Regia: Nardinocchi/Matcovich
Drammaturgia: Nardinocchi/Matcovich
Attori: Laura Nardinocchi Niccolò Matcovich
Altri crediti: Spettacolo vincitore PREMIO SCENARIO INFANZIA 2020 ex aequo Spettacolo Finalista IN-BOX 2021 Spettacolo Vincitore PREMIO DELLA CRITICA FringeMI 2022 Spettacolo Vincitore PREMIO DIRECTION UNDER 30 2022 di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich scena Fiammetta Mandich suono Dario Costa luci Marco Guarrera illustrazioni Margherita Nardinocchi grafica Simone Galli, Margherita Nardinocchi assistenza e cura Anna Ida Cortese con il contributo di: Associazione Scenario, Teatro Due Mondi, ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – Capotrave / Kilowatt Sansepolcro), Residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t. con il sostegno di Teatro di Roma - Teatro Nazionale
Parolechiave: Perdita, Memoria, Padre, Generazioni, Interazione
Produzione: Florian Metateatro
Anno di produzione: 2020
Genere: Teatroragazzi (12-99) Prosa Performance
ARTURO
Arturo non è mio padre / Arturo non è neanche mio padre
Arturo non è un padre
Arturo è una stella
Arturo è una delle stelle più luminose del cielo / Arturo è la prima stella che si vede al tramonto
Le stelle nascono, vivono, muoiono / Proprio come i padri
Morendo lasciano dei residui / Proprio come i padri
Il nostro residuo è la memoria
Arturo non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro.
È nato durante un viaggio in Puglia, d’estate, in un pessimo ristorante. Qui Niccolò ha manifestato a Laura il desiderio di costruire insieme un lavoro che avesse come tema il rapporto con i propri padri, con la perdita dei propri padri e che fossero proprio lui e Laura in scena, pur essendo autori e non attori.
Arturo è così diventato la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si sono trasformati in pezzi, per la precisione dodici, di un grande puzzle.
Un gioco a cui gli spettatori non solo assistono come testimoni, ma sono anche invitati a partecipare attivamente: alcuni scrivono un proprio pensiero sul padre, mentre altri scrivono i titoli delle scene sui pezzi di puzzle, aggiungendo qualcosa di personale intorno alla 0igura del padre.
Qual è il rapporto con i padri e cosa resta (resterà) alla loro scomparsa?
I pezzi capovolti vengono poi disposti nello spazio e svelati casualmente, così che le scene possano agire come i ricordi: arrivano all’improvviso, senza poterli prevedere.
Arturo ha quindi una struttura mutevole, non replicabile e dalle “in0inite” combinazioni: l’ordine delle scene nelle varie repliche sarà sempre differente.
Arturo vuole trasformare il dolore in atto creativo, con l’intento di rendere una memoria privata collettiva e universale.
Motivazione della Giuria del Premio Scenario Infanzia 2020
Arturo affronta in modo sobrio e composto il dolore per la morte del padre senza mai scadere nella retorica e riunendo in un’emozione autentica le nuove generazioni e il pubblico adulto. Lo spettacolo ci invita a riflettere sulla figura del padre e a confrontarci col tema della morte, spesso tabù sulla scena e nella vita. Utilizzando un interessante dispositivo drammaturgico, lo spettacolo si modula diversamente grazie all’interazione con gli spettatori e chiede ogni volta ai due interpreti di rendere unica e irripetibile la loro performance. Un teatro di verità che, grazie all’autenticità dei due protagonisti, rende incerto il confine della rappresentazione.
Informazione riservata agli Organizzatori
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