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Khalasìa

Acra teatro, collettivo artistico indipendente
Regia: Daniela Nisi
Drammaturgia: Daniela Nisi
Attori: Daniela Nisi
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Performance
Cosa direbbe una casa abbandonata se parlasse con voce umana? Quali sarebbero i suoi ricordi, le sue emozioni e le sensazioni rispetto a chi l’ha vissuta? Cosa significa resistere al tempo, all’abbandono, alla perdita di persone, arredi, porte, finestre, ecc.? Questa storia è scritta al centro di un bosco dimenticato dove, tra terra e fango, tra grano e vegetazione incolta, una villa resiste maestosa e bellissima in tutta la sua decadenza, come un fossile abbandonato carico di vita: un totem del passato. La nostra ricerca ha iniziato a prendere forma a partire da queste domande, dalla voce del vento che attraversa quei muri diroccati ed ora deturpati da atti vandalici di varia natura. Lo stesso titolo: “Khalasìa” nella sua etimologia dal Griko, (l’antica lingua d’uso comune nel Salento), significa distruzione, rovina. L’autrice, Daniela Nisi, ha dato voce alla sua suggestione, scrivendo un flusso di coscienza, vestendo i “panni” di questa casa: quello che ha visto, che ha sentito, che ha accolto, quello che ha dovuto sopportare. La partitura ha iniziato così a prendere forma nell’intuizione che la casa fosse per noi, più che un fine, il mezzo narrativo per parlare di abbandono, violenza, di noncuranza e superficialità che gli esseri umani manifestano nei confronti di ciò che li circonda.
E se questa violenza fosse subita da una donna? Cosa la accomuna con la casa distrutta? Ed in cosa invece si differenzia? Queste domande ci hanno portato all’evoluzione della storia. La casa e la donna sono entrambe accoglienti, sanno ascoltare e “proteggere dalle intemperie”. Entrambe subiscono violenza da parte di chi hanno amato. La prima però, è costretta a restare inerme ed immobile, a ricordare ciò che è stato ed a subire ciò che avviene nel presente, senza potersi difendere. La donna invece può rialzarsi, sfidare la sua sorte, scegliere di cambiare e ricominciare, risorgendo dalle sue stesse “rovine”. Infine la Terra, la casa comune di noi tutti, anch'essa abusata, sfruttata e violentata. Attraverso i cambiamenti climatici ci parla, manifestando così la sua rabbia per il ripetuto maltrattamento da parte dell’uomo.


Altri crediti: Antonello Montemurro - musiche originali ed effetti sonori

Produzione: Acra Teatro

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Daniela Nisi, classe ’90, attrice performer, con una specializzazione in scrittura scenica conseguita al Centro Universitario Teatrale di Perugia. Si concentra in particolare sul Teatro Laboratorio di Grotowski e l’Antropologia Teatrale dell’Odin Teatret, lavorando con Maestri come Eugenio Barba, Julia Varley, Roberta Carreri, Roberto Ruggieri, Ludwik Flaszen, Jared Mc Neill, Cesare Ronconi ed altri.
Ha collaborato in veste di Tutor in laboratori per bambini, laboratori teatrali per le carceri ed inoltre, anche per il Teatro Stabile dell’Umbria nel corso d’alta formazione per attori performer.
Negli anni ha partecipato a molti eventi e performance in veste d’attrice, performer e/o autrice. Di recente, ha lavorato anche per produzioni televisive nazionali.
La sua scelta di vita, passa attraverso esperienze di teatro classico, di figura, di prosa e contemporaneo ed è oggi maturata nella ricerca nelle arti performative come mezzi d’espressione e comunicazione originale di contenuti e di senso.

Antonello Montemurro, classe ’58, musicista, fotografo, counselor gestaltico, inizia sin da giovanissimo come batterista e compositore. Con diverse formazioni pop progressive apre i concerti di PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Acqua Fragile, Claudio Lolli, ecc.
Successivamente sceglie il genere ambient, utilizzando percussioni acustiche ed elettroniche, con i Landscape Project insieme ad Amerigo Verardi.
Attualmente si occupa della creazione di colonne sonore per spettacoli teatrali e coreografie.
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