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XY Condividi la posizione

Manimotò
Regia: Sara Magrin, Ariela Maggi
Drammaturgia:
Attori: Voce Off : Sara Magrin
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: VM14


Generi: Performance, Altro

Tags: spazio pubblico, bologna, gioco, performance

XY Condividi la Posizione
Un gioco con, in e per Piazza Verdi (Bologna)

XY è un dispositivo ludico di coinvolgimento e attivazione del pubblico intorno alla tematica dell’identità.
Una voce off guida le dinamiche sul tabellone a scala reale che, attraverso la diretta partecipazione del pubblico/giocatore, diventa mappa camaleontica di geometrie identitarie.
XY è un progetto generativo che si stende su più capitoli, un’ esperienza di partecipazione nella quale ogni capitolo si genera in seno a quello precedente grazie alla complicità del pubblico che vi prende parte.

XY Condividi la Posizione - Piazza Verdi, Bologna

Il progetto XY allarga il proprio campo di indagine, concentrandosi sullo spazio pubblico di Piazza Verdi, cuore della zona universitaria della città di Bologna e da sempre teatro di dinamiche complesse, pensate ed agite in un contesto di continuo confronto, scontro e fusione tra punti di vista differenti.
XY- Condividi la posizione si sviluppa intorno a un’esperienza laboratoriale aperta a tutte e tutti, volta alla raccolta di un archivio di stereotipi, vissuti, esperienze che attraversano e disegnano gli spazi di piazza Verdi. Tale archivio, rielaborato e liberato mediante l’immaginazione e il linguaggio teatrale, costituisce il contenuto di un gioco/ performance aperto al pubblico. Attraverso pratiche ludiche e partecipate, prese in prestito tanto dalla ricerca etnografica quanto dalle arti performative, i partecipanti/ giocatori sono invitati a “rimescolare le carte” del loro vissuto, assumendo ruoli non abituali e “giocando” con il punto di vista dell'altro .







Altri crediti: Visual: Roberto Mezzano

Produzione: Progetto europeo ROCK (Regeneration in Knowledge and Creative Cities)

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La caratteristica fondamentale della mano umana è la sua adattabilità alla forma dell’oggetto afferrato. Su una superficie piana, come ad esempio un vetro, la mano si appiattisce e viene a contatto con parte del palmo e delle falangi. Se l’oggetto afferrato invece è voluminoso allora la mano si incurva e si vengono a formare degli archi secondo tre direzioni principali.

Manimotó scaturisce dall’incontro di Ariela Maggi e Giulio Canestrelli. Manimotó si dà un nome nel ottobre del 2012 e per farlo sceglie la capacità delle mani di agire in funzione della forma dell’Oggetto che hanno davanti.

Manimotó ricerca un linguaggio teatrale visivo, sensoriale e grottesco con il quale esplorare differenti aspetti della nostra contemporaneità.
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