Regia: Giulia Vannozzi
Drammaturgia: Giulia Vannozzi
Attori: Giulia Vannozzi
Altri crediti:
Parolechiave: salute mentale, corea, narrazione, canzone, ragazzi
Produzione:
Anno di produzione: 2021
Genere: Prosa
Morgana e Elena si conoscono in una casa famiglia composta da matti veri con il foglio con su scritto la diagnosi e il resto. Elena è una paziente con una voce bellissima, Morgana un’educatrice amante di serie tv.
La paziente è difficile, scontrosa, sfuggente ma Morgana sa come prenderla. Se non fosse che anche Morgana non è proprio una persona semplice.
E soprattutto non è una a cui piace perdere il controllo.
Pesce Rosso è la storia di un amore impossibile ma anche l’affresco di un mondo, quello della salute mentale, divertente e tragico insieme, dove coloro che curano invece di salvare, qualche volta, vengono salvati.
Pesce Rosso è uno spettacolo di teatro narrazione che prende spunto alla lontana dalla vicenda di Elena Casetto, una ragazza 19enne morta di “contenzione”, cioè per un incendio mentre era legata al letto in un reparto psichiatrico. La mia intenzione era quella di raccontare una storia di cattiva psichiatria, poi nella prima residenza all’interno del Festival Montagne Racconta ho capito che volevo innanzitutto raccontare il successo e il fallimento della relazione d’aiuto, dal grande arrivare al piccolo, al rapporto uno ad uno. Ne è venuto fuori un inizio a più voci, una finestra sul mondo della salute mentale. Non so ancora come andrà avanti questa storia, ci sono molte ipotesi e una parte del testo che segue è già scritta. Vorrei che il ritmo e la forma fossero quelli brillanti della commedia, e il contenuto raccontasse la storia di due donne senza giudizio, forse consolatoria, forse no. ____________________________________________________________________
Lavoro con il teatro narrazione, scrivendo, dirigendo e interpretando i miei racconti con l’ausilio di un consulente tecnico, Marco Gorini, che si occupa del suono e del disegno luci dei miei lavori. Non faccio però sempre narrazioni lineari. Nel secondo spettacolo ho forzato il genere, raccontando una storia vera cercando di allentare il distacco dalla vicenda e immergendomi nelle circostanze della protagonista.
Informazione riservata agli Organizzatori
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