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GabbiaNo

VANACLU'
Regia: Woody Neri
Drammaturgia:
Attori: Massimo Boncompagni, Loris Dogana, Liliana Laera, Stefania Medri, Woody Neri, Mimmo Padrone, Marta Pizzigallo, Gioia Salvatori
Trailer: Link
Anno: 2013
“GabbiaNo” è una riscrittura del testo di Anton Cechov.
Né un’attualizzazione, né una riduzione, ma una revisione critica dello stesso “Gabbiano”.
Il numero dei personaggi è ridotto a otto e sono omessi nomi di persone e luoghi per decontestualizzare l’azione in un tempo/luogo astratto. Tuttavia il plot del testo cechoviano è mantenuto intatto, così come è mantenuta la dinamica relazionale tra i personaggi che tale plot subiscono.
Si amplifica la claustrofobia del testo originale: l’impianto scenico ruota intorno ad una piscina gonfiabile, riminescenza di fanciullesche vacanze da cortile, a simboleggiare un lago. Un luogo che tutti descrivono come incantevole, ma che appare più come uno scantinato industriale, un rifugio antiatomico, una prigione (una Gabbia, appunto), dove i detenuti/personaggi trascorrono la loro personale ora d’aria, la loro vacanza, girando in tondo, a vuoto, nell’impossibilità mentale e fisica di evadere.
Cani alla catena, confinati in questo non-luogo, essi divorano passioni, gelosie, amori; ma tutto ha il sentore dello svago: anche il dolore è inflitto per noia. Si ammazza il tempo. Amare è un diversivo di fronte alla morte. Condannati ad una vita che si limita all’esistere, l’unica possibilità di trovarsi un senso è elevare l’inutile ad essenziale, la chiacchiera a filosofia, l’infatuazione ad amore, il ridicolo a tragedia. E soprattutto, viceversa.
Konstantin (o ciò che ne rimane) è un disadattato, imprigionato in una farsa di periferia circondato da un teatrino che non condivide, da persone che non lo vedono, o meglio non lo leggono, lo inchiodano ad una quotidianità che lo uccide lentamente. Come può Kostjia evadere dalla Gabbia in cui più degli altri è imprigionato, poiché di tale Gabbia sembra l’unico ad avvertire le strette sbarre?

Nacqui.
Già questa fu distrazione.
Il resto fu tempo d’inseguimento ad una giustificazione grottesca d’esserci.
La vita è il tempo che si ammazza.
Cos’è stato?
Un bel niente. S’è giocato a spaventarsi.

Queste inezie vi avrei risparmiato
se fossi a questo mondo
e Dio esistesse.

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VANACLU’ è un progetto artistico che pone l'attore e la drammaturgia al centro della sua ricerca poetica. Attore in quanto persona, essere fragile e trafitto, in disequilibrio fra il dolore e il miracolo di esistere. Ridere e piangere, all’unisono, di ciò che ci rende umani e del disumano che ci rende divini e dannati. La drammaturgia (che sia nuova, vecchia, adattata o riscritta) è sempre scrittura di e per la scena. La parola si piega al corpo vivo di chi la parola pronuncia. Esseri vivi di fronte ad altri esseri vivi. Il Teatro ha da essere il luogo in cui l’uomo si commuove e ride di se stesso. Un rito, blasfemo perché sacro. Tragico perché ridicolo. Noi, colti nel fragrante reato di esserci.VANACLU’ Si forma nel 2013 attorno allo spettacolo “GabbiaNo, ovvero: Dell’amar per noia”, una riscrittura de "Il Gabbiano" di Anton Cechov, sotto la guida di Woody Neri, il quale ne cura allestimento e drammaturgia. Lo spettacolo vince la quinta edizione di"Argot Off", rassegna di drammaturgia contemporanea sostenuta dal Teatro Argot di Roma e dal Teatro Mancinelli di Orvieto.
GabbiaNo, oltre ad essere stato riproposto a Roma più volte, viene presentato nel circuito dell' Associazione Teatrale Pistoiese, nella rassegna "Kilowatt tutto l'anno" di Sansepolcro come spettacolo selezionato da Fondazione Toscana Spettacolo per "Scenari Ausiliari", ad Arezzo per "Teatri d'Autore", al teatro Galleria Toledo di Napoli nella rassegna "Stazioni di emergenza | atto V per nuove creatività" e replica Milano, Orvieto, Trento. Nella stagione 2014/15 VANACLU' presenta due coproduzioni: "The Happy Bear Show", regia e drammaturgia di Woody Neri, in collaborazione con carrozzerie | n.o.t di Roma e "Kamikaze Number Five", di Giuseppe Massa, regia di Giuseppe Isgrò, in coproduzione con la compagnia Phoebe Zeitgeist di Milano ed in collaborazione con Associazione Teatrale Pistoiese e Corte Ospitale di Rubiera.
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