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Appunti per un Teatro Politico

Fabio Massimo Franceschelli / OlivieriRavelli_Teatro
Regia: Fabio Massimo Franceschelli
Drammaturgia:
Attori: Claudio di Loreto Gabriele Linari Silvio Ambrogioni Domenico Smerilli
Anno: 2008
APPUNTI PER UN TEATRO POLITICO
drammaturgia Fabio M. Franceschelli
regia Fabio M. Franceschelli
interpretazione Claudio Di Loreto, Silvio Ambrogioni, Gabriele Linari, Domenico Smerilli
ideazione scene e costumi Fabio M. Franceschelli, Claudio Di Loreto

musica Gnometto Band
voce femminile fuori campo Francesca La Scala
voce maschile fuori campo Marco Fumarola
realizzazione del jingle Marco Puccilli
voce nel jingle Francesca La Scala
realizzazione del costume “Hugo Ball” Francesca Moretto
realizzazione dei copricapo Anna Maria Sechi
disegno luci Marco Fumarola
progetto grafico Alessandra D’Innella

produzione
Ass. Cult. amnesiA vivacE - Ass. Cult. Figli di Hamm
in collaborazione con CONSORZIO UBUSETTETE


Una farsa comica e grottesca e un “serio” monologo si alternano in tre quadri. Tutto gira intorno ad una domanda: che significa oggi essere di sinistra? Modernità e socialismo, borghesia e socialismo, Occidente e socialismo, capitale e socialismo… c’è davvero spazio per una sintesi accettabile o dobbiamo concludere che si tratta di poli antinomici? E in quest’ultimo caso, dove sta la coerenza del borghese occidentale che si professa di sinistra? Il monologo pone con affanno e confusione tali questioni, serie, pesanti, senza scampo; la farsa, invece, dà delle risposte “leggere”, disimpegnate, terribilmente e allegramente nichiliste… ma sembrano essere le uniche risposte che per ora si possono accettare. Nella farsa prevalgono personaggi brutti, scorretti, schizzati sulla carta attraverso stilizzazione e iperbole, sottrazione e deformazione, luoghi comuni talmente banali da sembrare indegni del concetto d’umanità. Ma sono personaggi e modi di “non-pensare” così familiari che, alla fine, nonostante il grottesco imperante tutto appare nella forma di un tranquillo e quotidiano realismo. Nel monologo prevale invece il porsi domande, disperate nella misura in cui scaturiscono dallo svelare con evidenza e logica stringente tutte le contraddizioni della nostra società e del nostro “moderno” modo di pensare. Si finisce, quindi, con un ridere disperato, un ridere che fa male.

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Fabio Massimo Franceschelli, nato a Roma nel 1963, è drammaturgo, scrittore, saggista, critico e regista teatrale.
È autore di svariati drammi, commedie, monologhi e adattamenti. Negli ultimi anni, le riviste web di critica teatrale “Teatro e Critica” e “KLP” lo hanno definito rispettivamente “una scrittura unica nel nostro teatro” e “tra le voci più interessanti della nuova drammaturgia”.
Tra i suoi tanti testi, si segnala: Terzo Millennio, tradotto in tedesco e messo in scena nel 2002 in Austria (Graz); Appunti per un Teatro Politico, oggetto nel 2008 di un ciclo di lezioni all'Università del Vermont (USA), dedicate al teatro politico italiano. Veronica, monologo parzialmente ispirato alla figura di Veronica Lario, pubblicato nel 2012 nella collana “Scenamuta”, Edizioni Progetto Cultura. Penombra del Primo Mattino, dramma in quattro atti omaggio al cinema di David Lynch, pubblicato nel 2013 nella collana “Scenamuta, Edizioni Progetto Cultura. XXX Pasolini, libero adattamento teatrale dell’immaginario pasoliniano, pubblicato on-line dal principale sito italiano di studi pasoliniani, http://www.pasolini.net;
Dal 2013 è redattore di “Perlascena – non periodico per una drammaturgia dell’oggi”, rivista di selezione e diffusione di drammaturgia contemporanea italiana.
Come regista ha firmato numerose regie mettendo in scena sia i propri testi, sia personali adattamenti di Boccaccio, Beckett, Pinter, Sofocle, Genet, Cechov, Pasolini. E' tra i fondatori della compagnia romana OlivieriRavelli_Teatro. Inoltre è tra i fondatori del consorzio teatrale “UBUSETTETE”.


OlivieriRavelli_Teatro, collettivo teatrale capitolino, è nato nel 1996 su progetto di Claudio Di Loreto (attore e regista) e Fabio Massimo Franceschelli (drammaturgo e regista). Nel 2005 si è costituito nell’Associazione Culturale “Figli di Hamm” (Presidente Alessandro Margari).Dall’anno della sua fondazione ha lavorato nell’ambito del teatro di prosa in una duplice, seppur parallela, direzione:- da un lato un “teatro di regia”, rivolto all’attualizzazione di classici della storia della drammaturgia (Sofocle, Molière, Genet, Cechov, Beckett, Pinter);- dall’altro la drammaturgia contemporanea, con la messa in scena dei testi di Fabio M. Franceschelli. Il percorso artistico di OlivieriRavelli si tiene lontano da un teatro fine a se stesso, caratterizzato da una certa tendenza “archeologica” alla ciclica riesumazione di letterature e approcci registici ormai irrelati e anonimi; nonché da un teatro autoreferenziale e autocompiacente, teso alla ricerca di un’estetica elitaria e vuota, tipica di molta avanguardia. L’interesse è quindi sul recuperare la funzione sociale del teatro. Ossia il teatro come forma di riflessione, come specchio di una società (attori e spettatori) che si interroga su se stessa. Ciò impone la presenza di una coscienza vigile e critica rispetto all'attualità e la continua ricerca di linguaggi stilistici che sappiano scuotere il pubblico resuscitandone l'interesse per l'azione scenica. Le produzioni di OlivieriRavelli_Teatro sono orientate a sorprendere lo sguardo spesso “intorpidito” dello spettatore, attraverso un uso accorto della scrittura, della caratterizzazione dei personaggi e del ritmo. Il risultato è una prassi teatrale che lavora sull'eccesso, che predilige le atmosfere ipnotiche, ossessive e dissonanti, i ritmi elevati, i personaggi grotteschi, le situazioni surreali e paradossali e un linguaggio devoto a maestri quali Beckett, Ionesco, Pinter.
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