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Dicono che farà caldo

Christian Gallucci
Regia: Christian Gallucci
Drammaturgia: Christian Gallucci
Attori: Federica Di Cesare | Christian Gallucci | Valerio Pietrovita | Kalua Rodriguez
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: VM18


Generi: Prosa

Tags: amore, cambiamento climatico, malattia mentale, famiglia, stand up - comedy

Progetto.
Dicono che farà caldo nasce dall’opportunità di parlare della fine delle cose.
La nascita stessa di questo progetto è nata in un momento di rabbia, cinismo e disillusione. Non per nulla porta come titolo un luogo comune, un modo di dire: Dicono che farà caldo. Doveva essere la solita assurda lamentazione sul clima; la fede passiva nella sciagura, nel tanto non cambia nulla, tanto sono tutti uguali; il non muovere un dito, il delegare a loro, quelli che, appunto, dicono; doveva essere un atto d’accusa nei confronti di chi dimentica che vivere nella passività e nella mancanza di prospettiva futura, ha un impatto e un peso su chi verrà dopo di noi.
Ma le cose possono cambiare e l’opportunità di trovarsi di fronte a un evento tragico può aiutarci a trovare un senso diverso alle nostre azioni.
Cosa può accaderci di talmente sconvolgente da farci riconsiderare tutto quello che è stata la nostra vita fino a un dato momento? La perdita di un figlio? Una terribile malattia? La fine di una storia d’amore? Non importa. Non saremo mai pronti. Perché niente succede finchè non succede davvero.

Con Dicono che farà caldo, la prospettiva di una fine collettiva, in particolare di una catastrofe climatica mondiale, si trasforma nell’opportunità di scegliere se lasciare le cose come stanno o se occuparsi seriamente, negli ultimi istanti, delle nostre relazioni, dei nostri sogni e desideri, della nostra umanità.

Il timore di non avere goduto abbastanza e il terrore della fine lasciano spazio alla comprensione che vivere è ciò che scegliamo di lasciare in questo mondo, anche negli ultimi istanti, una volta che non ci saremo più.
Dicono che farà caldo allora non è più un modo di dire, non è più una scusa per lamentarsi; è una piccola frase, una consolazione offerta alle persone che si amano negli ultimi momenti, quando non è più possibile parlare di altro, se non del tempo che farà.

Sinossi
L’ondata di caldo Stacy sta per abbattersi sulla terra. Mentre la voce di un’annunciatrice televisiva racconta gli ultimi sviluppi e le misure precauzionali messe in atto dal governo per fronteggiare la crisi climatica, una coppia di anziani, marito e moglie, trascorre l’ultimo giorno all’interno di una solitaria routine. Lui sta perdendo la memoria, è malato. Lei fa finta di nulla, riempie i vuoti con storie del passato. Hanno un figlio ma non lo vedono da anni. È successo qualcosa di brutto in questa famiglia. Nonostante la malattia, lui realizza che corrono il rischio di morire in solitudine, che possono contare solo l’uno sull’altra e che non riuscirà mai a ricordare perché da anni non vede più il figlio.
Nel frattempo, la lunga confessione di un personaggio chiamato Il commediante, che parla di sé in terza persona, ci racconta di un mondo in cui ancora ci sono possibilità di sopravvivenza.


Altri crediti: Collaborazione artistica: Valerio Pietrovita
Disegno luci: Sebastiano Cautiero
Collaborazione alle scene e ai costumi: Francesca Biffi
Musiche e suoni: Simone Ottaviano

Produzione: UpupaTeatro con il sostegno di Artisti Associati - Gorizia

File scaricabili:
Dicono.che.farà.caldo.progetto.pdf

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Classe ’86, milanese. È attore, autore e regista. Si laurea in lingue e letterature straniere (inglese e svedese) e si avvicina al teatro, frequentando la scuola di Teatri Possibili a Milano e successivamente la scuola triennale Csa, diretta da Irina Galli e Alessandro del Bianco. Successivamente, si perfeziona con maestri quali Michael Margotta, Michele Bottini, Yuri Kordonsky, Cesar Brie, Marco Sgrosso. Nel 2020 partecipa al Corso di Alta Formazione di Residenza Idra (Brescia), lavorando con Fausto Paravidino, Massimo Sgorbani, Sonia Antinori, Milena Costanzo, Enzo Cosimi.Come autore, è finalista Premio Riccione 2019 con il testo La vita delle piante, anche vincitore Premio Cendic Segesta 2020.Finalista Testinscena nel 2020 con Dicono che farà caldo, anche vincitore nel 2020 e 2021 del progetto di residenze Artefici di Artisti Associati, Gorizia.Nel 2021, con Cadono Fiocchi di neve, soggetti alla gravità, di cui è anche interprete, arriva in finale al Premio Scenario.Nel 2022 con Il pane di Brahms è vincitore di Mezz’ore d’autore di Fondazione Teatro Due. Il testo viene messo in scena da Laura Sicignano.Diversi suoi spettacoli, di cui è regista oltre che autore, vengono messi in scena nei principali teatri e festival italiani. In particolare Hotel Lausanne vince il premio Next 2018; Nostra Medea viene prodotto da Teatroi e selezionato a partecipare a Mediterranea – Young Artist Biennale a Tirana nel 2017.Nel 2022 è selezionato a partecipare alla Masterclass per autori a Centro Teatrale Santa Cristina, sotto la guida di Alejandro Tantanian.Nel 2023, con il testo Disegno Divino, è vincitore del premio di drammaturgia Oltre le nuvole di Teatro Verdi Pordenone in collaborazione con Cai – Club Alpino Italiano. È anche formatore teatrale all’interno di istituti di ogni ordine e grado di Milano e provincia.
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