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Poco più di un fatto personale

Karakorum
Regia: Stefano Beghi
Drammaturgia: Chiara Boscaro e Marco Di Stefano
Attori: Marco Di Stefano, Susanna Miotto, Alice Pavan, Riccardo Trovato, Fabio Zulli
Anno: 2022
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: autobiografia, omicidio, adolescenza, metal, rabbia

"Ogni adolescenza coincide con la guerra
Che sia falsa, che sia vera
Ogni adolescenza coincide con la guerra
Che sia vinta, che sia persa
E non ti vantare se la tua è stata mondiale
La mia sembra solo un fatto personale
E non ti vantare se c’hai perso un fratello
La guerra è guerra e succederà anche a me"
Tre allegri ragazzi morti, Ogni adolescenza (2001)

Poco più di un fatto personale è un viaggio a ritroso nell’adolescenza. Un lavoro che cerca di indagare un momento della vita molto particolare, fatto di aspettative, sogni speranze, ma anche di rabbia, paura. A volte violenza.
Poco più di un fatto personale ha radici autobiografiche. Parte da un punto di svolta della mia vita: il giorno in cui, aprendo il giornale, ho visto la foto delle cosiddette Bestie di Satana. E mi sono reso conto di conoscere alcuni di loro. Una conoscenza superficiale, fatta di amicizie in comune, di luoghi come la fiera di Sinigallia e il Parco Sempione. Il Midnight. Una conoscenza che, anche se superficiale, mi lascia stordito nel momento in cui mi sono reso conto di aver avuto, a pochi passi da me, degli assassini.
È l’estate del 2004. E di colpo mi sento adulto.
È da quel giorno che cerco di scrivere di questa storia. Non della cronaca o della verità giudiziaria, ma dell’impatto che ha avuto sulla mia vita e sulla vita dei miei coetanei.
Ci sono delle domande che mi assillano da 18 anni e ora voglio dargli risposta: “qual è il punto di svolta che spinge un adolescente a diventare un assassino o un artista? Che cosa mi ha salvato da una vita di violenza, rabbia, rancore?”
Non mi sono mai sentito pronto a dare risposta a queste domande, ma ora che ho compiuto 40 anni, sono padre di due bambini e che ho mia moglie, Chiara Boscaro, ad aiutarmi in questo percorso, sento che è il momento giusto.
Perché, ogni volta che vedo la foto di quei ragazzi, apparentemente spensierati alla fiera di Sinigallia, sorridenti nei loro jeans strappati, mi rivedo a quell’età e mi chiedo: “potevo essere io?”.
Noi di Karakorum Teatro abbiamo vissuto questa vicenda sul territorio, sentendone ancora oggi l’eco e l’ombra oscura, pesante. E allora abbiamo deciso di togliercela di dosso, questa ombra, di capire – insieme – qualcosa di più di Bene e Male che a volte sono concetti sfumati e a volte, invece, diventano netti e delineati, senza possibilità di appello.
Poco più di un fatto personale è un’indagine sulla nostra memoria e sulla memoria delle nostre città – Milano e Varese – e della loro provincia.
Poco più di un fatto personale non è uno spettacolo che vuol fare cronaca. Non vuole sfruttare un caso doloroso e angosciante per fare rumore o sciacallaggio. Non è uno spettacolo sulle Bestie di Satana, ma su quel vuoto che tutti abbiamo sentito quando avevamo 17 anni e non sapevamo chi o cosa saremmo diventati. È uno spettacolo che parla dei momenti in cui, chiusi in camera, abbiamo gridato la nostra rabbia e solitudine con la musica a tutto volume. Che parla di noi.
(Marco Di Stefano)

Altri crediti: suono Antonello Ruzzini
assistente alla regia Sofia Kretschel
un progetto Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti
con il contributo di NEXT – laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo 2021/22.

Produzione: Ass. Cult. Karakorum/Associazione Interdisciplinare delle Arti

File scaricabili:
scheda.artistica_Poco.più.di.un.fatto.personale_compressed.pdf

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Siamo un’impresa culturale, costituita da artisti, progettisti, curatori. Operiamo in ambito regionale e nazionale dal 2013, ma abbiamo scelto di radicarci a Varese, dove gestiamo Spazio YAK, laboratorio in cui il teatro dialoga con la valorizzazione degli spazi della città, il lavoro sociale, il turismo, la formazione, la residenza artistica.
La visione comune è quella di una cultura concreta, artigianale, fatta a mano, che sappia raccontare la storia nascosta nel materiale grezzo unendo linguaggi popolari a tematiche contemporanee. Curiamo progetti di public development e azioni di formazione del pubblico, progetti di drammaturgia di comunità, progetti culturali di community building e votati all’inclusione sociale, progetti artistici partecipati.
È proprio in questa dimensione liquida che crediamo sia stimolante e necessario fare arte: un teatro di frontiera, fatto insieme a coloro che vorranno passare da qui, e, ovviamente, con poche certezze.
Siamo soci di Associazione ETRE e Lo Stato dei Luoghi
Operiamo con il contributo di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, SIAE, MIBACT, Comune di Varese, Chiesa Valdese.
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