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PUPA

Les Bonnes
Regia: maria vittoria bellingeri
Drammaturgia: maria Vittoria Bellingeri
Attori: Silvia Dezulian, Gloria Dorliguzzo, Laura Ghelli, Marika Pugliatti, Bruna Romano, Anahi Traversi
Trailer: Link
Anno: 2010


Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: PUPA

Pupa è il viaggio nel sentire di una donna di fronte alla creazione.

Il progetto si compone di tre quadri sul tema della natalità.
Il primo, « Il giorno delle nascite », pone lo spettatore di fronte all’idea di madre iconica.
La scena è una landa sui cui delle donne-Madonne eseguono una coreografia di gesti precisi ma sfuggenti ; una preghiera silenziosa.
Si è di fronte ad un quadro manierista dai toni leggeri, una atmosfera rasserenenante ma intellettualizzata. Non c’è emozione, piuttosto una perfezione distaccata.

Il secondo « Dentro l’uovo » trasporta lo spettatore nel ventre.
Qui protagonista è l’essere in creazione e la sua potenzialità infinita. Siamo nel mondo dei sensi, immersi nel mistero affascinante di una stella nascente.

Il terzo quadro, “X”, con un altro cambio prospettico, ci porta nel reale. Incontriamo una delle madonne del primo quadro. Scomparsa l’idealizzazione rimane la donna, X, e il suo racconto di una possibilità di gestazione interrotta. Un quadro monologico che delega alla parola la concretezza e fragilità del reale.

Fil rouge in questa struttura è proprio la donna che incontreremo alla fine. Presente fin dall’inizio, come osservatrice e interferenza .
Le visioni proposte sono in realtà le sue. Le sue azioni, incomprensibili nei primi quadri, saranno ricomposte dalla sua parola nel finale.


Note di regia
Ho 35 anni, sento il corpo parlarmi, dentro di me qualcosa di arcano vuole creare. Ma In un mondo che riempie di paure è difficile abbandonarsi a questa voce antica. Questo spettacolo nasce dal mio desiderio di esplorare la straordinaria potenza e fragilità del nostro essere creati e creatori.
La prima scena “il giorno delle nascite” osserva la donna nel suo essere matrice iconica.
Le coreografie fisiche nascono da un contrasto: da una parte l’archetipo della Madonna, il suo sguardo insondabile, il ventre sacro. Dall’altro,carne e sangue del parto.
La gestazione come mistero che connette il sacro e l’istinto.
Proprio il mistero è il luogo della seconda scena.
Ci troviamo dentro “l’Uovo”, luogo della potenzialità pura, insaziabile, cieca.
“Nessun animale si stupisce di esistere, eccetto l’uomo” dice Schopenhauer: di fronte a cotanta potenza si atterrisce. E il terrore ci riporta nel Logos.
Nella scena terza ci troviamo di fronte ad una donna. Nella limitatezza del suo corpo e della sua parola.
X racconta di una gestazione difficile, di un essere che poteva Essere, ma non ce la ha fatta. Cerca di sondare l’insondabile, di afferrare quanto perso ma le sue domande restano magnificamente aperte.

Fasi e modalità di lavoro
Ho capito subito che avrei dovuto affrontare questo tema con una compagnia femminile.
Ho coinvolto sei artiste di età molto diverse madri e non, che provenissero da mondi e formazioni differenti, per esplorare, ognuna con le proprie armi e il proprio sentire, un tema così complesso.

Ad interpretare la donnaX, Anahi Traversi, attrice formatasi alla scuola di Ronconi, perfetta per affrontare un perso

Altri crediti: musica di Manfredi Clemente
disegno luci di Andrea Sanson

Produzione: Les Bonnes

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Ho fondato La compagnia Les Bonnes nel 2009 debuttando con lo spettacolo “Le serve” di Jean Genet al teatro Hop altrove di Genova.
La compagnia era composta dalla sottoscritta alla sua prima regia, due attori, una scenografa e una pittrice.
Dopo lo spettacolo ho sentito la necessità di formarmi come regista per approfondire la mia consapevolezza in materia scenotecnica e drammaturgica.
Ho dunque “messo a riposo” la compagnia e sono stata ammessa alla civica Scuola Paolo Grassi.
Sono passati dieci anni da allora; anni di accademia e di gavetta a seguito di registi di diversa formazione, per meglio comprendere le strutture drammatiche, il lavoro sull’attore e, infine, la parte visiva, necessaria alla mia visione teatrale, con Romeo Castellucci.
Nel corso degli anni ho incontrato artisti con cui è nata una profonda sintonia e il volere di collaborare assieme non appena possibile.
Da qui la mia decisione di risvegliare la dormiente “Les Bonnes” con una nuova formazione.
La composizione, prevalentemente femminile, è varia per età, provenienza e percorsi.
Ciascuno di noi ha una propria visione specifica e un percorso parallelo a quello comune. Quest’ultimo aspetto è quello che, a mio parere, dà un apporto prezioso alla creatività di gruppo.
Con Pupa ci esponiamo al primo debutto come collettivo.
Siamo alla seconda residenza di creazione. La prima nel mese di luglio 2019 a Milano, ospiti dell’Artepassante Teatro, La seconda in ottobre al TMO (Teatro Mediterraneo Occupato) di Palermo.
Maria Vittoria Bellingeri
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