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BESIDES ME

Perypezye Urbane
Regia: Elisa Sbaragli
Drammaturgia: Elisa Sbaragli
Attori: con: Sissj Bassani
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Performance

Tags: rizoma, molteplicità, altrove, divenire, interdipendenza

Besides Me si propone di affrontare con sguardo critico il rapporto che intercorre tra soggetto e individuo, tra soggetto e collettività e in ultima analisi il rapporto tra soggetto e tutto ciò che sta oltre il soggetto. Lo affronta mettendo in discussione la centralità dell’uomo nell’universo, posto in equilibrio inamovibile ancorato alle proprie sicurezze.
Besides Me desidera spingere il corpo fuori dal proprio centro per la scommessa di entrare in contatto con un possibile e specchiante altro. L’intento è di condurre l’individuo - il corpo danzante della danzatrice, il corpo sonoro della musica, il corpo luminoso del raggio di luce e il corpo osservante dello spettatore - a cambiare prospettiva e spazi di azione, aprendo la possibilità di leggere ed osservare una situazione attraverso uno sguardo diverso dal precedente, arricchendo la propria visione.
Da queste premesse, si sviluppa il desiderio di ricercare nuovi equilibri al di fuori del proprio baricentro e delle proprie certezze. La nostra riflessione artistica si interroga sulla possibilità di disgregare il centro del corpo e dell’anima per creare nuove connessioni e concatenamenti spingendoci verso altri luoghi, concreti o immaginari, per generare altre vite, vie e situazioni. A partire dal concetto di rizoma di G. Deleuze e F. Guattari, ci interessa scoprire un corpo che nasca dal desiderio di divenire altro da sé scardinando la sua unità e verticalità di uomo-albero per raggiungere l’orizzontalità del rizoma.
In Besides me, il corpo è portatore di una contraddizione sempre viva: la coesistenza di una spinta centripeta che tende all’unità, costruendo uno scudo che protegge dalle relazioni, e di una spinta centrifuga che tende alla frammentazione, rompendo le abitudini e le strutture fisiche, per entrare in relazione con qualcosa al di fuori di sé. La visione che la danzatrice è chiamata a far vivere è generare un corpo costituito dalla somma delle singole parti interdipendenti tra loro e con lo spazio circostante.
Il punto di partenza del processo coreografico è il tentativo di porre in crisi lo stato di centralità e sicurezza della danzatrice, che instaura un dialogo/confronto/scontro con il pubblico nella prossimità. L’azione dell’osservare e il desiderio di divenire altro da sé la portano ad abbandonare questa condizione iniziale; si genera una contraddizione tra la “paura” di perdere il controllo e il lasciare che questa unità si disgreghi. Questo desiderio attiva una trasformazione del corpo, in cui le singole parti assumono una propria essenza, nel tentativo di creare una molteplicità di corpi senza sovrastrutture, rizomatici ed interdipendenti.
La coreografia è un cammino tra centro e ignoto che permette di trovare qualcosa che sta oltre-me, inteso come tutto quello che io non sono ma che posso diventare e oltre-a-me, inteso come una realtà che esiste al di fuori dei miei confini.

Altri crediti: musiche di: Elia Anelli, Alberto Ricca, Edoardo Sansonne
disegno luci ed interazioni: Fabio Brusadin

Produzione: DanceMe (Perypezye Urbane) con il sostegno del MiBact e DanceMe UP con il sostegno del programma Creative Europe dell'Un

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Perypezye Urbane si propone per i prossimi tre anni di consolidare la presenza di DanceMe come strumento di creazione coreografica al servizio dei progetti artistici di sei danzatori italiani: Marianna Andrigo, Giorgio Azzone, Daria Menichetti, Luna Paese, Paola Ponti ed Elisa Sbaragli. Il progetto di Perypezye Urbane per questi sei danzatori è sia a vocazione nazionale, promuovendoli sul territorio italiano in festival e rassegne, sia internazionale, sostenendo la loro circuitazione all'interno dell'Unione Europea, in particolare in Germania, Lussemburgo, Francia e Finlandia.
DanceMe è Uno sguardo che osserva la coreografia da dentro, restituendo allo spettatore nuove prospettive e nuovi significati.
DanceMe, storia di un tool per la creazione coreografica
DanceMe nasce nel 2010 come progetto sperimentale per la creazione coreografica on-line, inserendosi in quel filone di ricerca coreografica che, da Merce Cunningham a William Forsythe, porta a un'ibridazione sempre crescente tra danza e media digitali. I media digitali (nel nostro caso un'app) sono posti al servizio del coreografo, lo aiutano a creare, a annotare, a registrare e a codificare il proprio movimento, restituendolo poi in carne ed ossa per lo spettatore dal vivo.
Nel 2016 decidiamo di trasformare DanceMe in una piattaforma mobile e, grazie al sostegno di alcune Fondazioni Bancarie (Cariplo, Compagnia di San Paolo e Carige), realizziamo la prima App di DanceMe, dedicata alla produzione coreografica.
Nell’ottobre 2016 produciamo la prima performance di Paola Ponti interamente realizzata tramite l’App e nel 2017 DanceMe produce 6 lavori di danza sul tema delle migrazioni. Coreografi di DanceMe nel 2017 sono stati: Daniele Ninarello, Antonio Marino, Aya Toraiwa, Kat Hernandez, Brian McNeal ed Elisa Sbaragli. Di questi 6 presentiamo Difficilissimo di Antonio Marino presso il Teatro Sociale di Camogli e il Festival Suq di Genova, Altrove di Elisa Sbaragli presso il Festival Più che Danza di Milano e Miscanthus and Blackbirds di Aya Toraiwa presso il Festival Wam! a Faenza.
In seguito tuttavia alla crescita del progetto stesso e alla sua forte vocazione produttiva, e sostenuti da un gruppo di giovani coreografi e danzatori che formano il nocciolo duro di DanceMe, decidiamo di trasformarlo in un vero e proprio organismo di produzione dedicato alla ricerca coreografica di giovani autori di danza.
Entrano dunque nel progetto Luna Paese e Paola Ponti, memorie storiche del DanceMe delle origini, Marianna Andrigo e Elisa Sbaragli, con cui collaboriamo proficuamente da diversi anni, Daria Menichetti, come rappresentante dell’effervescente residenza coreografica dell’Umbria e il giovane Giorgio Azzone, che raccoglie la sfida di diventare anche il più giovane direttore artistico che DanceMe abbia mai espresso, ambasciatore del DanceMe che verrà.
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