Generi: Danza, Teatro-danza

Tags: sesso, virtuale, cybersex, umanità

Tre personalità differenti si muovono in scena e creano intorno a sé un mondo parallelo. Assomigliano a delle macchine capaci di creare un sistema di informazioni ed energie in rapporto con lo spettatore, che collegandosi in rete riescono a relazionarsi con il mondo esterno. Ugualmente oggi il sesso è paragonabile ad una macchina che comanda e schiavizza l’essere umano che si pone al centro dell’attenzione solo per il suo istintivo e primordiale aspetto. La messa in scena vuole costruire un nuovo Umanesimo “hard-core”. L’uomo è al centro dell’Universo non per la sua importanza antropocentrica ma solo per la sua spiccata perversione.

Ma quanto potere ha la tecnologia? Può cancellare anche il nostro più intimo stato emotivo?
Il capitolo finale di questo dittico è stato connotato come “happy ending”, un finale spasmodico considerato acme del godimento, un viaggio nell’intimità che spazia dalla sessualità alla pornografia 2.0, dal sadismo al voyeurismo. Uno sguardo nell’intimità e nell’emotività delle persone che condividono esperienze sul sesso virtuale e sulle relazioni interpersonali, tramutate in espressione fisica e ricerca di un codice espressivo umano. In scena nasce la motivazione su come e su cosa si basano i rapporti virtuali, dove l’unico appiglio è quello di scambiarsi messaggi sessualmente espliciti che non raccontano una realtà ma bensì una fantasia. Si racconta il sesso e la sua natura senza lanciare lo “scandalo” voluto e dovuto come azione fine a sé stessa. Ho voluto lasciare in primo piano l'immaginazione e la sospensione nell'incredulità di corpi diversi con la voglia di raccontarsi. Un "threesome" che vive delle emozioni vietate e negate a causa di una società che ti impone di costruire solamente delle relazioni fittizie. Questo mix spazia tra sessualità ed emotività, due campi distinti che vengono lacerati ogni volta dal piacere occasionale e dalla difficoltà di relazionarsi con il mondo reale.
L’espressione artistica può avere la forza di collaudare tutto questo?
Possiamo scandalizzarci nel raccontare l’umanità?


Altri crediti: Produzione GMW – Gennaro Maione works
Partnerships: Derida Dance Center (Sofia), Körper (Napoli)

Produzione: GMW - works, Compagnia di danza Körper