Regia: Matàz Teatro
Drammaturgia: Marco Artusi e Evarossella Biolo
Attori: Marco Artusi e Evarossella Biolo
Altri crediti: Scenografie e video: CHD Animation Attori in video: Roberta Bianchini, Valentina Brusaferro, Gianluigi (igi) Meggiorin Tecnico di scena: Marco Artolozzi Foto e video di scena: Andrea Cacopardi
Parolechiave: sirenetta, clown, batman
Produzione: Matàz Teatro, Dedalofurioso soc. coop., CHD Animation
Anno di produzione: 2019
Genere: Teatroragazzi (6-99)
Sinossi
Un clown, che tutti chiamano Piccola, vive in un mondo popolato da patinati super eroi sempre al top, sempre pronti a trovare il crimine anche dove non c'è. Un giorno arriva la grande occasione per la Piccola: diventare una di loro; ma non un super eroe qualsiasi: la Sirenetta, la sua preferita. Decide di partecipare al provino. Dopo una serie di fallimentari tentativi per assomigliare a qualcosa che non è, arriva il momento in cui verrà valutata per i suoi sforzi...
In una rivisitata Sirenetta di Andersen, la nostra clown si trova di fronte alla scelta di diventare sì, una super eroina, ma rinunciando ad essere se stessa.
Fra Batman, un affascinante super eroe anche troppo perfetto, Ursula, una stravagante astrologa che le fa da personal trainer, in una scenografia che si gioca tra il concreto e il video, firmata CHD Animation, il nostro clown si muove come un pesce fuor d'acqua. Ma in bilico tra l'essere e il non essere, nascerà una nuova Piccola davvero Super!
Riferimenti
La sirenetta è un'icona delle fiabe. Chiunque avrà ascoltato almeno una volta, al caldo delle coperte, davanti alla televisione o a teatro, una versione della fiaba di Hans Christian Andersen, Den lille havfrue, pubblicata per la prima volta nel1837.
È stata raccontata in molti modi, e ognuno di questi, si è confrontato col tema centrale della fiaba: la sirenetta ama e desidera un essere diverso da lei, così lontano da non respirare la stessa aria, da non muoversi nel suo stesso elemento. Perderà sé stessa, la sua coda di pesce, la sua voce, coscientemente, per inseguire questo amore.
Il suo è un amore impossibile, tristissimo, fragile.
Ci è sembrato giusto ancora una volta scegliere il clown per raccontare la fragilità umana.
Perché il clown è una figura comica e poetica che attraversa la vita con leggerezza. Che cade ma si rialza, togliendosi dalle ginocchia quel po’ di polvere che ha tirato su dalla strada. Il clown è comico perché per fare qualsiasi cosa sceglie la strada più assurda e difficile.
Informazione riservata agli Organizzatori
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