Generi: Prosa

Tags: memoria, società, storia, politica, parola

Comicità e poesia, storia e memoria, sono racchiusi nello spettacolo che racconta uno dei più grandi movimenti di solidarietà in Italia nel secondo dopo guerra. Una rete di umanità promossa dalle donne dell'UDI, che dal 1946 al 1952 vide coinvolti più di 100.000 fanciulli in difficoltà, tra i 3 e i 12 anni, ospitati da famiglie che aprirono loro le porte. Lo spettacolo segue un percorso della memoria, attraverso il racconto di nonno Peppino quando era criucc', ovvero bambino. Figlio di braccianti del sud, arrestati a causa di uno sciopero, rimase da solo. Così Peppino inserito nel piano di solidarietà per i bambini in difficoltà, salì sull’ultimo di quei treni, chiamati “della felicità”, per andare verso una speranza e una possibilità.
Intorno a Peppino le donne, le quali prendono vita dai suoi ricordi attraverso le cornici dorate. Donne che, con le loro scelte, giocarono un passaggio decisivo per la riuscita di un processo in cui l'Italia, appena uscita dalla guerra, si trovò ad essere solidale e resiliente. Ironico e commovente, lo spettacolo è caratterizzato da personaggi drammatici ma, ancora, segnata da forti tratti comici e grotteschi, con cui la realtà, a volte, può contraddistinguersi. L'inizio dello spettacolo si manifesta con una poetica informale, attraverso il richiamo all'arte di strada, ai comici e cantastorie,
accogliendo il pubblico in sala. Lo spettacolo ha una narrazione non lineare ma, come la memoria, ricostruisce attraverso immagini e ricordi le tappe di questa vicenda. Il testo è inedito, le musiche composte appositamente per lo spettacolo.

Altri crediti: In residenza artisti Verdecoprente 2016
Premio del Pubblico al Palio Ermo Colle 2017

Produzione: Teatri della Viscosa