Regia: Alice Conti e Carlo Massari
Drammaturgia: Alice Conti
Attori: Alice Conti, Carlo Massari, Chiara Osella
Altri crediti: disegno luci Alice Colla
Parolechiave: fine; ambiente; spazzatura; emergenza climatica; Apocalisse; canto lirico; Greta Thunberg
Produzione: ORTIKA + C&C Company
Anno di produzione: 2019
Genere: Prosa Danza Teatro-danza Performance
Cominciamo dalla fine. Dall'imminente (?) e auspicabile scomparsa della specie umana da questo pianeta. Questo vuole essere un discorso sulla fine, un discorso sullo spreco. Per avere ancora fame.
Uno tsunami di merce, i resti divelti di una sedicente civiltà. Un ammasso di spazzatura, merce. Uno scenario apocalittico. Dai mucchi emergono dei fossili umani, i sopravvissuti. Una voce registrata scandisce: “Ultimi Giorni. Affrettatevi”. Una ragazzina ammutolita si fa strada tra gli stracci. Si e persa. Tra la massa umana che ha saccheggiato questo centro commerciale. E' stato un venerdi nero. Un Black Friday. Un'Apocalisse totalmente umana che traduce in azione fisica, parola, canto, danza le dinamiche di un'intera specie sul baratro.
Altri corpi emergono dalle macerie: un seminarista, un'anziana con il suo carrello. La foga di questa competizione per le risorse si e tradotta in un delirio collettivo. Sono sequestrati, convinti che la fine sia davvero imminente. I segni si rivelano inequivocabili uno dopo l'altro come le sette trombe dell'Apocalisse. “Il tempo e vicino”. Un gruppo sparuto di resti umani inscena l'equivoco della propria fine, un tragicomico domino autodistruttivo. L'homo sapiens qui vacilla, si curva, striscia, rimbalza.
Alcuni biologi hanno descritto l'homo sapiens come una catastrofe naturale planetaria, la sua azione infestante come un'epidemia, dove l'aumento della popolazione sta per il riprodursi di organismi patogeni e l'estinzione la loro morte. L'estinzione dell'homo sapiens demens rappresenta dunque in questa logica la guarigione del pianeta. La vendetta di una natura che lo fa credere invincibile e in controllo di tutto appena prima di travolgerlo con la merce ch'egli stesso ha prodotto, di cui egli stesso con le sue mani si ricopre fino a soffocare.
Cosa siamo. Alla fine di tutto. Cosa siamo stati. Questa umanità continua a interrogarsi, a cercare di capire cosa siamo stati e cosa succede ora.
Intrecciamo mondi diversi, un dialogo tra i linguaggi del corpo e dell'azione scenica con la composizione musicale originale e contraltare filosofico. Mescoliamo loop station, canto lirico su testi inediti e coro a cappella a partire da discorsi di Greta Thunberg, Cioran e Auster. (canto lirico, teatro di parola, teatro fisico, danza contemporanea, performance, scrittura di scena).
INTERAZIONE CON IL TERRITORIO: E' prevista un'interazione con la comunità locale attraverso un breve workshop di avvicinamento ai linguaggi della Compagnia. Condivisione delle pratiche base di presenza scenica e azione danzata e teatrale. Infine costruzione di una scena dello spettacolo. Il lavoro è finalizzato alla costruzione di una semplice azione teatrale sulla spazzatura. Una fila infinita di cittadini che buttano il loro sacco nero e per accumulo creano in scena un'enorme discarica dentro cui si svolge lo spettacolo. L'interazione con questo gruppo di cittadini permette anche l'apertura di una riflessione su temi ambientali.
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