiste all’opera, condividendo il momento unico dell’arte dal vivo. Spesso portiamo il teatro in luoghi non teatrali, dando vita a performance che nascono come eventi originali per lo spazio. Ci interessa incontrare le persone, parlare ai loro sensi, scegliere tra i segni i più necessari, i più onesti. Non abbiamo un genere prestabilito, ci accordiamo col nostro stile alla necessità di cosa c’è da comunicare, alla poetica in atto, a seconda delle produzioni che facciamo. Le nostre muse sono lo stupore, la letteratura, il viaggio. È in questo abbraccio che Azul si avvera.
Condividi