Regia: Claudio Boschi e Laura Tedesco
Drammaturgia: Laura Tedesco
Attori: Claudio Boschi Laura Tedesco
Altri crediti: Foto di scena: Alessandra Notaro
Parolechiave: violenza sulle donne, salute mentale, favola gotica
Produzione: Linguaggi Diversi in coproduzione con il Teatro Libero di Palermo
Anno di produzione: 2022
Genere: Prosa
"Una giovane donna dorme cullata dalla calura estiva. Si immerge in un sogno senza fine per fuggire da un presente in cui, ogni giorno, è costretta a vendere il suo corpo per sopravvivere. Ma oggi è un giorno diverso, oggi il suo corpo sente che qualcosa sta cambiando e per questa ragione la Bella Addormentata deve svegliarsi e affrontare la realtà."
La Bella Addormentata in Rosso è una rilettura del famoso testo di Pier Maria Rosso di San Secondo, avviata nel centenario della sua messa in scena (5 agosto 1919) . Essa ha dato vita a un work in progress di cui ora si propone la conclusiva messa in scena.
L’adattamento proposto (la cui versione scritta è stata pubblicata nella collana le Maschere di Pungitopo) si mantiene fedele al cuore pulsante della drammaturgia originale, ossia la storia di Carmelina, che, violentata dal Notaio presso cui lavora, perché troppo bella, diventa Bella Addormentata, la prostituta che si concede ai suoi clienti nel sonno.
Ma se nel testo di Rosso la vicenda era narrata mettendo in scena tutti i personaggi che popolano il mondo “assonnato” della Bella, in questa rivisitazione si approfondisce il punto di vista del personaggio che meno di tutti parla nella drammaturgia originale: la stessa Bella Addormentata, la quale è così impegnata a “sognarsi” che si dimentica che quella che sogna è la propria storia.
In uno spazio scenico al cui centro si trova una nuvola nera di luci che man mano, con l’avanzare della vicenda, assumerà nuove forme, avviene il dialogo tra un narratore onnisciente che incarna la figura dello stesso Rosso di San Secondo e la Bella, che narra di sé , in un altalenare di sogno e realtà.
La plasmabilità di uno spazio teatrale costruito attraverso il corpo e le parole degli interpreti e l’utilizzo mirato del disegno luci è volta da un lato a conservare le atmosfere favolistiche della drammaturgia originale, dall’altro a condurre lo spettatore all’interno del mondo onirico della Bella.
Un mondo di luci e ombre dove i personaggi grotteschi e colorati che lo popolano sono proiezioni delle parole e dei gesti dei due attori che di volta in volta creano e si fanno carico con il loro corpo dell’atmosfera adatta a raccontare la vicenda.
All’interno di questa realtà onirica la figura di Rosso e quella della Bella si pongono come specchio l’uno dell’altra, dandosi voce a vicenda e sottolineando così la dissociazione interna della fu Carmelina che per sfuggire al trauma della violenza subita dimentica chi è perdendosi nelle sue fantasie.
Fantasie che passano dai colori saturi iniziali, a quelli sempre più contrastati e netti del finale in cui la Bella termina la sua storia aggrappandosi a un “grappolo di stelle” e lasciandosi cullare dalla voce della notte. In questo percorso astratto, ma allo stesso tempo concreto all’interno della storia di Carmelina il legame con la realtà sarà rappresentato dall’utilizzo di un soundscape, realizzato ad hoc, che acco i momenti clou dello spettacolo.
Informazione riservata agli Organizzatori
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