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XY Esperimenti di prossimità

Manimotò
Regia: Collettiva
Drammaturgia:
Attori: Voce Off: Ariela Maggi
Trailer: Link
Anno: 2016
Adatto a: VM14


Generi: Performance

Tags: genere, gioco, performance, partecipazione

Un gioco per la libertà di scelta sui nostri corpi

«La promessa critica della fantasia, qualora e là dove essa esista,
è di sfidare i limiti contingenti di ciò che verrà, o meno, chiamato realtà. La fantasia ci offre l’opportunità di immaginare noi
e gli altri in maniera diversa; essa fa sì che il possibile ecceda il reale, indicandoci un altrove e, qualora sia incarnato, offrendogli una casa»
(Judith Butler, Fare e disfare il genere)


XY Esperimenti di prossimità ha la forma giocosa di un esperimento ma ne ironizza metodi e risultati. In una stanza gioca, perché altro non si può fare, con i limiti delle categorie, con “le norme che governano le nozioni correnti di realtà”. Immagina ciò che non è o non è ancora.
Il gioco di per sé diventa, per dirla con Judith Butler, luogo per fare e disfare il genere che, non dato una volta e per tutte, è “incessante attività”. Il gioco, come il genere, si fa di concerto.
Il pubblico, dotato di un kit di gioco e accompagnato da un personaggio di un tirannico Bianconiglio diventa a tratti protagonista in altri spettatrice critica. Una voce off guida le dinamiche sul tabellone di gioco ponendo domande di varia natura: il pubblico reagisce a delle testimonianze audio in merito alle contraddizioni insite in un’univoca definizione di genere e sessualità.

XY Esperimenti di prossimità è un progetto che si stende su più capitoli, un esperienza di partecipazione nella quale ogni tappa si genera in seno a quella precedente attraverso la distribuzione di questionati anonimi

Capitoli:
1° Tappa 05/12/2014 Spazio Vag61, Bologna - centro sociale

2° Tappa 12/12/2015 Teatro Pasini, Mestre (VE) - sala teatrale

3° Tappa
30 Novembre 2015 ,Campo Santa Margherita (VE) - spazio pubblico
1 Dicembre 2015, Piazzetta Coin, Mestre (VE) - spazio pubblico

4° tappa
6-7-8-9 luglio 2016, Festival Pergine Spettacolo Aperto, Pergine Valsugana (TN) - sala non teatrale






Altri crediti: Ideazione: Ariela Maggi, Roberto Mezzano, Matteo Pozzobon
Voce OFF: Ariela Maggi
Visual: Roberto Mezzano
Tecnico audio/luci: Matteo Pozzobon
Consulenza scientifica: Marilisa Malizia, ricercatrice, professoressa di Genere e comunicazione all’USAC program - Università di Modena e Reggio Emilia


Produzione: Vincitore del bando OPEN//CREAZIONE CONTEMPORANEA 2016 indetto dal Festival Pergine Spettacolo Aperto/ Consultorio della

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La caratteristica fondamentale della mano umana è la sua adattabilità alla forma dell’oggetto afferrato. Su una superficie piana, come ad esempio un vetro, la mano si appiattisce e viene a contatto con parte del palmo e delle falangi. Se l’oggetto afferrato invece è voluminoso allora la mano si incurva e si vengono a formare degli archi secondo tre direzioni principali.

Manimotó scaturisce dall’incontro di Ariela Maggi e Giulio Canestrelli. Manimotó si dà un nome nel ottobre del 2012 e per farlo sceglie la capacità delle mani di agire in funzione della forma dell’Oggetto che hanno davanti.

Manimotó ricerca un linguaggio teatrale visivo, sensoriale e grottesco con il quale esplorare differenti aspetti della nostra contemporaneità.
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