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LINGUA IGNOTA

SIMONA LISI
Regia: SIMONA LISI
Drammaturgia: SIMONA LISI
Attori: Simona Lisi
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Teatro-danza

Tags: Ildegarda di Bingen, teatrodanza-canzone, cross-mediale

Lo spettacolo parte dalle suggestioni provocate da una santa, da una donna visionaria, potente e multiforme: Ildegarda Von Bingen. Un nome e una personalità che evoca un tempo in cui il mondo era appena scampato alla distruzione profetizzata per il 1000. In pieno Medioevo, prima del tempo oscuro, una donna fu capace di parlare con imperatori, papi, aristocratici e popolani, donne e uomini, con la forza delle sue parole intrise di un linguaggio fortemente simbolico. Proprio la sua lingua è una delle suggestioni più potenti che ha fatto scaturire il progetto.
Ildegarda fu infatti l'autrice di una delle prime lingue artificiali di cui si abbiano notizie, la “Lingua ignota”, da lei utilizzata probabilmente per fini mistici. Utilizza un alfabeto di 23 lettere, definite le "ignotae litterae" descritte in un'opera intitolata "Lingua Ignota per hominem simplicem Hildegardem prolata".

Religiosa, naturalista, poetessa, musicista e compositrice, filosofa, guaritrice, l'anima estesa di questa santa affascina per la modernità della sua figura. Un esempio di creatività e spiritualità pervasiva che ha attraversato ogni aspetto dello scibile umano, cogliendo le connessioni, le risonanze tra lingue e suoni, tra concetti e medicamenti, tra gesti e visioni. E proprio a una sinestesia di suoni, gesti e visioni è affidato il lavoro che si presenta come un assolo di teatrodanza-canzone che nelle trame infinite di connessione tra i diversi linguaggi crea una “lingua ignota” e misteriosa. Creando unn ponte tra medioevo e nuovo evo con questo lavoro vogliamo contribuire a restituire il senso di una personalità così complessa, dedicando la nostra attenzione al modalità plurisemantica con cui si esprimeva la sua visione religiosa. Una visione aperta la cui connessione con il sacro giungeva a pervadere ogni aspetto della realtà, arrivando a cogliere la lingua segreta e ignota della creazione.

Altri crediti: Visual e light designer PIETRO CARDARELLI
Musiche e live electronics PAOLO BRAGAGLIA

Produzione: Associazione Ventottozerosei e GDO, in collaborazione con AMAT

File scaricabili:
LINGUA.IGNOTA_locandina_010.jpg
Lingua.Ignota.pdf

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Simona Lisi, è attrice, danzatrice, coreografa, autrice ha studiato in Italia, Belgio ed Inghilterra incontrando nel suo percorso maestri come Alwin Nikolais, Carolyn Carlson, Wim Vandekeybus, Anne Therese De Keerschmaker, Thierry Salmon, Alain Platel, Yoshi Oida.
PG Degree in Contemporary Dance alla LCDS di Londra, laureata in Estetica, Somatic Movement Educator. Lavora come interprete per la danza, il cinema e il teatro tra gli altri con i registi Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Mario Martone, Cristina Comencini, Pippo Del Bono, Francesco Saponaro, Marcello Sambati, Pippo Di Marca, Doug Liman, e con i coreografi Micha Van Hoecke, Adriana Borriello, Giovanna Summo, Chiara Reggiani, Simone Sandroni (Deja Donnè), Nicoletta Cabassi. E' tra i protagonisti del film candidato al Premio Oscar “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini e danzatrice nel film Premio Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Condivide da più di dieci anni il percorso artistico del regista e light designer Fabrizio Crisafulli con cui partecipa al progetto di “Teatro dei luoghi” e alle sue ultime produzioni quasi sempre come attrice/danzatrice solista. E’ autrice di spettacoli, performance e opere video in cui lavora sulla contaminazione tra musica, voce e gestualità, di cui spesso compone le musiche originali. Il focus centrale della sua ricerca è lavorare su una drammaturgia polisensoriale che abbia conseguenze non solo di senso ma anche percettive sullo spettatore e quindi sulle possibili risonanze corporee. Il suo assolo “Requiem k626”, un dialogo con la musica mozartiana, circuita da 20 anni in forme successive, costituendo un leit motiv del suo percorso artistico. Ultimi lavori “F-Freedom” , prodotto dallo Stabile delle Marche (ora Marche Teatro) un lavoro teatrale sul concetto di libertà, “Song of songs”, una rielaborazione recitata, cantata e danzata del Cantico dei Cantici insieme all'attrice Caterina Pontrandolfo e “Deep Profundis” una dialogo in musica attraverso device elettronici insieme a Paolo Bragaglia, musicista e direttore artistico di Acusmatiq con cui tuttora collabora al progetto “Bring me your dress” . Insegna da più di dieci anni a prfessionisti e allievi training attoriale, danza contemporanea e somatic movement in tutta Italia. Ricerca in estetica della danza e della corporeità, in questo senso suoi contributi scritti sono presenti in “In cerca di danza” AAVV, Costa & Nolan, 2000. “Creatori di senso” a cura di Max Schiavoni, Aracne ed. “Light, body, space” a cura di N. Tomasevic, Artdigiland ed., Dublin e nella rivista online “Limina Teatri”.
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